La nostra società attuale va molto oltre le società distopiche come quella raccontata da George Orwell nel suo capolavoro letterario 1984; Orwell ha avuto una lungimiranza eccezionale, dato che si tratta di un libro scritto nel 1949, ben 76 anni fa. Nella società da lui descritta vige la sorveglianza del Grande Fratello ovvero del potere che attraverso telecamere poste quasi ovunque si insinua anche nella privacy delle persone, rendendole completamente in balìa di chi le controlla, prive di libertà e impossibilitate a sfuggire all’occhio onnipresente. La televisione ha proposto un format, ormai venticinque anni fa, proprio dal nome Grande Fratello in cui un gruppo di persone, uomini e donne, veniva spiato 24 ore su 24 da chiunque si collegasse al canale televisivo che trasmetteva il tutto; ci si renda conto di quale fosse già all’epoca la situazione psicologica sia delle persone che si facevano riprendere, sia di quelle che le guardavano. Con tale trasmissione veniva esplicitato che essere sorvegliati costantemente è qualcosa che può essere accettato e il messaggio passava a milioni di persone, ben 16 milioni furono le persone che videro la puntata finale della prima edizione, un numero enorme che riteneva del tutto normale essere sottoposti a una sorveglianza totale. E i vari personaggi della trasmissione non venivano considerati come persone da biasimare e da non considerare ma diventavano famosi e acclamati da fan in delirio. Considerato chi c’è dietro alla televisione e gli interessi che serve, non si sbaglia a pensare che quella non era l’ennesima trovata morbosa per fare audience ma un esperimento sociologico per valutare la reazione delle persone. Infatti la trasmissione anticipava drammaticamente quello che sarebbe venuto dopo, ovvero la sorveglianza di massa con un elemento diverso e fondamentale rispetto a ciò che aveva preconizzato Orwell in 1984; infatti non è più il Grande Fratello che impone la sua sorveglianza a coloro che ne vorrebbero sfuggire ma sono le persone stesse che vogliono essere sorvegliate. Il Grande Fratello oggi non deve fare più nulla, ci si controlla da soli. Al potere non serve più fare facce feroci, identificarsi come dittatura, perché senza che lui muova un dito gli regaliamo tutto noi e ci depositiamo allegramente nelle sue mani. Esistono infatti dispositivi casalinghi, proposti come aggeggi tuttofare, che possono rispondere a qualsiasi quesito o ordine, e che sono invece nei fatti dei raccoglitori di dati e sorveglianti sopraffini che si insinuano nella privacy più recondita delle persone, delle famiglie e ascoltano, registrano e riportano qualsiasi nostro respiro. Questa massa di dati servirà a profilarci meglio di noi stessi, quindi di conseguenza offrirci a inserzionisti vari per venderci qualsiasi cosa e al bisogno per controllare che noi non si faccia qualcosa che esca da binari precostituiti; in quel caso chi di dovere, avendo accesso alle informazioni che noi gentilmente gli abbiamo regalato, potrà decidere se siamo cittadini modello oppure no e valutare le opportune misure. Se un domani Il Grande Fratello ci dirà che per combattere un ipotetico virus bisogna mettere una giacca nera e noi vorremmo mettere quella blu, grazie ai sistemi di sorveglianza, interverrà per convincerci, con le buone o con le cattive, a farci indossare la giacca nera. I dispositivi casalinghi sono i vari Grandi Fratelli autosorveglianti assolutamente palesi, ma poi esiste il mezzo principale di sorveglianza di massa meno sfacciato ma ugualmente efficace che risponde al nome di I-Phone che, con le sue centomila funzioni, di cui a malapena ne conosciamo una decina, è in grado di ascoltarci e sapere anche lui tutto di noi, riportando pure in questo caso a chi di dovere le varie informazioni. Molti sanno infatti che basta parlare in una conversazione qualsiasi con amici che si vuole comprare un mobile nuovo e guarda caso da lì in poi sul proprio cellulare appariranno magicamente pubblicità proprio di quel mobile. Il paradosso di tutto questo è che paghiamo e pure cari questi dispositivi che arricchiscono altri e impoveriscono noi. Paradossalmente i dispositivi dovrebbero fornirceli gratis tutti quelli che si arricchiscono con le nostre informazioni, tanto è palese che servono più a loro che a noi. Grazie al nostro cellulare si sa sempre dove siamo, con chi siamo, visto che qualsiasi persona che frequentiamo ha a sua volta un cellulare, cosa facciamo e dato che questo non ci basta, per essere sicuri al 100% di essere controllati, azioniamo anche i dispositivi casalinghi di sorveglianza di cui sopra. Siamo come i partecipanti del Grande Fratello televisivo, è normale essere sorvegliati, così normale che appunto ci sorvegliamo da soli. Venditori di ogni tipo, pubblicitari, multi mega miliardari delle aziende tecnologiche e poteri più o meno occulti, ci ringraziano di tanta generosità, in fondo gli stiamo regalando solo la nostra intera vita, che sarà mai...
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