Perché rimanere bloccati in relazioni lavorative tossiche?

Il potere sulle persone, da parte di chi le vuole sfruttare per i suoi interessi, si basa su di un teatro pieno di tigri di carta. Vengono disseminate paure così da rendere la persone incapaci di cambiare, bloccate in situazioni lavorative malate. E più le occasioni di cambiamento sono evidenti e a portata di mano e più le persone reagiscono con mille timori, spesso del tutto infondati.

Perché rimanere bloccati in relazioni lavorative tossiche?

Il potere sulle persone, da parte di chi le vuole sfruttare per i suoi interessi, si basa su di un teatro pieno di tigri di carta. Vengono disseminate paure così da rendere la persone incapaci di cambiare, bloccate in situazioni lavorative malate. E più le occasioni di cambiamento sono evidenti e a portata di mano e più le persone reagiscono con mille timori, spesso del tutto infondati. Infatti tanti, una volta fatto il passo e avere superato le paure, si chiedono il perché non averlo fatto prima, dato che, oltre a non essere morti di fame, hanno scoperto che si poteva vivere e lavorare benissimo senza queste relazioni tossiche. Basta chiedere a qualcuno il suo “curriculum” non solo lavorativo ma anche di attività varie, per accorgersi delle grandi opportunità che le persone avrebbero se affrontassero le tigri di carta. Persone che hanno fatto più lavori, con incarichi anche di responsabilità, in grado di organizzare aspetti complicati, non necessariamente in grandi aziende (già portare avanti una famiglia significa essere un/una manager), gestendo carichi di stress e fatica che ammazzerebbero un elefante. Se si investissero tali energie e tempo in qualcosa di più sensato e positivo, rispetto a un lavoro che fa stare male, sarebbe assai difficile fallire. Nel momento in cui si pianifica adeguatamente, l’evasione dalla prigione mentale è affrontabile. Che poi le paure siano solo tigri di carta lo dimostrano anche molti single o coppie senza figli, quindi apparentemente nelle condizioni più agevoli per cambiare, con stipendi dignitosi, a volte anche alti, case di proprietà, magari anche soldi da parte, possibilità di buonuscite dal lavoro, che, qualora si licenziassero, atterrerebbero su venti materassi. Eppure sono lì a tentennare, aspettando le migliori condizioni che non si sa quali sarebbero, perchè meglio di così.... Forse aspettano l’allineamento dei pianeti, la seconda, terza, quarta casa comprata o ereditata, perché “non si sa mai cosa può succedere...” Però gli anni passano e ci si ritrova a età notevoli ancora a pensare se sia il caso fare il passo, che poi se si aspetta ancora, sarà solo quello verso la tomba.... Perciò invece di lasciare dei posti di lavoro malati e nocivi per se stessi, gli altri e l’ambiente, si continuano a ricercare le sicurezze che già si hanno abbondantemente. C’è gente che senza un soldo, senza niente, con figli, affronta sfide incredibili per migliorare la propria condizione di vita; perché queste persone lo fanno e chi ha già le condizioni pensa che gli succederà chissà cosa e quindi accumula sicurezze su sicurezze?
Perchè la società del malessere ha bombardato così tanto le persone sulle sicurezze materiali infinite che non bastano mai, che poi alla fine si rimane fermi, immobili e si aspetta una impossibile perfetta situazione ottimale ovvero solo un modo per procrastinare. I datori di lavoro poi sono abilissimi psicologi e su tutte queste paure ci giocano e speculano assai, infatti meno si crede in se stessi e più si viene immancabilmente sfruttati, per poi sfogare le proprie frustrazioni su altri che non c’entrano nulla. I “capi” che non vogliono perdere eventuali persone per loro preziose immettono nelle stesse sensi di colpa, fanno loro credere che se se ne andassero crollerebbero tutte le attività, che sono pilastri irrinunciabili e usano tutte le strategie e modi possibili, anche pianti, lamenti o presunte
difficoltà o povertà imprenditoriali, pur di tenere legate le persone che hanno poca autostima. Ma la verità è (così come successo spesso a coloro che hanno fatto il passo) che dopo un paio di settimane nessun crollo è avvenuto e i colleghi o superiori molto probabilmente non si ricordano nemmeno più chi era quello che se n’è andato. Non fate scelte avventate e pianificate bene ma non fatevi fregare dalla parte di voi stessi che ha paura pure della propria ombra, non affidatevi alla società che vi vuole bravi e obbedienti automi e di chi ha l’unico interesse a sfruttarvi per i suoi scopi e profitti. Là fuori c’è un "voi stessi" che vi aspetta e che sta reclamando la sua parte da ormai tanto tempo; forse sarebbe il caso di starlo a sentire, quantomeno provare a capire/valutare se è veramente così pericoloso rischiare di fare quello che si sarebbe sempre voluto fare. Niente colpi di testa, ma vivere sempre con il freno a mano tirato non può che far rimanere dentro a situazioni tossiche e alla fine non saranno dei bei ricordi perché il bene più prezioso è il tempo, non i soldi. Con il tempo potete pianificare tutti i cambiamenti possibili e anche come guadagnare dignitosamente soldi ma per avere tempo bisogna cambiare. Nella società odierna, con i suoi pro e contro, ci sono tutti i presupposti per cambiare, se si vuole.
Se volete valutare quali possibilità ci sono per cambiare nel concreto, potete partecipare al corso a offerta libera: 
AUMENTARE LA QUALITÀ DELLA VITA, DIMINUIRE GLI SPRECHI DI TEMPO, DI SOLDI E DI STRESS LAVORATIVO
organizzato dall’associazione PAEA, che si terrà sabato 19 luglio 2025 presso il progetto di tutela ambientale Alba Verde in Toscana
Qui il link con il programma e le modalità di partecipazione

 

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