Comitato No Grandi Navi: «Nove anni di prese in giro»

Sono tornate, malgrado promesse e decreti, le grandi navi nella laguna di Venezia. E il Comitato di cittadini che si oppone al loro passaggio e ai danni che provocano è tornato a far sentire la propria voce.

Comitato No Grandi Navi: «Nove anni di prese in giro»

«Avrebbe potuto essere un pesce d’Aprile il decreto legge 1 aprile 2021, n. 45 – in via di trasformazione in legge al Parlamento senza modifiche – che con una mano indica come soluzione definitiva l’estromissione delle Grandi Navi dalla Laguna (confermando quindi quanto il Comitato afferma e chiede da quasi 10 anni) e dall’altra concede il passaggio dei Giganti del mare via San Marco e Canal della Giudecca finchè verrà approntata la soluzione in mare. Peccato che il trucchetto (che tutto cambi affinchè nulla cambi) del nuovo DL non faccia ridere i cittadini di Venezia!»: così il Comitato No Grandi Navi che si batte a Venezia contro il passaggio dei "dinosauri" turistici ha commentato il ritorno nella laguna delle navi da crociera.

E il Comitato non ha intenzione di gettare la spugna: «Quello che è successo è il naturale esito di 9 anni di politiche inesistenti, di prese in giro che costano quotidianamente danni alla salute e alla salvaguardia di Venezia e della laguna. Sono già due i decreti che vietano alle navi da crociera che ogni estate attraversano la città di entrare in laguna: a nulla sono serviti sembra. Le compagnie crocieristiche sono al di sopra di qualsiasi legge sembra. Bene: la città non ci sta. Questo è solo l'inizio, indietro non si torna!». 
E dalla pagina Facebook sottolinea come i media anche oltre confine abbiano ripreso la questione: «I giornali e le tv di tutto il mondo parlano di noi! Solo poche settimane fa la stampa internazionale riportava la decisione del governo Draghi di fermare il passaggio delle crociere in Venezia, festeggiando la vittoria del Comitato. Ma di fronte alla notizia del ritorno delle grandi navi in Laguna l’opinione pubblica mondiale è rimasta sgomenta e la stampa globale ha puntato i riflettori sulla nostra isola» scrive il Comitato.
E aggiunge: «Da Sydney agli Stati Uniti all'Europa, giornalisti di tutto il mondo hanno assistito insieme a noi al passaggio del mostro da oltre 90.000 tn, simbolo dell’arroganza delle compagnie e dell'incapacità di governo e istituzioni di arginare gli interessi dei privati in favore del bene comune. La notizia è rimbalzata ovunque: perché Venezia non è solo una città in Italia, ma è un simbolo, un caso unico in tutto il mondo.
La sua storia e la sua bellezza l’hanno resa famosa, la sua delicatezza, la sua fragilità hanno aumentato la consapevolezza e l’attenzione di chi la attraversa. In tutto il mondo la battaglia contro le grandi navi è una battaglia che non può essere persa, e ne abbiamo avuto conferma quando pochi mesi fa abbiamo avuto bisogno di un grandissimo aiuto e la solidarietà che ci ha travolti è arrivata – letteralmente – da ogni angolo del pianeta. Tutto il mondo deve sapere che la nostra città viene tenuta ostaggio dei comodi di poche compagnie private: non è più accettabile! La nostra lotta non si ferma, indietro non si torna!».

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