Continua la mobilitazione pacifica dei No Muos

Lo scorso sabato, 28 settembre, ha avuto luogo a Palermo la manifestazione nazionale No Muos come forma di protesta contro l’installazione delle mega antenne nella base della marina militare di Niscemi.

Continua la mobilitazione pacifica dei No Muos
Alla vigilia erano stati tanti i timori in vista della mobilitazione nazionale contro il Muos organizzata nel capoluogo siciliano. Si temevano infatti disordini e scontri specialmente legati al sospetto di possibili infiltrazioni violente di estremisti e di black block. Ma, lo scorso sabato a Palermo, davanti alle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, oltre 2 mila persone hanno attraversato pacificamente le vie del centro sino a Palazzo d’Orleans, sede della Regione siciliana. Capeggiate dalle mamme No Muos, il coloratissimo corteo costituito dagli attivisti, da cittadini, da associazioni, da movimenti ha visto inoltre l’adesione e la partecipazione di alcuni comitati No Tav della Val di Susa, di altre delegazioni di diverse parti d’Italia oltre che delle agende rosse di Salvatore Borsellino, di rappresentanze del mondo sindacale e di alcuni partiti politici con in testa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Unico assente ingiustificato il governatore Rosario Crocetta il cui clamoroso dietrofront in questa vicenda ha creato non solo la scontata disapprovazione del popolo No Muos e di tantissimi siciliani ma anche degli spaccamenti all’interno di una frangia del suo stesso partito che del resto ha aderito alla protesta di Palermo. Il fine settimana si era aperto sin dal giorno prima, il venerdì, quando eludendo i controlli, una decina di attivisti No Muos erano riusciti ad introdursi e occupare simbolicamente Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni ed alcune aule consiliari della Regione Sicilia mostrando degli striscioni No Muos dai loro balconi. Dopo aver passato la notte in aula, gli attivisti hanno lasciato Palazzo dei Normanni l’indomani tra gli applausi dei manifestanti che nel frattempo avevano raggiunto Piazza Indipendenza. Slogan, canti, cori, striscioni con i quali i manifestanti oltre a rivendicare i propri diritti alla salute e alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio siciliano hanno voluto invocare il pacifismo e la pace. Da un lato la costruzione del Muos, strumento di morte e mezzo condurre la guerra e dall’altro la militarizzazione del territorio che, innescando il seme dell’ostilità tra popoli, sta trasformando il mediterraneo in mare di violenza. Sotto il sole ancora molto caldo di Palermo, lo ha detto pacificamente la gente, lo hanno detto i bambini di Niscemi, lo hanno gridato tanti giovani e tanti cittadini semplici il cui sogno, forse una chimera, è quello di vivere un presente ed un futuro di dialogo indulgente, di concordia e di nonoviolenza. E’ un auspicio, sinora inascoltato dai potenti del mondo, affossati nelle sabbie mobili dell’affarismo e della sopraffazione, che per troppi anni è stato espresso esclusivamente dal simbolismo e il bel conversare ma che, oggi, più che mai, necessita di pragmatismo, attuazione e atti di concretezza. Lo diciamo e lo scriviamo anche noi, proprio oggi in cui si commemora la Giornata Internazionale della nonviolenza. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SUL MUOS

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