ISDE: «Ondate di calore: 2300 decessi in 12 città europee»

L’emergenza climatica è sempre più una crisi sanitaria. Uno studio dell'Imperial Grantham Institute inglese stima che dal 23 giugno al 2 luglio di quest’anno, in una sola settimana di caldo estremo, le ondate di calore abbiano causato oltre 2300 decessi in 12 città europee, di cui 1500 dovuti al cambiamento climatico.

ISDE: «Ondate di calore: 2300 decessi in 12 città europee»

L’emergenza climatica è sempre più una crisi sanitaria. Uno studio dell'Imperial Grantham Institute inglese stima che dal 23 giugno al 2 luglio di quest’anno, in una sola settimana di caldo estremo, le ondate di calore abbiano causato oltre 2300 decessi in 12 città europee, di cui 1500 dovuti al cambiamento climatico. «Tra le città esaminate Milano è la città con il bilancio più drammatico, con 317 decessi stimati: un triste primato tutto italiano. Un’ulteriore conferma che non siamo pronti ad affrontare le ondate di calore, né in termini di prevenzione né di adattamento urbano e che non possiamo più permetterci di ignorare le conseguenze sanitarie dei cambiamenti climatici» commenta ISDE, Associazione Medici per l'Ambiente.

Agostino di Ciaula, presidente del Comitato Scientifico di ISDE Italia, ha dichiarato: «Come medici per l'ambiente denunciamo da anni i legami tra cambiamento climatico, inquinamento e salute. Oggi più che mai chiediamo che la crisi climatica venga finalmente affrontata come un’emergenza sanitaria, soprattutto per tutelare le fasce più vulnerabili della popolazione: anziani, bambini, chi soffre di malattie croniche. Lo studio ha infatti evidenziato che le persone di età pari o superiore a 65 anni hanno rappresentato l'88% dei decessi legati al cambiamento climatico. Servono subito piani di adattamento locale, verde urbano, tutela dei soggetti fragili e un’accelerazione decisa nella transizione ecologica. Non si può più aspettare: il prezzo è la vita delle persone, con costi riscossi quotidianamente».

«Le temperature record di questo inizio estate stanno rendendo le nostre vite un vero e proprio inferno climatico, con morti premature triplicate, complicazioni di salute e impossibilità a svolgere le attività di tutti i giorni. E questa situazione è la diretta conseguenza della nostra dipendenza dai combustibili fossili, come ci dimostra lo studio appena uscito» ha sottolineato anche Greenpeace. Che aggiunge: «Continuare a estrarre e a bruciare petrolio, gas e carbone ha reso, e renderà, gli eventi climatici estremi come ondate di calore, alluvioni e siccità sempre più intensi e frequenti, con un costo altissimo in termini di vite umane, perdita di biodiversità e impatti socio-economici». 

«Per mettere fine a questa crisi, i governi devono abbandonare l'utilizzo dei combustibili fossili e imboccare davvero la strada della transizione alle fonti rinnovabili, e le grandi aziende del settore fossile devono iniziare a pagare per i danni che stanno causando con le loro emissioni fuori controllo» spiega Federico Spadini della campagna clima di Greenpeace Italia.

L’organizzazione ambientalista ha lanciato una petizione (disponibile QUI) per chiedere al governo italiano e ai governi europei di abbandonare i combustibili fossili, bloccando gli investimenti e vietando i nuovi progetti fossili, in modo da liberare risorse per una reale transizione energetica.

Foto: Pixabay per Pexels

 

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