Autosufficienza e autoproduzione per evitare il collasso greco

“La drammaticità della situazione in Grecia è il risultato della svendita a dottrine economiche che niente hanno a che vedere con la vita, le specificità e le vere risorse del paese. E noi in Italia ci stiamo avviando verso la stessa tragica strada”. Come evitare il collasso? Costruendo noi, direttamente, l'alternativa.

Autosufficienza e autoproduzione per evitare il collasso greco
I media italiani non ne parlano per non impaurire l’elettorato ma dalla Grecia arrivano notizie allarmanti sulla situazione che si sta facendo disperata con sempre più persone che non hanno i mezzi basilari per il sostentamento alimentare ed energetico. C’è chi profila addirittura una prossima guerra civile o l’avvento di una dittatura che storicamente dal caos trae sempre vantaggio. Che siano l’esaurimento delle risorse, i cambiamenti climatici o una situazione politica ed economica che precipita, è sempre più chiaro e urgente che bisogna auto organizzarsi per rispondere efficacemente ai grandi problemi in arrivo. La drammaticità della situazione in Grecia è il risultato della svendita a dottrine economiche che niente hanno a che vedere con la vita, le specificità e le vere risorse del paese. E noi in Italia ci stiamo avviando verso la stessa tragica strada. Il sistema vigente si preoccupa di arricchire politici, banchieri e imprenditori senza scrupoli, di certo non di strutturare la società in maniera saggia ed equa. In questo quadro ovviamente nulla interessa del destino della popolazione, l’unico obiettivo è arricchirsi e avere sempre più potere. Come abbiamo già evidenziato in passato, questo sistema è così fragile e impreparato che basta un inverno un po’ più rigido, uno sciopero degli autotrasportatori e l’Italia va in ginocchio. Di certo in situazioni estreme lo Stato sarebbe l’ultimo in grado di reagire efficacemente. Lo vediamo anche rispetto all'impreparazione di fronte a catastrofi come alluvioni e terremoti. Piuttosto che arrivare alle barbarie occorre quindi costruire una efficace alternativa di sopravvivenza basata essenzialmente su di una forte autoproduzione ed autosufficienza alimentare ed energetica. Si può praticamente rinunciare a tutto ma non al cibo e alla possibilità di scaldarsi o ripararsi dalle intemperie e rigidità del clima. Dai politici non arriva alcun segnale in merito e anche se arrivasse hanno tempi di realizzazione e azione che superano le ere geologiche e quindi la via più breve ed efficace è costruire noi direttamente l’alternativa, che non è un programma politico per ricoprire poltrone ma un programma organizzativo di cambiamento concreto. Un azione in tal senso migliorerà comunque società e qualità della vita e in più avrà il beneficio di aumentare di molto la nostra capacità di resilienza in caso di situazioni di estrema difficoltà. Bisogna innanzitutto rimettere al centro la terra, investendo su di essa piuttosto che sulla finanza di rapina. Il gruppo acquisto terreni è una ottima risposta da questo punto di vista, decine di persone che si mettono assieme e investendo piccole quote acquistano terreni e strutture abbandonate per creare aziende agricole biologiche. L’Italia è strapiena di luoghi fertili e meravigliosi completamente abbandonati. Agendo in questo modo ci si assicura di avere un approvvigionamento alimentare e si crea economia e occupazione. Dal punto di vista energetico bisogna adottare tutti i mezzi ed espedienti per ridurre al minimo il consumo energetico dei nostri edifici, investire il più possibile in fonti rinnovabili e in efficienza energetica perché in caso di blocco o diminuzione delle forniture energetiche, per qualsiasi motivo, saremmo immediatamente nel panico. Puntare decisamente alla localizzazione piuttosto che alla globalizzazione che è la prima cosa che va in crisi in tempi di difficoltà. Il locale è vicino e controllabile, il globale è lontano e incontrollabile. Quindi dare supporto anche all’imprenditoria locale indirizzata maggiormente ai due settori chiave: quello agricolo e quello energetico/ambientale. Il tutto nella massima attenzione a non sprecare risorse e a produrre meno rifiuti possibili. La stessa lotta allo spreco e alla produzione di rifiuti sono settori imprenditoriali di grande potenzialità. Ma noi che siamo gli attori principali, dobbiamo dare supporto al nuovo mondo, con la nostre scelte, con i nostri soldi pochi o tanti che siano, con le nostre capacità, con il nostro lavoro. Ricostruire la comunità, fare le cose assieme, lavorare gomito a gomito e non tutti contro tutti, senza sensi di superiorità o verità in tasca. E se poi finalmente la politica sotto la spinta fortissima dal basso, si accorgerà e supporterà programma e interventi del genere, saremo ben contenti ma non facciamoci illusioni, se non ci muoviamo noi direttamente non ci pensa nessun altro. Aspettare significa mettersi nella condizione peggiore, se oggi ci si incammina su questa strada ci saranno ampie possibilità di manovra e intervento per dare un futuro positivo a noi e ai nostri figli, altrimenti sarà il caos assoluto con il famoso ritorno all’età della pietra di cui vengono accusati oggi proprio coloro che hanno l’unica e sensata possibile idea di progresso, quella per cui persona e ambiente sono al centro.

