Una delle tante trovate del business new age, o simili, è la cosiddetta legge dell’attrazione, sulla quale non ci sono certezze, mentre ce ne sono ed evidenti sulla legge dell’attrazione contraria, che si riassume nel lamento e negatività. E’ davvero impressionante constatare come così tante persone facciano del lamento e dell’insoddisfazione il loro pane quotidiano. E non ci vogliono santoni indiani o life coach che a suon di tanti dollaroni spieghino che se ci si lamenta quasi sempre e non si è mai soddisfatti, ovviamente la propria vita non potrà che ridarci quello a cui si tende costantemente.
Se ci si fissa sulle proprie difficoltà e accadimenti negativi, mentalmente ci si predispone per non uscire dal vortice di negatività. Ci si lamenta della “sfortuna”, del partner, del lavoro, degli altri, della vita in genere, dei soldi che mancano sempre, anche se poi si ha tutto il necessario. Ma davvero ci sono i presupposti per lamentarsi e fissarsi sugli aspetti negativi come se il mondo avesse ordito una congiura contro di noi? Davvero la situazione qui da noi è così negativa da fare del lamento il pilastro della propria esistenza? Davvero non ci sono aspetti positivi da valutare o possibili soluzioni? Non sarà che vedere tutto nero dà una giustificazione a non cambiare mai e quindi rimanere fermi nel proprio mondo di lacrime? Non sarà che dare la colpa a qualcosa o qualcuno, ci fa diventare le povere vittime, i poveri calimeri che potrebbero ma la vita è contro di loro? E fare la vittima è una situazione di “comfort” molto diffusa, peccato che non porti a nulla di costruttivo e non faccia crescere.
A prescindere da situazioni oggettivamente drammatiche, per la gran parte dei casi si tratta di patologie lamentifere che non hanno alcuna ragione di essere; infatti se si ha il coraggio di lamentarsi o imprecare contro il fato nella nostra società opulenta, sprecona e ricca da fare vergogna, cosa dovrebbero dire nelle purtroppo tante zone del mondo dove davvero ci sono disperazione, fame, morte, bombardamenti?
Cerchiamo di essere seri, smettiamoci di lamentarci e di crogiolarci nel negativo.
Siamo in un paradiso terrestre dove la natura ogni giorno ci dona miracoli, possiamo fare qualsiasi cosa se lo vogliamo, viaggiare, conoscere persone, costruire progetti bellissimi e migliaia di esperienze confermano che non servono nemmeno chissà quali soldi, capacità o super poteri per fare tutto questo. E lo fanno single, coppie, famiglie con figli, persone normali come noi ma che probabilmente hanno smesso di lamentarsi e utilizzano l’energia e il tempo non per lamentarsi ma per fare qualcosa di costruttivo e utile per loro e gli altri. Nella vita non c’è tempo da perdere incolpando questi o quelli, perché farlo significa che il destino non è nelle nostre mani ma in quelle di qualcun’altro. Abbiamo davvero così poca considerazione di noi stessi da ritenere che gli altri possano condizionarci così tanto? Come accennato sopra, tranne casi limite drammatici, non siamo in balìa di nessuno, possiamo scegliere, possiamo decidere. Se ci sono dei problemi si affrontano, se ci sono delle difficoltà si superano.
Guardate alle soluzioni, collaborate con il prossimo, costruite vite e progetti che vi facciano felici, non perdete tempo a lamentarvi, non serve né a voi, né a nessun altro, analizzate gli accadimenti anche negativi ma non fatevi influenzare più di tanto e sopratutto, non diventate voi stessi, quegli accadimenti perché più vi identificate con il negativo e meno ne uscirete.
Inoltre essere negativi e lamentarsi non è il modo migliore per avere relazioni con gli altri perché fortunatamente non sono tanti coloro a cui piace confrontarsi costantemente con tali stati d’animo.
Foto: ROCKETMANN TEAM su Pexels
 
           
       
       
                      
          






