Il paradosso delle energie rinnovabili che producono troppo

Una delle barzellette più incredibili che caratterizza il paese di Pulcinella è l’aspetto energetico, farsa delle farse. Siamo l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili con un potenziale enorme che potremmo alimentarci mezza Europa e invece abbiamo lasciato devastare il nostro paese dai combustibili fossili.

Il paradosso delle energie rinnovabili che producono troppo

Una delle barzellette più incredibili che caratterizza il paese di Pulcinella è l’aspetto energetico, farsa delle farse. Siamo l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili con un potenziale enorme che potremmo alimentarci mezza Europa e invece abbiamo lasciato devastare il nostro paese dai combustibili fossili grazie agli industriali, le banche, le multinazionali, con ovviamente l’ausilio della politica, zerbino costante dei poteri di cui sopra. Il tutto condito dal prezzolato supporto degli onnipresenti esperti, che fossero studiosi, tecnici, professori universitari, cattedratici in genere. Il risultato di questa malefica alleanza ha fatto spendere montagne di soldi, rovinato il paese, creato ogni sorta di disagio, malattia, aggressione al territorio, distruzione ambientale senza precedenti, cambiamenti climatici catastrofici laddove ad ogni pioggia più abbondante del solito, viene giù l’impossibile e si piangono danni, morti e feriti. E la colpa non è mai di nessuno, figuriamoci...

Lo stuolo di “geni” rideva in faccia a chi, decenni fa, con grande conoscenza, formazione, preparazione e buon senso, diceva che le energie rinnovabili in Italia avevano un potenziale enorme. Si diceva che era robetta da ambientalisti illusi, figli dei fiori naif che non sapevano come stavano le cose, perché “loro”, quelli con le lauree, le cattedre, gli stipendi a tanti zeri, con giacca e cravatta d’ordinanza, sanno sempre cosa è meglio dire…. per salvaguardare le carriere e i portafogli.

Ma se c’è un caso in cui “la storia ci ha dato ragione” è proprio questo delle energie rinnovabili. Ora siamo al paradosso: le rinnovabili hanno un potenziale così grande, come dicevamo noi all’epoca, che gli speculatori, che ovviamente vanno dove fiutano soldi, ne vogliono installare ovunque, comunque, qualunque.

Paesi come la Sardegna hanno progetti di eolico che darebbero produzioni fantascientifiche a costi (se si considerano anche tutte le esternalità) che fanno impallidire nucleare, carbone, gas, petrolio e compagnia brutta.

Ma guarda un po’, proprio quello che dicevamo noi… Però noi dicevamo anche che le rinnovabili erano da preferire perché diffuse, democratiche, decentralizzate, gestibili, controllabili, davano autonomia, libere.

Ma così come non ci ascoltavano politici ed esperti, non ci ascoltava nemmeno la cittadinanza che se ne è fregata totalmente, troppo impegnata a riempire l’Italia non di solare ma di automobili, facendoci diventare un immenso garage. L’unica preoccupazione dei cittadini era che un qualsiasi investimento, che fosse un solare termico o una coibentazione della casa, rientrasse loro in tempi brevissimi. Peccato che non consideravano che tutto il resto che acquistavano, automobili, bagni firmati, vestiti di moda, elettrodomestici e ogni possibile merce superflua, non solo non rientrava loro mai, ma avrebbe dato solo costi. Si sa, gli italiani, quando si tratta di buttare soldi, hanno pochi rivali al mondo.

E quindi politici, industriali, multinazionali, banchieri ed esperti hanno realizzato profitti stellari sulla pelle di persone e ambiente e a quello che una volta si chiamava popolo e oggi si chiama "consumatori" stava bene praticamente tutto e pagava bollette salate; anzi una cosa la faceva, si lamentava, ma quello è nel Dna degli italiani.

Che le rinnovabili fossero il futuro lo sapevano bene anche i dinosauri del fossili; infatti da qualche anno a questa parte hanno investito molto per finanziare i negazionisti climatici, ovvero i deliranti nemici giurati delle rinnovabili. Ma non lo hanno fatto perché pensano di fermare le rinnovabili ma solo perché cercano di raschiare il fondo del barile, è proprio il caso di dirlo, fino alla fine.

