Calabria: 'Mo basta!' con il commissariamento dei rifiuti

Nell'ambito della campagna di mobilitazione 'MO BASTA: Delle nostre vite decidiamo noi', lanciata in occasione del referendum su acqua e nucleare, la Rete per la Difesa del Territorio Franco Nisticò ha convocato per il 12 novembre una manifestazione a Crotone per chiedere la fine del commissariamento sui rifiuti in Calabria.

Calabria: 'Mo basta!' con il commissariamento dei rifiuti
La gestione commissariale del ciclo dei rifiuti è stata introdotta in Calabria nel 1997. Da allora singoli cittadini, associazioni ambientaliste e comitati hanno denunciato l'impossibilità di trattare la questione dei rifiuti come un'emergenza permanente e hanno contestato la scelta di affidare a poteri eccezionali la risoluzione di problematiche che coinvolgono l'intera cittadinanza. Da una parte, infatti, si ritiene che un processo partecipato, aperto e trasparente di programmazione e gestione rappresenterebbe uno dei pochi antidoti al rischio di infiltrazioni criminali nel lucroso ciclo dei rifiuti; dall'altra, il coinvolgimento dei cittadini potrebbe favorire una diversa responsabilità nei confronti del territorio, la costruzione quindi di una cultura della prevenzione degli scarti, del riuso e del riciclo, da contrapporre alle logiche del commissariamento. Secondo la RDT Franco Nisticò - nata a seguito della manifestazione nazionale di Amantea del 2009 contro le navi dei veleni - in questi anni non si è lavorato abbastanza sulla prevenzione, sulla raccolta differenziata e sul riciclaggio, perché il sistema del commissariamento tende a preferire soluzioni quali deposito e incenerimento e a favorire i privati che ne ottengono la gestione, alimentando una logica che non ha alcun interesse alla riduzione dei rifiuti, ma che anzi beneficia del loro incremento. A confermare questa visione la ricostruzione sullo stato delle discariche calabresi curata dal giornalista ambientalista, Francesco Cirillo, che ha segnalato le irregolarità delle discariche attualmente presenti sul territorio, siano esse attive, chiuse o in costruzione. Collocate vicino a zone abitate e acquedotti, su terreni sabbiosi e a rischio idrogeologico, oggetto di sequestri per ripetute violazioni delle norme ambientali e inadeguate condizioni igieniche, da Scalea a Rossano, da Catanzaro a Scandale, le discariche calabresi sono da anni al centro delle mobilitazioni dei cittadini, preoccupati per la propria salute, per l'inquinamento dei suoli e delle falde acquifere e per la distruzione dei paesaggi. Alle loro voci, si sono aggiunti nel corso del 2011 anche pareri istituzionali. La Corte dei Conti ha recentemente definito “fallimentare” l'esperienza commissariale per “la totale assenza di pubblicità, correttezza e trasparenza nell’attribuzione degli incarichi esterni”, mentre le conclusioni della Commissione bicamerale d'inchiesta presieduta da Gaetano Pecorella sul ciclo dei rifiuti in Calabria ne hanno evidenziato l'insuccesso economico – con un costo complessivo superiore ad un miliardo di euro, senza che siano stati raggiunti gli obiettivi dei vari piani regionali per i rifiuti. Per tutti questi motivi, sabato 12 novembre la Rete per la Difesa del Territorio Franco Nisticò chiama cittadini e movimenti a scendere in piazza a Crotone, per chiedere la fine del commissariamento sui rifiuti. La mobilitazione vuole sottrarre la materia dei rifiuti ad una gestione verticistica, poco trasparente, emergenziale, per restituirla alle comunità e agli enti locali; reagire alla prassi sempre più diffusa delle esternalizzazioni e a una squalificazione del pubblico, come sinonimo di inefficienza, strumentale alla privatizzazione di servizi e risorse essenziali per tutti. Mo basta!

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