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Per chi volesse lasciare la frenesia urbana e immergersi nella natura, poco lontano da Castelfranco Veneto e Bassano del Grappa, Larysa e Domenico offrono un piccolo appartamento nella zona collinare di Asolo (Treviso): un locale con angolo letto (matrimoniale), zona pranzo/studio, cucina a legna, grande bagno autonomo e piccola terrazza lignea che guarda il bosco. L’attuale residenza, un tempo annesso rustico, è circondata da circa 10 mila metri di terreno in pendio dove vivono i nostri coabitanti: galline e galli, tacchini, anatre, tre cani di una certa età, gatti e due capre ormai anziane, ma ancora molto esigenti.    Il sito è fra due piccoli affluenti che formano delicati corridoi ecologici. Su uno di questi si trova la proprietà, suddivisa in parte a bosco, a pascolo e in un’area con alberi da frutto e orto. Le caratteristiche del sito e della residenza (organizzata in due appartamenti autonomi e comunque connessi) consentono di sperimentare un modello di vita sociale sano, lontano da rumori e relativamente autosufficiente.   Il progetto prevede di sperimentare tecniche di permacultura occupandosi di: a) manutenzione del bosco, produzione e accatastamento di legna da ardere (l'abitazione non é in rete-gas ed é intenso l'utilizzo delle cucine a legna). Il bosco consente sperimentazione botanica e raccolta funghi (specie non pregiate, ma relativamente abbondanti); b) costruzione e manutenzione di terrazzi (o ciglioni) per trattenere un suolo argilloso in lento, ma in costante movimento. In una delle zone a terrazzo, verso il corso d'acqua ‘Sesilla’, si potrebbe costruire un piccolo stagno alimentato dalle piogge, mentre un secondo stagno potrebbe essere realizzato per la bio-fitodepurazione delle acque bianche di scarico. Non è da escludere lo scavo di un pozzo in una zona da sempre ricca d’acqua, come ricordano i toponimi; c) attivazione di almeno tre sezioni di orto con approccio permaculturale con l'obiettivo di produrre la più vasta consociazione di verdure (patate, pomodori, radicchi, coste, zucchine e zucche, prezzemolo, basilico, alternate da piante aromatiche come lavanda, salvia, rosmarino, ecc.); d) produzione di frutta (mele di vario tipo, pere, pesche, mele cotogne, limoni, more, ciliegie e marinelle, fichi, ecc.) ad uso personale, preparazione di succhi e marmellate. Con le noci si potrebbe fare il 'nocino'; e) le viti sono limitate e in parte 'maritate', ma potrebbero essere curate e migliorate nel loro impianto, senza pretesa di produzione vinicola (ci si potrebbe limitare al succo d'uva e ad un pò di uva da tavola); f) la presenza di polli in stato brado consente di avere ottima carne e molte uova; g) si potrebbero sistemare anche alcune arnie per produrre miele (un amico esperto potrebbe aiutarci a farlo); h) si sta pensando di costruire una piccola extension rimovibile (in vetro e metallo/legno) a mò di serra per ospitare le piante d’inverno e avere uno spazio aggiuntivo di svago e di lavoro.   E' buono il rapporto con i contadini vicini e molte attività potrebbero essere condivise. Già lo si fa per alcune produzioni orticole, l’allevamento e la macellazione del maiale, la raccolta della legna e la manutenzione del fondo. Meno buono è il rapporto con il nuovo vitigno di prosecco, coltivato con metodi non biologici (un suo monitoraggio e, speriamo, una sua riconversione sarebbero auspicabili).   NB Chi fosse interessato all’esperienza non dovrà pagare affitto, chiediamo tuttavia che dedichi parte del proprio tempo ed energia nel progetto. Inoltre, dovrà ad essere autonomo finanziariamente, contribuendo al pagamento delle spese di consumo elettrico, idrico e raccolta dei rifiuti. Non è prevista retribuzione mensile. I benefici sono evidenti. Oltre al risparmio per il cibo (molto più sano, gustoso e a chilometro zero), un eventuale futuro ricavo potrebbe venire dalla produzione ortofrutticola e potrebbe essere condiviso. Si collabora con amici agricoltori che conoscono bene il luogo e l’ambiente, e si possono creare sinergie di gruppo. E’ un aspetto importante, soprattutto in un momento in cui le relazioni sociali sono messe a dura prova da malattia, paure e strategie di controllo.

LARYSA, larysafabiano@gmail.com

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