Big Pharma sotto inchiesta per corruzione: tangenti in sette paesi

Tangenti a medici, politici, agenti di commercio, cliniche e ospedali. 'Big Pharma', pseudonimo che identifica l'insieme delle multinazionali del farmaco, finisce sotto inchiesta per corruzione in almeno 7 paesi tra cui, neanche a dirlo, l'Italia.

Big Pharma sotto inchiesta per corruzione: tangenti in sette paesi
Big Pharma - questo lo pseudonimo per identificare l'insieme delle multinazionali farmaceutiche - paga tangenti. La notizia di per sé non ha del sensazionale, da che mondo è mondo la lobby del farmaco è molto potente e tra i suoi mezzi di 'persuasione' si sa per certo che ci siano le mazzette. La notizia vera è che per la prima volta Big Pharma - in questo caso identificata con la Merck&Co., la Bristol-Myers Squibb, la GlaxoSmithKline e l'AstraZeneca - è sotto inchiesta per corruzione all'estero da parte della Sec, la Consob americana. Avete capito bene, corruzione all'estero. La legge su cui si basa l'avviamento dell'inchiesta è il cosiddetto Foreign Corrupt Practices Act del 1977 che vieta alle compagnie quotate in borsa di pagare funzionari degli altri paesi per fare affari. I dettagli dell'inchiesta non sono noti ma si sa che tra i paesi sotto osservazione ci sono Brasile, Cina, Germania, Polonia, Russia, Arabia Saudita e, neanche a dirlo, l'Italia. Si sa inoltre che quattro sono i reati fin da ora ipotizzati: tangenti ai medici dipendenti del governo per spingerli a comprare farmaci, pagamento di commissioni extra agli agenti di commercio per corrompere medici dipendenti dai governi, mazzette a cliniche ed ospedali per spingerli all'acquisto di determinati farmaci e infine la classica corruzione politica per spingere le commissioni sanitarie ad approvare l'uso di alcuni farmaci. Qualcuno di voi ricorda il vaccino contro l'influenza AH1N1? Ne riposano milioni in un qualche magazzino pagato dallo stato. Ora le compagnie in questione già assicurano che stanno collaborando con gli inquirenti mettendo a disposizione tutti i loro libri, di certo c'è che l'operazione sa tanto di ulteriore mossa di moralizzazione del settore sanitario promossa dal Presidente Obama, dopo la tanto attesa riforma sanitaria che ha allargato la possibilità di avere un'assicurazione medica a 30 milioni di americani in più. La lotta, nonostante la sbandierata collaborazione di Big Pharma, si presenta comunque come ardua, sia per gli interessi in gioco - solo in Europa le Big Four coprono un mercato che vale 103 miliardi di dollari - sia per le influenze delle multinazionali del farmaco che già bastonate una volta durante il governo Obama difficilmente si piegheranno ad una nuova sconfitta. E l'Italia? Qui la notizia che in America è uscita sul Wall street Journal è stata lanciata e subito nascosta, al punto che basta una veloce ricerca online per capire come qualunque articolo legato all'argomento faccia riferimento ad un unico pezzo (quello di Angelo Aquaro di Repubblica). Big Pharma evidentemente è già al lavoro.

Commenti

e chi non vuole legalizzare la canapa perchè farmaco a bassissimo costo , che sia BIG PHARMA and MAFIA COMPANY
marco mariano, 09-09-2011 07:09

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