Chat Control: cosa succederà nell’Unione Europea?

È in discussione e presto ai voti in Unione Europea il regolamento EU Chat Control rilanciato dalla Danimarca, che dal 1° luglio ha assunto la guida del Consiglio dell’UE.

Chat Control: cosa succederà nell’Unione Europea?

È in discussione e presto ai voti in Unione Europea il regolamento EU Chat Control rilanciato dalla Danimarca, che dal 1° luglio ha assunto la guida del Consiglio dell’UE.
Come riporta la piattaforma online fightchatcontrol.eu, attualmente 14 Stati sostengono la proposta, 9 Stati si oppongono ufficialmente, e 4 sono indecisi ma le posizioni possono cambiare anche nel volgere di poco tempo.
«La proposta "Chat Control" esigerebbe la scansione di tutte le comunicazioni digitali private, inclusi messaggi crittografati e foto. Questo minaccia i diritti fondamentali alla privacy e la sicurezza digitale di tutti i cittadini dell'UE» si legge sulla piattaforma che esprime posizioni molto critiche nei confronti della misura che si andrebbe a introdurre per i cittadini UE.
«Ogni foto, ogni messaggio, ogni file che invii sarà scansionato automaticamente—senza il tuo consenso o alcuna ragione per sospettare di te. Non si tratta di catturare criminali. È sorveglianza di massa imposta a tutti i 450 milioni di cittadini dell'Unione Europea» si legge ancora sulla piattaforma, che invita anche a contattare gli eurodeputati per chiedere loro di esprimere contrarietà.
Ecco i punti chje fightchatcontrol.eu mette in evidenza:
- «Ogni messaggio privato, tutte le foto e tutti i file scansionati automaticamente: nessun motivo di sospetto richiesto, nessuna eccezione, anche per le comunicazioni crittografate».
- «Indebolire o compromettere la crittografia end-to-end espone le comunicazioni di tutti—inclusi dati sensibili finanziari, medici e privati—a hacker, criminali e attori ostili».
- «Mina i tuoi diritti fondamentali alla privacy e alla protezione dei dati, garantiti dagli Articoli 7 e 8 della Carta UE—diritti considerati fondamentali per i valori democratici europei».
- «I sistemi di scansione automatica spesso classificano erroneamente come illegali contenuti del tutto innocenti, quali foto di vacanze o battute private, esponendo così i cittadini comuni al rischio di false accuse e compromettendo l'efficacia delle indagini».
- «Esperti e organizzazioni che si occupano della difesa dei minori, inclusa l'ONU, avvertono che la sorveglianza di massa non previene gli abusi e in realtà rende i bambini meno sicuri—indebolendo la sicurezza per tutti e dirottando risorse da misure protettive comprovate».
- «Crea un pericoloso precedente globale che consente ai governi autoritari, citando la politica UE, di implementare una sorveglianza intrusiva nei loro paesi, minando la privacy e la libera espressione in tutto il mondo».
La piattaforma segue anche in sequenza cronologica l’iter del regolamento, aggiornando gli utenti.

Foto: Tim Samuel su Pexels

 

 

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