Per un'Europa diversa: a Cagliari vanno in scena le monete complementari

Il dibattito sull'euro sembra stagnare fra le posizioni degli euroscettici, contrari alla moneta e all'Europa, e gli euroentusiasti. A Cagliari il convegno "Terza via" sulle monete complementari, come il Sardex, cerca di trovare una soluzione differente per uscire dalla crisi economica - ma soprattutto sistemica - della nostra società.

Per un'Europa diversa: a Cagliari vanno in scena le monete complementari
È possibile essere fautori convinti dell’unità dei popoli e delle società europee ma contrari all’euro? O viceversa, è immaginabile rifiutare la moneta unica senza per forza dover passare per nazionalisti, separatisti, estremisti? Il dibattito pubblico sembra fossilizzarsi sulle due posizioni più estreme: o si accetta l’Europa così com’è oppure la si rigetta in toto. Eppure c’è anche chi prova a cercare una “terza via”, quella di un’Europa diversa. “Terza via” è infatti il titolo del Convegno internazionale sulle monete complementari che si terrà a Cagliari il 14 giugno prossimo, presso la facoltà di scienze economiche, politiche e giuridiche, in cui si proverà ad “allargare il dibattito politico ed economico italiano ed europeo, nel tentativo – si legge sul sito dell’iniziativa - di inserirvi un altro elemento, uno strumento che affiancandosi alla moneta unica ed alle forme tradizionali di credito, possa finalmente rispondere, almeno in parte, alle necessità di un'economia reale soffocata dalla crisi di liquidità e dal Credit Crunch: la moneta complementare ed i sistemi di compensazione”. L'idea di introdurre una moneta che abbia un raggio d'azione limitato affianco a quella nazionale (o nel caso dell'Euro sovranazionale) serve a ridare respiro ai circuiti di produzione e vendita locali, sempre più asfissiati dalla concorrenza dei colossi internazionali. Inoltre introduce un mezzo di scambio su cui non grava nessun interesse né debito. In Italia la storia delle monete locali risale al 1999, quando a Guardiagrele in provincia di Chieti un economista dissidente in pensione, Giaconto Auriti, inventa il SIMEC (Simbolo econometrico di valore indotto). Il SIMEC aveva la particolarità di avere un potere di acquisto doppio: una lira veniva scambiata per un SIMEC, con il quale successivamente si potevano fare acquisti per il valore di due lire. Con questo espediente Auriti voleva dimostrare la sua teoria secondo la quale il valore della moneta viene assegnato convenzionalemente da chi l’accetta. L'esperimento riscosse un enorme successo, al punto da penalizzare i negozi che non aderivano alla rete. Poi, un'operazione della Guardia di Finanza sequestrò tutti i SIMEC in circolazione e di fatto mise fine all'esperimento, sebbene i tagliandi vennero in seguito dissequestrati. Recentemente, vuoi per la crisi, vuoi per una diffusa volontà di cambiare questo sistema economico, in Italia c'è stato un fiorire di monete complementari. A Napoli la giunta De Magistris ha introdotto il Napo: il comune ne consegnerà 250 ad ogni famiglia virtuosa, in regola con il pagamento delle tasse e conta di metterne in circolazione circa 70 milioni entro l'anno. In Val di Susa è nato il Susino, ideato da Etinomia, l'associazione che riunisce gli imprenditori valsusini che hanno aderito al manifesto etico in difesa dei beni comuni locali e contro la Tav. La Val di Non e l'adiacente Val di Sole, in Trentino, sono la patria del Nauno; Pordenone quella del Toc; a Rieti sta nascendo il Marrucinuum. Nel 2007 a Napoli è nato dalla fusione di altre realtà simili Arcipelago SCEC. Ancor più recente è la nascita del Sardex, circuito di credito commerciale sardo basato sull’assenza di interessi e sul credito reciproco concesso dalle imprese aderenti al circuito. Sardex che ovviamente sarà presente all’iniziativa cagliaritana, con i suoi fondatori che racconteranno la propria esperienza. Oltre al Sardex, durante il convegno saranno presentati alcuni dei più importanti ed innovativi sistemi di moneta complementare operanti al mondo e interverranno importanti personalità del mondo accademico nazionale ed internazionale come Chris Cook, Massimo Amato, Luca Fantacci ed Henk Van Arkel. L'incontro si prospetta come un'occasione da non perdere per chi voglia farsi un'idea su cosa sono e a cosa servono le monete complemetari. Ma potrebbe rappresentare anche un punto di partenza per lo sviluppo di un dibattito collettivo sul ruolo che vogliamo assegnare all'euro all'interno della nostra economia e delle nostre vite.

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