Cercare di essere coerenti è un lavoro difficile, ma qualcuno dovrà pur farlo

Essere coerenti al 100%? Nel mondo attuale tutti facciamo compromessi. Ma una scelta la possiamo ancora fare: toglierci da certi social network che rispecchiano i meccanismi di un sistema che non accettiamo. Ed è quello che stiamo facendo!

Cercare di essere coerenti è un lavoro difficile, ma qualcuno dovrà pur farlo

Essere coerenti al 100% con le proprie convinzioni (per chi le ha) di tutela ambientale e del prossimo nella società odierna è praticamente impossibile; tutti, chi più chi meno, facciamo compromessi rispetto a un sistema nel quale siamo immersi da quando siamo nati e che condiziona le nostre scelte. E’ un sistema fatto di violenza, potere e denaro, ovvero il capitalismo, che si è incarnato in ogni persona, che ne diventa portatore più o meno sano. Un sistema che non ha alcun futuro, devasta tutto quello che tocca e ci sta portando dritti verso l’autodistruzione. Cercare di resistergli è molto difficile anche perché le sue lusinghe e attrazioni sono un infinito paese dei balocchi scintillante, ma è possibile ridurre i compromessi, soprattutto laddove ci sono alternative, e le alternative di solito ci sono. La comunicazione è sempre più centrale perché attraverso di essa questo sistema si presenta al mondo. Personaggi senza scrupoli e con il solo e unico obiettivo del profitto, sono diventati padroni della comunicazione in una maniera così totalizzante come mai nella storia dell’umanità era successo. Attraverso tecnologie digitali miracolose questi personaggi sono riusciti a ipnotizzare miliardi di persone facendo credere che apparire, comprare e vendere siano le uniche attività che si possano fare nella vita.
Il gruppo GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft) ha più potere e ricchezza di qualsiasi nazione, influenza e dirige come nessun altro il mondo intero. E lo ricordiamo: non hanno altro obiettivo che il profitto, qualsiasi loro iniziativa falsamente benefica o filantropica è solo uno specchietto per le allodole per continuare a fare più profitto sulla pelle di tutto e tutti.
Vista la potenza che hanno, che permette loro di comprarsi chiunque, a iniziare ovviamente dai politici, combatterli è impossibile ma cercare di evitarli invece è possibile. Joe Dispenza direbbe che nell’era dell’informazione l’ignoranza è una scelta; ci sono infatti ormai infiniti libri, studi, ricerche che dimostrano chi sono e cosa fanno questi soggetti. Basterebbe anche solo leggersi il capolavoro
Il capitalismo della sorveglianza della Zuboff per rendersi tragicamente conto in mano a chi siamo.
In una situazione tale, cercare una comunicazione diversa è quasi blasfemo, utopistico, si rischia la sparizione. Ma dove ci stanno portando questi soggetti? Esiste un futuro nel mondo che ci stanno costruendo? Usare la loro comunicazione e pensare di incidere o cambiare in meglio è ancora più utopico che abbandonarli o comunque di trovare alternative.
Basta vedere chi sono i padroni dei social mainstream come Facebook, Instagram, X, personaggi del calibro negativo di Zuckerberg o Musk, per capire che da quelle parti non verrà niente di buono.
E non siamo solo noi a dirlo ma valanghe di loro ex lavoratori, ex manager, medici, studiosi, psicologici, scienziati, ecc. Quindi, visto che errare è umano ma perseverare è diabolico, cerchiamo di percorrere della alternative e perciò non ci serviremo più di questi canali che con l’informazione, e ancora meno con la socialità, non hanno nulla a che vedere. Useremo Telegram come social meno compromesso e ancora non in mano alle Big Tech e confermeremo ancora più forte il nostro slogan, dal virtuale al reale, rilanciando iniziative e incontri diretti, eventi di persona. Non sarà facile come strada da percorrere soprattutto per chi, come noi dell’associazione non profit APS Paea, non dispone di capitali, e non ha padrini e padroni. Non sarà facile ma l’incubo distopico che stiamo vivendo e che si aggraverà sempre di più se vivremo da follower e non da persone, ci fa pensare che si possano e si debbano percorrere altre strade, perché l’alternativa è nessuna strada.
Quindi non posteremo più i nostri articoli o iniziative su Facebook o altri social mainstream e potete trovarci direttamente sui nostri siti
www.paea.it

www.ufficiodiscollocamento.it

www.ilcambiamento.it

e sul nostro canale telegram PAEA - Il Cambiamento
Ora più che mai ci serve il vostro supporto di ogni tipo, sperando insieme a voi di vincere questa difficile ma non impossibile sfida.

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Foto : Meo su Pexels

 

 

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