Rifiuti Lazio, sabato ad Albano la lunga marcia contro l'inceneritore

Migliaia di persone in piazza per ribadire il 'no' delle popolazioni locali alla costruzione dell'inceneritore di Roncigliano, sui Castelli Romani. Sabato scorso la lunga marcia da Albano a Genzano. Per mercoledì 27 ottobre è fissata l'udienza del Tar Lazio sulla vertenza delle associazioni cittadine. Durante la manifestazione di sabato, moltissimi i messaggi di solidarietà rivolti ai cittadini di Terzigno.

Rifiuti Lazio, sabato ad Albano la lunga marcia contro l'inceneritore
Migliaia di persone in piazza per dire no all’inceneritore che la Regione Lazio ha in programma di costruire a Roncigliano, località dei Castelli Romani, già sito dell'omonima discarica. È successo sabato ad Albano, dove i cittadini sono scesi in piazza per manifestare pacificamente la loro opposizione alla costruzione dell’impianto di 'gassificazione' sui Castelli. Una lunga marcia partita alle 15.30 circa da Piazza Mazzini, ad Albano, e proseguita fino ad Ariccia e Genzano. Moltissimi i messaggi di solidarietà rivolti alle popolazioni di Terzigno durante la manifestazione con slogan e striscioni. Presenti non solo cittadini (provenienti anche dai comuni limitrofi: Ciampino, Velletri, Frascati, Rocca di Papa, Marino, Ariccia, Pomezia, Ardea), comitati e ambientalisti ma anche rappresentanti politici di destra e sinistra, e i sindaci dei comuni dei Castelli coinvolti dalla costruzione dell’impianto (tranne quello di Albano, assente "per motivi personali"). Un corteo "significativo", com’è stato definito dagli stessi organizzatori, perché ha visto una partecipazione di gran lunga superiore rispetto alle precedenti. A dirlo, proprio i rappresentanti del Coordinamento No Inceneritore, che ha organizzato la manifestazione. La partecipazione consistente della cittadinanza locale acquista un significato cruciale in vista del 27 ottobre, spiegano gli organizzatori, data in cui ci sarà l’udienza del Tar del Lazio sulla vertenza presentata da associazioni e cittadini contro la costruzione dell’inceneritore che ricevette la prima autorizzazione dalla giunta Marrazzo. Il Coordinamento 'No Inc' dei Castelli Romani, attivo ormai da anni sul territorio – un territorio caratterizzato da produzioni agricole doc e dop e già segnato da una crisi idrica che sarebbe notevolmente peggiorata dall'impianto in questione – continua a chiedere un futuro per queste terre e per la salute degli abitanti, contro un piano regionale di gestione dei rifiuti che nulla o poco sta facendo per attivare in maniera capillare un programma efficiente di raccolta differenziata. Se veramente le amministrazioni vogliono risolvere l'emergenza rifiuti, hanno ribadito ancora una volta i cittadini dei comuni coinvolti, serve una politica che punti sul Porta a Porta da abbinare a impianti di compostaggio per la frazione umida dei rifiuti e a impianti di trattamento 'a freddo', sul modello di quelli già presenti in alcune località italiane (il primo è stato quello di Vedelago, in provincia di Treviso, ma ce n'è anche uno a Colleferro, in provincia di Roma, non così lontano da dove si vorrebbe costruire l'inceneritore di Roncigliano). Politiche di questo tipo consentirebbero di raggiungere livelli di differenziazione e recupero dei materiali vicini al 100 per cento.

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