Meloni, mele, uva, fichi, nocciole: colazioni naturale da re o roba industriale?

Colazione al bar ogni mattina? Sono soldi buttati in cibi non genuini che possono essere sostituiti da ciò che la terra e la campagna ci donano, per colazioni da re risparmiando denaro.

Meloni, mele, uva, fichi, nocciole: colazioni naturale da re o roba industriale?

Siamo stati rimbambiti da infinite pubblicità tra cui quelle di biscotti, merendine piene di zuccheri e robacce chimiche prodotte industrialmente che si tuffano in mari di latte bianco, chimico anche lui. L’allontanamento dalla natura ha fatto il resto e così si crede alle idiozie che ci raccontano i pubblicitari, condite di parole come genuinità, naturale, “come si faceva una volta”, “come quelli della nonna”, con tanto di mulini nel verde che girano e mugnai che impastano, quando poi la realtà è ben altra, con nessun mugnaio che impasta e nessun mulino che gira ma ingredienti malsani e grigie industrie che inquinano. Oltre al danno c’è pure la beffa dato che questo pseudo cibo è una delle mille spese indotte per le quali si va a lavorare e si dice che si deve andare a lavorare per pagarselo. Milioni di italiani fanno colazione o merenda al bar, in locali o ovunque sia e ogni giorno vanno via almeno 5 euro (mi tengo assai basso con la cifra) fra caffè, cappuccino, cornetto, pastarella, snack, tramezzino, bicchiere di minerale e così via. 5 euro al giorno per cinque giorni lavorativi sono 25 euro, per quattro settimane sono 100 euro, per 12 mesi sono 1200 euro. A seconda di che lavoro si fa, ciò significa praticamente quasi uno stipendio di un mese intero. E di solito chi investe questi soldi in maniera così “oculata”, si lamenta che i soldi non bastano mai....
Posso confermarlo, i soldi non bastano mai quando si buttano. A queste spese dovete aggiungere quelle sanitarie, per le inevitabili conseguenze negative che tale cibo ha sulla salute, quindi i costi aumentano. Ma ora passiamo alle alternative: la campagna denigrata, vilipesa e abbandonata, fornisce praticamente gratis ogni possibile prelibatezza.
Noi al progetto di tutela ambientale ed autosufficienza Alba Verde, a seconda del periodo, abbiamo colazioni da re e attualmente c’è abbondanza di deliziosi meloni che grazie agli orti autoirriganti ci hanno dato pure eccezionali esemplari da 4,5 chili l’uno. Poi uva, mele, fichi, nocciole, tutti veri alimenti che da soli battono dieci a zero ogni possibile colazione industriale. Costo dell’operazione: praticamente nullo, considerato che non si usa nessun tipo di concime chimico, nessun pesticida, funghicida, ecc. Lavoro? Assai poco, se si considera che la frutta sugli alberi ci cresce da sola senza che si debba fare granchè e i meloni negli orti autoirriganti hanno bisogno di poco lavoro e poca acqua. L’uva ha bisogno di un minimo di lavoro, che però è niente paragonato ai continui trattamenti che si fanno ai vigneti trattati con la chimica. E con frutta di questo tipo ci andiamo avanti per almeno un mese, precedentemente ne abbiamo avuta di altro tipo, così come ne avremo prossimamente. Quindi sottostimando si risparmiano 1200 euro l’anno con un solo mese di frutta autoprodotta. In tutto ciò non si calcolano le marmellate che si possono fare con la frutta e quindi i giorni di utilizzo, aumentano. Ma non basta, la frutta come i fichi, le mele, si possono anche essiccare e quindi durano ancora di più. Ma ancora non basta perché l’essiccatore è solare quindi il costo energetico per l’essiccazione è zero. Non sarà il caso di pensare a queste alternative prima di legarsi mani e piedi alla società dove si è perso completamente non solo il senso di ciò che è buono e sano ma anche dei tanto decantati soldi, visto che li si butta palesemente?
E ricordiamo ancora che, se ci si vuole raccontare la solita favoletta che in campagna le case e i terreni costano, con quello che costa un monolocale in città, in campagna ci si compra una casa intera con terreno dove coltivare, piantare alberi da frutto, ecc. Ribadiamo poi che oltre il 75% degli italiani abita in casa di proprietà e molti hanno seconde e terze case di vacanza e ovunque l’Italia è piena di case e terreni abbandonati o semi abbandonati anche a costi bassi (ovviamente non nel Chianti o nei dintorni di Cortina d’Ampezzo).
Davvero si pensa che la campagna sia peggio di ammazzarsi di lavoro, fare il rider, farsi sottopagare e sfruttare in studi tecnici, lavorare in un call center, lavorare in un qualsiasi negozio di vendita "cinafrusaglie", lavorare in un orrendo fast food, lavorare da automa in Amazon e mille altri lavori dove non solo si viene sfruttati e sottopagati ma la qualità del lavoro è pessima?
Fra tutto ciò e l’apoteosi di bontà e il gran risparmio di soldi che si ottiene in campagna, direi che non è difficile scegliere.... E se volete fare un passo in questa direzione potete partecipare al corso organizzato dall’associazione non profit di promozione sociale PAEA, che si terrà al progetto di autosufficienza e tutela ambientale Alba verde in Toscana il sabato 6 settembre 2025.

LA RIVOLUZIONE DELL’AGRICOLTURA LEGGERA E GLI ORTI AUTOIRRIGANTI 
QUI il programma completo e le modalità per iscriversi

E QUI trovate il manuale "L'orto autoirrigante" di Paolo Ermani e Alessandro Ronca

 

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