Peacelink: «Stop al memorandum d’intesa Italia-Israele»

Peacelink ha lanciato una mobilitazione per «interrompere il memorandum d'intesa militare tra Italia e Israele» che si rinnoverà automaticamente l’8 giugno in mancanza di azioni contrarie.

Peacelink: «Stop al memorandum d’intesa Italia-Israele»

Peacelink ha lanciato una mobilitazione per «interrompere il memorandum d'intesa militare tra Italia e Israele» che si rinnoverà automaticamente l’8 giugno in mancanza di azioni contrarie.
«Collaborare con un governo che bombarda ospedali, scuole e campi profughi è complicità» si legge sul sito di Peaclink, che chiede che il governo italiano receda dal memorandum.
Si tratta di «un accordo militare con Israele che consente lo scambio di tecnologie, brevetti, software e informazioni riservate, coperto da segreto militare – spiegano a Peacelink -  Questo Memorandum d’intesa, ratificato nel 2005, si rinnova automaticamente ogni 5 anni. Il prossimo rinnovo avverrà l’8 giugno 2025. Mai denunciato, ha accompagnato tutte le più gravi operazioni militari contro la popolazione civile di Gaza, da Piombo Fuso (2008-09) a Margine Protettivo (2014), fino all’attuale offensiva che ha raso al suolo Gaza. La Corte Internazionale di Giustizia ha esaminato l'accusa di genocidio contro Israele, ritenendo plausibile l'accusa e imponendo misure temporanee vincolanti».
«Ciò nonostante, l’Italia ha da poco approvato l'acquisto da Israele degli aerei G550 CAEW, dotati di sofisticati sistemi usati per la guerra elettronica e il targeting militare, ossia per guidare i cacciabombardieri sugli obiettivi – prosegue Peacelink - E questo programma di acquisti militari da Israele, estremamente costoso, avviene nell'ambito di questa cooperazione militare che va fermata.  Gli esperti delle Nazioni Unite hanno ribadito l’obbligo legale di imporre un embargo sulle armi a Israele il 20 giugno 2024 e l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha lanciato un appello urgente per fermare il commercio di armi con Israele, firmato da questi esperti. La Commissione d’inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e Israele ha rilasciato un’interpretazione dettagliata degli obblighi legali degli stati, avvisando che “questa restrizione sulle relazioni militari si applica anche alla cooperazione in ricerca e sviluppo con Israele, all’impegno in esercitazioni militari e di addestramento congiunti con Israele e a qualsiasi importazione da Israele che fornisca finanziamenti e sostegno economico a Israele per mantenere l’occupazione illegale”».
Un gruppo di dieci giuristi ha anche inviato una diffida al governo italiano.
L’Indipendente parla anche di duro atto d’accusa di un nutrito gruppo di funzionari dell’Unione Europea che chiede che la UE si pronunci.  «Le istituzioni dell’UE non sono riuscite a far valere la propria influenza politica, diplomatica ed economica per migliorare la situazione a Gaza»: si dice nella lettera firmata da circa 2.400 funzionari europei e rivolta ai vertici dell’UE. «A redigerla sono stati i membri del gruppo “EU Staff for Peace”, che, a un anno esatto dal loro primo appello, tornano a denunciare pubblicamente la paralisi morale e istituzionale dell’Unione davanti a una delle peggiori crisi umanitarie del nostro tempo» scrive L’Indipendente.

Foto Markus Spiske per Pexels

 

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