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Fare comunità in montagna. Ciao mi chiamo Ferruccio ho 52 anni, singolo e lancio questa proposta. Premessa. - Viviamo in un pianeta dalle risorse limitate - tutta l’attuale società economico-industriale-finanziaria si fonda sullo sfruttamento delle risorse naturali in primis dei combustibili fossili (petrolio, carbone e gas) che garantiscono l’energia necessaria per sostenere l’enorme apparato sociale e industriale e per estrarre le altre risorse; - questo tipo di civiltà, che abbiamo creato negli ultimi 200 anni (a partire dalla rivoluzione industriale), è destinato presto o tardi a scontrarsi coi limiti fisici del pianeta; - la grande pressione antropica sta di fatto distruggendo la biosfera ovvero la parte del pianeta, dal sottosuolo all’atmosfera, dove è possibile la vita - come conseguenza della combustione forsennata di petrolio, gas e carbone stiamo alterando in modo irreversibile la chimica dell’atmosfera con l'immissione, in pochi anni, grandi quantità di anidride carbonica (CO2) e altri gas che potenziano l’effetto serra naturale. Il risultato è il riscaldamento globale con temperature medie in costante aumento che determina gli sconvolgimenti climatici largamente preannunciati dalla scienza che sono già in essere (per chi vuole vederli basta aprire gli occhi: ondate di calore sempre più intense e frequenti, siccità, tempeste e venti sempre più forti, piogge meno frequenti ma più insistenti, grandine sempre più grossa, ecc, ecc) e che, se continuiamo di questo passo, sono destinati a peggiorare nei prossimi decenni con l’aumento delle probabilità di rendere inabitabili larghe parti del pianeta se superiamo ideali punti di non ritorno climatico. Per chi condivida in modo non superficiale la premessa e dunque l’urgenza di cambiare o quantomeno di pianificare con accortezza un cambiamento verso sostenibilità, autosufficienza e resilienza, propongo di unire le forze e fare COMUNITA’ per andare a vivere sulle montagne possibilmente del Trentino o del Veneto. Questa è la mia idea di massima: - cercare degli immobili da sistemare/ristrutturare in località dai 1000 mt di altitudine in su (più alto è meglio è) dove ricavare unità abitative indipendenti per ciascuno e con spazi comuni per gestire tutto quanto si possa condividere (frighi, lavanderia, acquisti collettivi ecc) - la ristrutturazione dovrebbe avvenire in bioedilizia in modo tale da garantire abitazioni sane, confortevoli e ben isolate dal freddo e dal caldo (anche la montagna non sfuggirà all’aumento delle temperature), il più possibili autosufficienti dal punto di vista energetico (fotovoltaico, solare termico, cucina economica, ecc) e resistenti (la tempesta Vaia di qualche anno fa è stata epocale) - fondamentale la disponibilità di terreno per orto e frutteto condivisi e bosco per la legna (gli altopiani sarebbero ideali per questo) - fondamentale la presenza nel territorio di sorgenti di acqua e la gestione dell’acqua con sistemi di recupero dell’acqua piovana (l’estate scorsa quasi tutta la montagna ha sofferto di siccità con razionamenti e l’aumento del rischio di incendi – i ghiacciai alpini sono destinati a sparire tra l’altro creando forti problemi anche per la pianura). - si dovranno valutare i rischi idro-geologici (frane esondazioni ecc), le disponibilità dei servizi ritenuti essenziali e altro in base alle esigenze di ciascuno. Tutto questo comporta un investimento importante sia in termini emotivi, di ricerca e condivisione progettuale e sia economici, magari da frazionare nel giro di qualche anno senza fare le cose di fretta, ma in maniera oculata e comunque col senso di necessità del CAMBIARE e dell’AGIRE. Chi possa essere interessato a discutere di tutto questo mi può scrivere a ferrucciosw@virgilio.it

FERRUCCIO

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