Arsenico nelle fonti dell’Amiata. E la Regione vuole altre centrali geotermiche

In merito all'emergenza arsenico sull'Amiata, un tempo noto per le sue purissime acque, la Regione tace ma allo stesso tempo ha fretta di varare la centrale geotermica Bagnore 4. Un nuovo report dall'attivista amiatino Carlo Carlucci.

Arsenico nelle fonti dell’Amiata. E la Regione vuole altre centrali geotermiche
Dunque è cosa fatta. L’ing. Montemaggi (Enel per intenderci) ricevendo una delegazione della Regione Toscana nella 'sua' Bagnore 3, rassicurando gli (eventuali) indecisi che molti dei fumi nocivi delle due centrali saranno abbattuti dai nuovi filtri, ha presentato ai convenuti il sito, giusto accanto a Bagnore 3, della nuova centrale Bagnore 4. Circa l’acqua (vi è un consumo altissimo di essa in quanto le turbine girano per il getto di vapore) Bramerini and Company si sono recati successivamente alla vicina S.Fiora dove da Ceroni, presidente dell’acquedotto del Fiora hanno ricevuto ampie, totali rassicurazioni che le sorgenti buttano come prima, quindi 'no problem'. Si diceva dell’arsenico che ha praticamente contaminato tutto l’acquifero dell’Amiata? Beh, le cause saranno le solite ‘cause naturali’, quelle appunto invocate da Enel nei tre gradi di giudizio (perso) per il Vajont. Piove meno (governo ladro!), ma ha piovuto oltre misura negli ultimi tre anni, eppure qualcuno ha deciso che l’ammanco è dovuto al ‘piove meno’ salvo quisquilie imputabili a concause comunque ininfluenti. Quando l’oramai ‘eterna’ assessore all’Ambiente (prima alla Provincia di Grosseto poi per due legislature alla Regione) dr.ssa Bramerini stava per firmare il protocollo con l’Enel, noi le facevamo rilevare che non c’era tutta questa fretta, anzi. La geotermia era una preziosa riserva del sottosuolo che oramai andava ponderata e sul come era stata sfruttata ci permettevamo anche umilmente di far presente all’assessore all’ambiente quanto a più riprese lei stessa ebbe a dichiarare dal suo scranno in Provincia e cioè che la geotermia era contraria alle vocazioni dell’Amiata. Nulla di più vero e nulla di più vano. La claque degli amministratori locali aveva pronto il nuovo slogan: evviva la dr.ssa Bramerini che costringe finalmente Enel a un protocollo, evviva la Giovanna d’Arco dell’Amiata, evviva evviva. Infatti alle votazioni successive la Bramerini, astro nascente del Pd, riceve dai suoi concittadini un consenso plebiscitario (e in effetti, a tutti gli effetti, cari abitanti dell’Amiata, mal voluto non è mai troppo). A dire il vero qualche spiegazione qui va fornita. Il Pd regionale, e quindi anche gli amministratori locali, controllano tutto al punto che questa può essere la ragione profonda del fatto che le varie mafie non trovano qui lo spazio per potersi infiltrare. Lo possono fare in un’altra regione ‘rossa’ come l’Emilia e Romagna, possono insinuarsi in Piemonte, dilagare in Lombardia, ma trovano ostacoli insormontabili in Toscana. E torniamo all’Amiata. I residenti sono legati a filo doppio con la Casta, naturalmente a struttura piramidale. I vertici del Pd locale, come gli attori nei teatrini poveri, sono sempre gli stessi passando dalla carica di sindaco a quella di Presidente della Comunità Montana etc. e via ricominciando. Il lavoro (poco e mal pagato) passa attraverso le cooperative gestite dai Presidenti nominati dai vertici locali. E qual è il rapporto della Casta col deus ex machina Enel, e cioè l’ing.Montemaggi. Pappa e cacio dicono in Toscana. E con Ceroni il presidente dell’Acquedotto del Fiora? È un rapporto a tre anzi a quattro perché dobbiamo aggiungerci i vertici della Regione. Quando ci fu il KO improvviso dei referendum che lasciò storditi tutti, il Presidente Rossi e Ceroni Presidente dell’Acquedotto del Fiora all’indomani della sconfitta uscirono con un trionfale comunicato congiunto: ecco abbiamo vinto e il modello toscano dell’acqua è esportabile. Balle, aveva vinto il Movimento per l’acqua e il modello toscano era un imbroglio democratico, ma era giusto provarci, no? Ora che si sta per varare il raddoppio di produzione geotermica eccoli tutti insieme appassionatamente: la Bramerini, la Commissione Regionale, Montemaggi di Enel, Ceroni per l’acqua e tutta la casta locale. Tutto torna. Ma il gravissimo allarme arsenico che avevamo denunciato? Questo veleno era, fino all’entrata in funzione di Bagnore 3, contenuto nei limiti fisiologici, trattandosi di rocce vulcaniche. Ma dal ’98 appunto è iniziata la sua escalation, prima nelle fonti di Arcidosso e poi ora nelle sorgenti del Fiora. Perché la Regione tace e nello stesso tempo ha fretta di varare Bagnore 4 in una situazione di emergenza come questa? Perché in luogo di risposte a domande più che legittime che riguardano l’acqua bene di tutti la Regione assieme a Montemaggi/Enel stringe i tempi per il raddoppio? Perché tanta ostentata sicumera nei ‘nostri’ amministratori? Sui giornali toscani le lodi su Enel dilagano, sembra proprio la Benemerita. Posti di lavoro, volano di sviluppo, know how, richiamo per i turisti. Chiaro dove ha le centrali il territorio è spopolato, lascio a voi indovinare perché. Ed è pure chiaro che, perso per perso, quelli che rimangono fanno di conto delle elargizioni ‘geotermiche’. Ma nella escalation delle lodi sperticate, mosse dalla sapiente regia dell’ing.Montemaggi appare ovunque imminente la centrale di Bagnore 4 sull’Amiata. E quindi aggiungo una ennesima volta, ma con l’arsenico come la mettiamo? Perché la Regione tace di fronte a questa emergenza? Sei anni fa ancora si parlava delle ‘purissime acque' dell’Amiata, purissime dal tempo degli etruschi. Dopo l’entrata in funzione di Bagnore 3 la situazione si è progressivamente deteriorata finchè hanno tolto la dizione oramai obsoleta. Ma l’ing. Montemaggi ha fretta, molta fretta. E poi, la notizia è di questi giorni, l’Enel ha contattato i broker internazionali per far declassare il titolo. Colpa della crescita del prezzo del gas? Ma se Enel col consenso del governo (nell’emergenza del gran freddo, e anche dopo, questa vecchia volpe…) ha fatto ripartire le centrali a olio combustibile, al posto di quelle a gas! Quanto alle rinnovabili e la geotermia, Amiata compresa, è una rinnovabile dove Enel fa cassa coi certificati verdi. Il 'governo dei tecnici' non ha tempo di metterci il naso. Non lo hanno fatto i precedenti governi che di tempo ne avevano da perdere.

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