Brasile: stop alla diga di Belo Monte

Le popolazioni locali e le associazioni ambientaliste che si sono schierate dalla loro parte alla fine hanno vinto. Dopo il via libera ai lavori arrivato anche dall'Agenzia governativa per l'ambiente qualche mese fa, la giustizia brasiliana ha ordinato lo stop ai lavori di costruzione della gigantesca diga idroelettrica di Belo Monte, nel cuore della foresta amazzonica.

Brasile: stop alla diga di Belo Monte
Le popolazioni locali e le associazioni ambientaliste che si sono schierate dalla loro parte alla fine hanno vinto. La giustizia brasiliana ha ordinato lo stop ai lavori di costruzione della gigantesca diga idroelettrica di Belo Monte, nel cuore della foresta amazzonica. La corte federale dello Stato di Para (nord) ha infatti vietato al consorzio Norte Energia di alterare il corso del fiume Xingu “con la costruzione di un porto, esplosioni controllate, innalzamento di dighe, incroci di canali e qualsiasi altro lavoro che modifichi il suo corso naturale” o possa “comportare rischi per la fauna ittica”. Si tratta di una vittoria soprattutto per le popolazioni di indios che vivono nell'area e la cui economia è legata in gran parte alla pesca e al fiume stesso. Qualche mese fa i lavori avevano ottenuto il via libera anche dell'Agenzia governativa per l'ambiente, nonostante diverse organizzazioni avessero segnalato i danni causati dal progetto alla foresta amazzonica e il rischio che decine di migliaia di persone venissero sfollate. La deviazione del corso delle acque del fiume amazzonico avrebbe drasticamente ridotto il flusso in un tratto di cento chilometri, comportando probabilmente l'estinzione o la diminuzione di molte specie di pesci e cambiando l'ecosistema di tutto lo Xingú. Con i suoi 11mila megawatt, quella di Belo Monte sarebbe stata la terza diga più grande al mondo, dopo quella cinese delle Tre Gole e quella di Itaipu, che corre dal Brasile al Paraguay.

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