Alla Città dell'Altra Economia si immagina il futuro del 'Quinto Stato'

In risposta al ddl Fornero di 'riforma' del mercato del lavoro e per pensare a una nuova cultura di lavoro e di welfare, c'è chi si sta muovendo concretamente sul piano della condivisione di proposte tra reti. Si tratta del Quinto Stato, un movimento appena nato che vuole fungere da coalizione del lavoro indipendente e precarizzato. Il 5 maggio alla Città dell'Altra Economia di Roma la prima assemblea pubblica.

Alla Città dell'Altra Economia si immagina il futuro del 'Quinto Stato'
In risposta al ddl Fornero di 'riforma' del mercato del lavoro e per pensare a una nuova cultura di lavoro e di welfare, c'è chi si sta muovendo concretamente sul piano della condivisione di proposte tra reti. Si tratta del Quinto Stato, un movimento appena nato che ha l'ambizione di dare vita a una "coalizione" del lavoro indipendente e precarizzato, oltrepassando le categorie e raccordando le esigenze comuni di una parte significativa dell'attuale mercato del lavoro, quella composta da lavoratrici e lavoratori della conoscenza, dello spettacolo, della cultura e della comunicazione, della formazione e della ricerca, dagli autonomi e precari del terziario avanzato. I "grandi assenti" dalla riforma, circa sei milioni di persone, un terzo della forza lavoro attiva in Italia che invece di essere tutelati vengono trattati "a mo' di bancomat per tenere in vita un sistema fallimentare", spiegano gli ideatori. La rete ha lanciato un appello che è stato già "promosso da 29 sigle tra associazioni del lavoro autonomo professionale, movimenti e reti della conoscenza e della cultura ed è stato firmato da oltre ottanta sigle fra associazioni, movimenti, reti, e da oltre mille persone" si legge sul sito ufficiale del movimento. "Lavoriamo con la partita IVA, i contratti di collaborazione, in regime di diritto d’autore, con le borse di studio, nelle forme della microimpresa e dell’economia collaborativa. Siamo cervelli in lotta, non in fuga, ovunque ci troviamo. Ci occupiamo di cura della persona, della tutela del patrimonio artistico. Ogni giorno produciamo beni comuni intangibili e necessari: intelligenza, relazioni, benessere sociale" spiegano nell'appello che lancia anche delle proposte: accanto alla regolazione dei rapporti contrattuali è necessario ripartire dalle persone "riconoscere nuovi diritti sociali fondamentali per le lavoratrici e i lavoratori autonomi in maternità o paternità, in malattia, nella transizione tra impieghi; diritti che garantiscano una retribuzione adeguata e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa, com’è sancito dall’art. 36 della Costituzione". Domani a Roma le reti che hanno aderito all'appello si riuniranno per confrontarsi su una contro-proposta di riforma da sottoporre all'attenzione pubblica. È stata già ipotizzata una traccia per la discussione. Per chi non potrà esserci, il dibattito potrà essere seguito in diretta streaming. L'appuntamento è per sabato 5 maggio alle 9.30 alla Città dell'Altra Economia di Roma.

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