«No al sistema di identità digitale»: quasi tre milioni di firme per la petizione lanciata in Gran Bretagna

In Gran Bretagna la petizione lanciata contro l'intenzione di introdurre un sistema generalizzato di identità digitale ha quasi raggiunto, al 12 di ottobre, i tre milioni di firme. E un sondaggio reso pubblico mostra il paese spaccato.

«No al sistema di identità digitale»: quasi tre milioni di firme per la petizione lanciata in Gran Bretagna

In Gran Bretagna la petizione lanciata contro l'intenzione di introdurre un sistema generalizzato di identità digitale ha quasi raggiunto, al 12 di ottobre, i tre milioni di firme.

Nella petizione si menziona il fatto che il passo che il governo si appresta a compiere si connota come «un passo verso la sorveglianza di massa e il controllo digitale».

E un sondaggio di YouGov, reso pubblico, mostra il paese spaccato, con un 45% di contrari e un 42% di favorevoli. 

Nella risposta che il governo britannico ha fornito e che i promotori della petizione hanno diffuso si legge che l'introduzione dell'identità digitale rendere «la vita quotidiana delle persone più semplice e sicura» e per contrastare il lavoro nero e la criminalità. Ma moltissimi cittadini hanno fatto sentire la loro voce dicendosi contrari.

Il governo, nella risposta resa pubblica, ha specificato che non si tratterà di una carta d'identità, «ma di una nuova identità digitale che sarà disponibile gratuitamente a tutti i cittadini e residenti legali del Regno Unito dai 16 anni in su (anche se valuteremo, tramite consultazione, se questa debba essere disponibile solo per i maggiori di 13 anni)».

E ha aggiunto che «entro la fine di questa legislatura, i datori di lavoro dovranno verificare il nuovo documento d'identità digitale quando effettuano un controllo del "diritto al lavoro"». Inoltre, «per chiarezza, non sarà un reato non essere in possesso di un documento d'identità digitale e la polizia non potrà richiedere di esibirlo nell'ambito di un "fermo e perquisizione"».

Intanto da oggi, 12 ottobre, in Europa entra gradualmente in vigore il nuovo sistema di ingresso e uscita EES (Entry/Exit System). Si tratta di un meccanismo informatico che sostituirà il timbro sul passaporto e che permetterà l’ingresso nei 29 Paesi dell’area Schengen a viaggiatori provenienti da Paesi terzi previa registrazione dei dati biometrici.

Inoltre, la Commissione Europea, riguardo al portafoglio di identità digitale dell'UE (eID), ha annunciato che «gli Stati membri metteranno i portafogli a disposizione di tutti i cittadini, i residenti e le imprese entro la fine del 2026». 

E già nel luglio scorso sul sito di Project Glitch si leggeva che «i crittografi affermano che la progettazione tecnica del portafoglio che l'UE sta sperimentando presenta difetti che potrebbero rendere più facile per i governi spiarne i titolari o, peggio ancora, disattivare il portafoglio e rendere inutili le credenziali in esso contenute».

Foto: Lil Artsy su Pexels

 

 

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