Boom di acquisto di auto nuove nell’Italia dei "poveri"

Non passa giorno senza che si dica che l’Italia è in grandi difficoltà economiche, si citano i poveri, le famiglie disperate; eppure, in una situazione che i media dipingono da terzo mondo, c’è il boom di acquisto di auto nuove...

Boom di acquisto di auto nuove nell’Italia dei

Vista la gravissima situazione di indigenza degli italiani penserete che si tratti del boom di automobili giocattolo, quelle che riproducono i marchi più famosi e che si mettono sulla scrivania o ci si fanno giocare i bambini.  Invece no, si tratta di auto vere e proprie, quelle che costano migliaia di euro.   

Ma come è possibile, dunque?

Chi può in una situazione così difficile permettersi  di comprare un'auto nuova? Se fossimo davvero un paese con milioni di persone in difficoltà non ci si potrebbe comprare l’auto nuova; a rate o meno che sia, non cambia granchè, sono sempre un sacco di soldi che se ne vanno. E invece nonostante l’Italia sia già il secondo paese al mondo per numero di auto pro capite e sia un immenso garage, si continua imperterriti a comprare auto nuove in barba a qualsiasi logica. 

Questo fenomeno è l’ennesima dimostrazione che la situazione non è come ci viene presentata e che il potere della pubblicità è immenso, capace di influenzare qualsiasi nostra scelta, soprattutto quelle che sono prive di senso. Del resto, ovunque le pubblicità di auto ci piovono addosso e sono così irresistibili che proprio non si può fare a meno di spendere migliaia di euro per imbottigliarsi con la propria vettura fiammante nel traffico cittadino...

In città il mezzo di spostamento peggiore è proprio l’auto e, dato che si sta maggiormente fermi, gli interni delle vetture sono divenuti una specie di casinò, con display e passatempi di ogni genere. I pubblicitari e i venditori lo sanno bene, le persone basta saperle comprare; ed è a questa logica che rispondono auto, vestiti alla moda, cellulari, ecc., tutte merci che fanno status. Non c’è povertà che tenga, si comprano e basta. Perché gli italiani devono sempre apparire “cool”, costi quel che costi; altrimenti non si spiegherebbe perché un così alto numero di persone si mette addosso "stracci" che costano centinaia di euro solo per una firma.

Gli italiani, così attenti anche ai centesimi se si parla di immigrati, di ambiente e opere utili, buttano soldi per fare uno degli investimenti peggiori che ci possano essere. Dopo un anno l’auto già vale il 30% in meno, per continuare poi a svalutarsi velocemente. E siamo sicuri che se a una persona che ha appena comprato un'automobile nuova, chiedessimo perché non ha investito in un impianto solare o in coibentazione della casa, ci chiederebbe in quanto tempo si ammortizzerebbero i costi di tali investimenti, cosa che non si chiede affatto per l’automobile che è un esborso costante di migliaia di euro l’anno fra manutenzione, carburante, bollo, assicurazioni per incidenti e furti... perché un auto nuova non la puoi non assicurare per il furto!

E le vetture acquistate maggiormente sono anche Alfa Romeo e Jeep che costano cifre assai consistenti. Qualora l'auto risultasse veramente necessaria, basterebbe prenderne una usata e si spenderebbe meno della metà. Si potrebbe poi investire la differenza in interventi di risparmio energetico o nell'installazione di impianti a energie rinnovabili. In merito ai costi, benzina e gasolio aumentano sempre di più nonostante i prezzi del greggio siano in stasi; figuriamoci quando inizieranno nuovamente a salire cosa costerà un litro di carburante.

Ci sono state proteste e alzate di scudi per pagare pochi centesimi le buste in plastica vegetali al supermercato, ma quando si va dal benzinaio a ogni aumento si abbassa la testa e senza fiatare si riempie il serbatoio; altro che centesimi se ne vanno….

I pedaggi delle autostrade sono un salasso e investiti così bene in sicurezza che a ogni viaggio in auto bisogna pregare sperando che non crolli qualche ponte. L’auto non è un mezzo di spostamento efficace nemmeno a livello energetico ed è praticamente una stufa con le ruote dall’efficienza bassissima. È solo un mezzo per fare ricchi industriali e petrolieri perché a qualsiasi test di efficienza/costo non reggerebbe il confronto. Inquina, provoca morti e feriti, costa tanto l’acquisto e la vita del mezzo, non fa spostare velocemente soprattutto in città. Ma sembra che niente scalfisca l’amore degli italiani per il rombo del motore e allora non resta che aspettare che la benzina arrivi a 10 euro al litro; ma allora sarà troppo tardi, l’effetto serra ci avrà già arrostito tutti con la nostra auto nuova fiammante nel garage o parcheggiata in quarta fila.

 

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