Cittadini Per l'Aria: «Necessarie misure efficaci per proteggere i cittadini dall'inquinamento»

«Serve la giustizia europea per consentire ai cittadini italiani di ottenere la protezione alla quale hanno diritto»: questa la reazione dell’associazione Cittadini per l’Aria alla notizia della condanna dell’Italia (nella Causa C-573/19) per il mancato rispetto, “sistematico e continuativo", del valore limite annuale fissato per il biossido d'azoto (NO2) in varie zone del Paese.

Cittadini Per l'Aria: «Necessarie misure efficaci per proteggere i cittadini dall'inquinamento»

«Serve la giustizia europea per consentire ai cittadini italiani di ottenere la protezione alla quale hanno diritto»: questa la reazione dell’associazione Cittadini per l’Aria alla notizia della condanna dell’Italia (nella Causa C-573/19) per il mancato rispetto, “sistematico e continuativo", del valore limite annuale fissato per il biossido d'azoto (NO2) in varie zone del Paese. 

«Da anni, Cittadini per l’Aria chiede ai governi nazionali e regionali succedutisi nel tempo, una pianificazione che riduca molto più efficacemente e velocemente l'esposizione dei cittadini italiani agli inquinanti dell’aria, ed in particolare al biossido di azoto. Tali azioni si sarebbero dovute attivare 10 anni orsono e anche più, quando già era noto il contributo che il traffico, e la combustione dei carburanti fossili, dà alle concentrazioni dell’NO2 nelle nostre città. Al contrario questo tema sembra, nei fatti, essere lasciato sempre per ultimo» prosegue l'associazione. 

«La pianificazione e attivazione delle misure deve essere più veloce e più focalizzata a proteggere i milioni di cittadini che vivono nelle nostre città. Le misure incoerenti, come ad esempio il cosiddetto “Move in” che consente ai diesel più inquinanti di circolare a Milano e Torino, vanno eliminate subito, mentre vanno adottate con urgenza tutte quelle misure, ormai note e sperimentate da tempo, che consentano di dimezzare il traffico nelle nostre città nel più breve tempo, dando spazio a una mobilità diversa» prosegue l'associazione.

«Il biossido di azoto, che proviene principalmente dalle emissioni dei veicoli diesel, nelle città può avere, lungo le arterie di traffico, concentrazioni anche doppie rispetto al fondo urbano, esponendo chi vi cammina e chi vi abita ad un rischio grave a breve e a lungo termine - dicono ancora da Cittadini Per l'Aria - La ricerca scientifica ha ormai assodato una associazione fra l’esposizione all’NO2 e mortalità e morbosità per tutte le cause, cardiovascolare o respiratoria, e cancro ai polmoni mentre molti studi hanno indagato e ricollegato a questo inquinante esiti alla nascita (basso peso alla nascita, nascita prematura), disturbi metabolici (diabete tipo 1) e allo sviluppo neuro-comportamentale dei bambini».

«Cittadini per l’Aria ha promosso per tre anni (2017, 2018, 2020) il progetto "NO2 No Grazie", la campagna di monitoraggio civico che ha consentito di misurare questo inquinante in migliaia di punti nelle aree urbane di Milano, Roma, Brescia, Napoli, e che, grazie alla collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario del Lazio, ha di recente restituito agli amministratori locali la conclusione che, in un anno tipo, l’esposizione al biossido di azoto causa  a Milano 1507 morti premature e 1713 a Roma - spiegano ancora dall'associazione - Di interesse per lo scenario italiano è anche l’accoglimento delle conclusioni della Commissione Europea nella parte in cui si è ritenuto che l’Italia sia venuta meno agli obblighi della Direttiva 2008/50/CE poiché i piani per la qualità dell’aria, adottati in seguito al superamento dei valori limite di concentrazione di NO2, non permettono né di conseguire detti valori limite, né di limitare il loro superamento al periodo il più breve possibile».

 

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