Bollette carissime e lacrime di coccodrillo

La situazione attuale vede molta gente che ha paura di rimanere al freddo o restare senza corrente elettrica. Negli anni, come associazione Paea, abbiamo ripetuto che affidarsi alle fonti fossili era un suicidio economico, ambientale ed energetico. Ora i nodi vengono al pettine.

Bollette carissime e lacrime di coccodrillo

La situazione attuale vede molta gente che ha paura di rimanere al freddo o restare senza corrente elettrica, ma faccio fatica a dare la colpa di tutto ciò esclusivamente alle multinazionali, a Draghi, Putin, gli ucraini, i marziani o chissà chi. Da quasi trentacinque anni, prima da solo, e poi con l’associazione Paea, giro l’Italia in lungo e in largo con iniziative ovunque, mostre itineranti, fiere, interventi pubblici, didattica, corsi di formazione a cui si aggiungono centinaia di articoli, cinque libri e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo per dire, tra le altre cose, che affidarsi alle fonti fossili era un suicidio da ogni punto di vista, economico, ambientale ed energetico. Ma non ci siamo limitati a dire questo; incontrando e informando migliaia di persone abbiamo sempre e comunque proposto soluzioni pratiche a tutti: aziende, tecnici, insegnanti, studenti, cittadini, amministratori. Ma cosa è stato fatto concretamente da parte di tutti questi soggetti? Ben poco.

Un esempio emblematico su gli innumerevoli che potrei fare: vari anni fa come associazione Paea insieme ad Alessandro Ronca, facemmo due incontri con la rappresentanza del settore metalmeccanico di una delle province più trainanti e ricche del paese, i famosi rappresentanti di quelle piccole e medie imprese motore dell’Italia di cui tanto si parla. Avanzammo varie proposte sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili. Ricevemmo molti complimenti, pacche sulle spalle, bravi, bravissimi ma dopo due incontri non fecero più nulla, non recepirono niente di quanto proposto. Eppure avevano tutto a disposizione, soldi, tecnologie, personale, competenze, mezzi di ogni tipo. Mi spiace quindi ma non riesco a essere solidale con chi si lamenta di pagare bollette stellari e fino ad ora non ha fatto nulla, non pensando all’ambiente né al futuro proprio e dei propri figli, mantenendo sensibilità solo per il denaro.
E forse paradossalmente nemmeno quella, perché all’epoca lo dicevamo chiaro e tondo che le fonti fossili sarebbero aumentante di prezzo per ragioni speculative, guerre o scarsità e che quindi la cuccagna sarebbe finita.
Ma quando il soldo è l’unico faro, non si ragiona tanto lucidamente, nemmeno per preservarsi il soldo stesso. Ho perso il conto di quante volte ho mostrato nei miei incontri esempi di edifici ristrutturati energeticamente che riducevano i costi di dieci volte. In genere poi la risposta standard quando si proponeva anche un semplice impianto solare ad acqua calda era: in quanto tempo si ammortizza? Domanda che si faceva solo per questo caso, perché per le tante spese superflue, inutili, questa domanda non veniva mai posta. Si diventava ragionieri solo sulle energie rinnovabili o quando si parlava di coibentare la casa.
Oggi piangono coloro ai quali non importavano prima questi temi. Che pensavano sempre e solo agli incassi e hanno sperperato i soldi. Che pensavano che gli ambientalisti fossero solo dei rompiscatole contro il progresso.
Non credo alle folgorazioni sulla via di Damasco illuminate dal soldo, mi sembra solo opportunismo. A tante di quelle persone che ora sbraitano contro il caro bollette interessa unicamente il portafoglio; alla fine o gli ridurranno le bollette oppure chiuderanno la loro attività e ne apriranno magari altre per continuare a produrre "cinafrusaglie" e a inquinare l’ambiente, farsi le vacanze in paesi esotici, comprarsi i vestiti alla moda, la macchina ultimo modello da cambiare ogni anno. La possibilità per non pagare bollette c’era. La possibilità di non sprecare c’era. La possibilità di pensare al futuro dei propri figli, che non fossero indumenti di marca o l’ennesimo cellulare, c’era, ma neanche di fronte all’evidenza si è voluto agire con intelligenza e lungimiranza. Se chi poteva e doveva fare non ha fatto perchè non voleva fare, ora dal mio punto di vista non ha nessuna ragione di protestare ed è l’ennesima prova che i governanti, di cui ci si lamenta tanto, non sono altro che l’esatto specchio del paese e se fanno quello
che fanno è perché viene loro permesso.
Non si può essere opportunisti, menefreghisti, continuando a ignorare le possibili soluzioni, e poi piangere lacrime di coccodrillo. Per essere veramente credibili si devono costruire società diverse con diversi valori da quello unico monetario. Se non si agisce in questo modo non ci saranno mai cambiamenti sostanziali ma solo interessi di bottega, risolti i quali, non interessa più nulla.
Da sempre come associazione Paea abbiamo proposto soluzioni pratiche non solo per risparmiare soldi ma anche per costruire un mondo diverso, chi vuole può agire in questa direzione da subito.

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