Commenti

Grande Paolo. Condiviso al 100%
Fabrizio Fondi, 15-02-2013 03:15
Al tempo dei miei nonni nel mio paese Canale nel Roero l'autosufficienza e l'autoproduzione erano praticamente totali,poche cose arrivavano da fuori e forse neanche indispensabili.E senza corrente elettrica.Io sono nato nel '48 e ricordo benissimo da bambino una comunità coesa e autosufficiente che si produceva praticamente tutto, con gli animali come mezzo di lavoro al 90 per cento e la corrente elettrica nelle case ma niente elettrodomestici.Pesando tutto su di una teorica bilancia comparativa con l'oggi , si stava da Dio. Posso affermare che con niente si era più felici di oggi che abbiamo tutto; pensate che figata se riuscissimo mai a coniugare lo star felici con niente di ieri con tutto il positivo tecnologico di oggi !?! Non è mica che siamo malati?
Gino Scarsi, 15-02-2013 08:15
Ogni parola di questo articolo e' condivisibile! Ed e' anche vero..non si sente parlare piu' della Grecia..come se la situazione si fosse "normalizzata",quando invece non c' e' nulla di normale.La sola cosa in cui sono pessimista e' un cambio di mentalita' dal basso in tempi brevi
Simone T., 16-02-2013 11:16
Sono completamente d'accordo. Urge abbandonare subito la smania della crescita economica, che è una patologia della Terra, cioè una grave malattia dell'Organismo cui apparteniamo.
Guido Dalla Casa, 17-02-2013 11:17
grazie per questo articolo!!! ma si riesce a far passare queta Visione a livello elettorale? altrimenti il "sistema", che pure langue da tempo e continua a dare ossigeno ad un paziente ormai morto, rischia di essere ancora il contenitore di idee fiacche, superate e... vampirizzanti. Son d'acccordo con Simone...i tempi brevi e la base consapevole non sono ancora sposabili...ma non bisogna demordere. Qui non si tratta di competizione di un'idea sulle altre...qui si tratta di modificare il modo di vivere (infelice) che qua ci ha condotti. Ci vorrà il tempo che occorre...e dobbiamo crederci a dispetto di tutti quelli che continuano a darci dei visionari (che poi è una gran bella cosa )
Eliana Gambaretti, 18-02-2013 01:18
Da tempo ho apertouna Pagina/Gruppo intitollata GRECIA: NOI CITTADINI EUROPEI POSSIAMO SALVARLA! L'idea e' di fare sentire Protagonisti I Cittadini nel progettare un'iniziativa che deve partire dall'Italia ed in seguito propagarsi CONCITTADINI europei. Il Metodo e' quello di TELETHON /TELECOM, supportato da Radio e Tv...con gli SMS da 2 %u20AC e da 5 %u20AC. Ho pubblicato all'inizio dell'apertura Pagina, molte Informazioni sul COME FARE: occorre trovare una importante ONLUS che gestisca la iniziativa. Ho propostoche laprima raccolta fondi dovesse andare alla SANITA' GRECA, che da subito ha avuto enormi problemi di assistenza e cura, perche' senza fondi. Dramma nel dramma! Se si riuscira' ad organizzare bene ed a mettere in moto questa macchina Organizzativa, dimostreremo a noi stessi che SIAMO IN GRADO DI AIUTARCI RECIPROCAMENTE, bypassando i Governi tutti, le Burocrazie, le politologie le banche, le grandi Finanze ed i loro Mercanti di Denaro....aiutatemi, sulla mia Pagina, con IDEE DI FATTIVITA' .. Creeremo una Nuova Fratellanza fra Concittadini Europei. Forza, si puo' fare! Vi aspetto!
Ludovica, 18-02-2013 07:18
Sono d'accordo con Gino sul concetto di autoproduzione e di autosufficienza. Ho purtroppo qualche dubbio sulla possibilità di ricostruire comunità coese in grado di collaborare in questa strada,purtroppo il Dio Denaro ha provocato danni enormi nell'animo umano.
Diego, 17-05-2013 09:17

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