Per Carrefour tutti obesi e sommersi dai rifiuti

Analizzare le pubblicità è uno dei metodi migliori per capire dove stiamo andando e quali sono i non valori che ci guidano. Come giornale vogliamo ogni tanto prenderne in esame qualcuna di queste pubblicità “gioiello” per evidenziare come chi le fa consideri noi, l’ambiente e la salute.

Per Carrefour  tutti obesi e sommersi dai rifiuti

I pubblicitari vengono anche chiamati “creativi” in una modalità che ha dello schizofrenico. Si tratta di persone che, per miliardi di euro, si inventano qualsiasi modo per farci comprare prodotti per la grandissima parte inutili, superflui, dannosi e per farci spendere anche soldi che non abbiamo, portandoci ad indebitarci e conducendoci sul lastrico. Il tutto grazie alla loro indubbia capacità di influenzarci per riempire le tasche loro e di chi li paga, senza il minimo scrupolo o dubbio sui gravi danni che provocano. Di trovate pubblicitarie se ne vedono di ogni tipo, non ci sono più barriere, pudori, limiti, tutto va bene pur di vendere. Oliviero Toscani è stato il maestro italiano in merito e ha fatto ingenti fortune con la sua trovata di sfruttare la sofferenza al servizio del marchio. Il dolore più profondo, privato e intimo, oscenamente ostentato per far vendere un paio di jeans, un maglione. E la considerano pure arte, figuriamoci come siamo messi male. Ormai non ci si scandalizza più di nulla, abituati come siamo ad ogni bassezza e si giustifica tutto perché la pubblicità fa vendere prodotti e questo, ci dicono, fa crescere l’economia, ergo va bene qualsiasi cosa. Non importa quanto possa essere vergognosa e contro la dignità umana la pubblicità stessa. Però a tutto c’è un limite e bisogna iniziare a dire dei fermi e decisi no alla deriva del non senso, all’essere presi sempre e comunque per i fondelli e così spudoratamente considerati incapaci di intendere e di volere. Per capire a quale livello infimo e assurdo siamo arrivati, ecco venirci incontro i creativi della Carrefour, gigante internazionale della grande distribuzione, che ci regalano la Gioconda pubblicitaria e colgono esattamente nel segno ciò che siamo e che sempre più diventeremo se continueremo a dare retta a loro. Il video pubblicitario della Carrefour è breve ma c’è dentro tutto il significato del nostro tempo: si vede una persona nuda obesa che con massimo piacere è distesa su di una massa infinita di prodotti e il testo è: “Sottocosto ti adoro….”.

In un mondo dove circa un miliardo di persone soffre la fame e un altro miliardo è ipernutrito con problemi di peso, ecco lo spot perfetto. Hanno ragione i creativi: è proprio il sottocosto della pura follia, della spazzatura mentale e non. Eccola qui la società, la civiltà di cui andiamo tanto orgogliosi, che vogliamo proteggere dai predoni del deserto, una società di obesi che saranno seppelliti dai loro rifiuti ma sottocosto però…. Per chi ancora crede che la politica decida qualcosa, questo spot è assai istruttivo, la politica infatti non decide praticamente nulla, decide chi entra in questi santuari i cui padroni fanno fare alla politica quello che dicono loro. Scegliere quindi di non entrarci più è il minimo che si possa fare per la propria dignità, la propria sopravvivenza e quella di figli e nipoti.

Per i creativi che hanno ideato questa pubblicità proporrei il licenziamento in tronco e che siano mandati a fare qualche anno di volontariato a dare un mano nei luoghi più poveri in Africa o in India dove si fa la fame, quella vera. Oppure vadano a dare conforto ai bambini che nelle discariche del sud del mondo cercano qualche cosa da mangiare o rivendere. Sono sicuro che a questi creativi una esperienza del genere farebbe tanto bene.

 

 

 

Si ringrazia Andrea Strozzi di LLHT per la segnalazione della pubblicità

 

 

 

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