«L’Italia ha ufficializzato il proprio rifiuto agli emendamenti del 2024 al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI), adottati durante la 77ª Assemblea Mondiale della Sanità con la risoluzione WHA77.17. La decisione è stata comunicata direttamente dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, al direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, attraverso una lettera formale inviata in data 18 luglio 2025 che Quotidiano Sanità ha potuto visionare»: lo fa sapere la stessa testata online.
«Nel documento, Schillaci invoca l’articolo 61 del Regolamento per notificare ufficialmente il rifiuto da parte del governo italiano “di tutti gli emendamenti adottati” nella suddetta sede internazionale, ribadendo così l’esercizio pieno del diritto sovrano di esprimere riserve entro i termini previsti» scrive Giovanni Rodriguez su Quotidiano Sanità.
Sul fronte dei certificati vaccinali, riporta Rodriguez, «l’Italia continuerà a rilasciare certificati secondo il modello precedente».
E si legge ancora nell’articolo: «Una nota congiunta firmata dal segretario di Stato Marco Rubio e dal ministro della Salute Robert F. Kennedy ha annunciato che anche Washington ha rigettato gli emendamenti Oms». «Nella stessa dichiarazione, Rubio e Kennedy hanno ribadito l’impegno a “proteggere la sovranità nazionale e impedire ai burocrati internazionali di influenzare le politiche interne”, sottolineando il rischio di ingerenze “nella libertà di parola, nella privacy e nelle libertà personali” degli americani».
L’associazione Assis ha espresso soddisfazione per la decisione, con un post su Facebook in cui si legge: «Una scelta di libertà, di democrazia, di sovranità. Un grazie immenso alle tante associazioni, comitati, operatori sanitari, giuristi e cittadini attivi che in questi mesi si sono mobilitati con forza, competenza e determinazione. Petizioni, conferenze, lettere aperte, dossier giuridici e campagne di informazione: la pressione dal basso ha vinto! L’Italia ha scelto di non cedere porzioni della propria autonomia sanitaria a un organismo internazionale come l’OMS, i cui limiti in termini di trasparenza e imparzialità sono ormai evidenti.
Le modifiche del 2024 miravano a:
• rafforzare il potere dell’OMS nel dichiarare emergenze globali,
• vincolare gli Stati a standard sanitari internazionali imposti,
• favorire strumenti digitali e censura dell’informazione sotto pretesti sanitari.
Ma la sovranità sanitaria è un diritto fondamentale.
La libertà di scelta terapeutica, di parola, di informazione non si negoziano.
Oggi celebriamo una vittoria della società civile informata e unita.
Restiamo vigili, perché la salute non può diventare un cavallo di Troia per limitare le libertà».
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