LA SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO SULLE TARIFFE DI REGISTRAZIONE DEGLI OMEOPATICI

L’avvio del processo di registrazione semplificata dei medicinali omeopatici ha comportato per le aziende del settore alcune importanti problematiche connesse ai costi da sostenere per finalizzare la regolarizzazione. Contrariamente alle indicazioni emanate a fine 2012 col Decreto Balduzzi 158/2012, in cui nell'articolo 13 si parlava chiaramente di un aumento del 10% rispetto alle precedenti tariffe, nella Gazzetta Ufficiale del 15 marzo 2013 è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute del 21.12.12, con il quale le aziende del comparto hanno appreso  che i costi di registrazione dei medicinali omeopatici (necessaria per conservare la presenza di quelli già in commercio nel nostro Paese) sarebbero passati da 31 euro (tariffa stabilita dal decreto del 24.05.2004) per ciascuna sostanza, senza limitazioni di diluizione per ogni forma farmaceutica fino a 23.760 euro, per ciascuna sostanza fino a 30 diluizioni, con costi 700 volte più alti rispetto alle tariffe di registrazione già previste. Di fronte a queste tariffe, le aziende del settore, nel giugno 2013, hanno presentato ricorso presso il TAR del Lazio, per il quale il 5 febbraio scorso è stata emessa la sentenza. 

Silvia Nencioni, AD e Presidente di Boiron Italia, azienda leader in Italia del comparto, evidenzia: “Il giudice ha chiarito che l’aumento del costo di registrazione semplificata dei medicinali omeopatici e del loro rinnovo era illegittimo. Possiamo ritenerci soddisfatti dell’esito di questa sentenza, che  rappresenta un passo in avanti per i medicinali che sono ora sul mercato e dovranno andare in registrazione semplificata. Adesso le tariffe sono sicuramente più eque e consentiranno a tutto il settore di fare le migliori scelte in termini di strategie future di produzione e commercializzazione dei propri farmaci sul territorio italiano. Per i medicinali in registrazione non semplificata, invece, la sentenza è stata sfavorevole; rimangono quindi invariate le tariffe fissate dal decreto del 15 marzo 2013". 

 

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