Nel frattempo però anche loro, sapendo del gigantesco business delle rinnovabili, si stanno organizzando per fare i soldi pure con quello. E’ un po’ difficile farli come con i combustibili fossili, vista la natura delle rinnovabili stesse, ma sapendo che tanto il mondo andrà in quella direzione, comunque si stanno preparando. E visto che la loro logica è sempre quella di qualcuno che ti deve vendere qualcosa, ecco le mega centrali di fotovoltaico, eolico e addirittura produzioni in eccesso rispetto a quelle necessarie. Un paradosso che, a chi ha vissuto le denigrazioni e l’ostilità di decenni addietro, verrebbe voglia di mettersi con i pop corn a godersi lo spettacolo di eolici e fotovoltaici installati dappertutto e farsi delle grandissime risate.

Ma ora come allora abbiamo dato soluzioni sensate e senza seguire alcun tornaconto, quindi come allora sostenevamo le rinnovabili anche per la loro decentralità; lo facciamo ancora adesso. 

Peccato però che allora non siamo stati ascoltati; perché se fossimo stati ascoltati, adesso chi è contro i mega impianti avrebbe già la sua produzione rinnovabile decentralizzata, che siano case singole, quartieri, paesi, città o intere regioni; cioè avrebbe anticipato la valanga che non avrebbe avuto ragione di essere in una situazione in cui le rinnovabili erano già diffuse in maniera sensata e sotto il controllo delle persone e non delle multinazionali. Il tutto ovviamente condito dall’indispensabile risparmio energetico e razionalità energetica, che consentono consumi ovvero sprechi più che dimezzati a monte, quindi con la necessità di installare rinnovabili assai minore di quella che si prefigura oggi.

Peccato che le case, i quartieri, i paesi, le città e le regioni intere erano e sono amministrate e abitate proprio da coloro che, pensando di essere furbi e scaltri, obiettavano all’epoca in quanto tempo si ammortizzava il costo di un pannello solare, loro unica preoccupazione, e quindi non hanno mai fatto nulla.

Adesso protestare o cercare di fermare la valanga, che potevano fermare ben prima, è sicuramente ipocrita e forse anche illusorio, anche perché le motivazioni che vengono addotte contro i mega impianti sono ben poco credibili. Tutela del paesaggio? Dopo che è stato accettato di tutto? Tralicci ovunque, cattedrali nel deserto, autostrade, viadotti, palazzoni, obbrobri architettonici, basi militari, antenne della telefonia, centrali di combustibili fossili enormi, raffinerie e mostruosità di ogni tipo? Diciamo che non è molto credibile accettare tutto e poi improvvisamente svegliarsi solo sul fotovoltaico ed eolico.

Tutele del territorio per l’agricoltura? E dove erano lor signori quando i terreni veniva (e vengono) massacrati dalla chimica con ogni possibile schifezza che avvelenava (e avvelena) loro, i figli e nipoti? Terreni resi sterili e deserti dalla chimica, e si ha pure il coraggio di dire che quei terreni sfamano le persone, con la gente così attenta a quello che mangia che affolla i fast food….

Suvvia, se si vogliono fare delle rimostranze serie bisogno avere un minimo di credibilità, bisogna conoscere bene l’argomento, non bisogna fare come gli ignoranti esperti di una volta.

Se non altro per non fare la figura di quelli che sbraitano ma solo perché qualcuno gli sta mettendo in tasca dei soldi; e visto che i soldi erano l’unica preoccupazione che ha impedito di installare le rinnovabili in passato, è forte il sospetto che anche questa volta siano i soldi che fanno protestare contro le rinnovabili.

Fermo restando, e onde evitare equivoci, che ora come allora siamo contro ogni tipo di speculazione e aggressione del territorio, compresa quella relativa alle rinnovabili. Ma ora come allora lo facciamo con il cervello e non con il portafoglio.

Foto: Wolfgang Weiser su Pexels

 

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