Consigli 'interessati', difendersi dalle pratiche di vendita scorrette

Dal teleselling alla vendita porta a porta, fino agli acquisti online. Sono sempre più raffinate le tecniche adottate dalle aziende per convincerci dell'utilità di un prodotto. Ecco perché i consumatori devono fare attenzione ai cattivi consigli e alle pratiche scorrette.

Consigli 'interessati', difendersi dalle pratiche di vendita scorrette
Oggi le aziende adottano tecniche sempre più raffinate per 'convincerci' della bellezza ed utilità di un prodotto. Per questo occorre adottare alcune precauzioni; e la legge prevede diverse garanzie a difesa del cittadino, in particolare nei casi di contratti a distanza o effettuati al di fuori dei locali commerciali. Sbagliare un acquisto è sempre possibile, anche se ci si è pensato sopra a lungo e ci si trova all’interno di un negozio dove si possono confrontare diversi prodotti e chiedere chiarimenti al personale addetto. Ma le percentuali di errore crescono inevitabilmente quando ci viene fatta una proposta commerciale in un momento in cui siamo meno 'pronti', anche psicologicamente, ad effettuare questo tipo di valutazioni e di scelte. Vediamo qualche esempio concreto. Cominciamo dall’attività di teleselling, cioè dalla vendita di beni e servizi effettuata tramite telefono. All’apparenza si tratta di una forma molto comoda, perché puoi richiedere subito il prodotto che ti interessa senza neppure muoverti da casa. Però spesso vengono sottolineati solo gli aspetti più attraenti dell’offerta, e sono invece nascosti eventuali oneri o limitazioni oppure non sono descritte in modo adeguato le caratteristiche tecniche. Oggi i call center devono obbligatoriamente registrare la telefonata e seguire gli script predisposti; ma le pratiche scorrette continuano a verificarsi ed uno dei settori più coinvolti è quello della telefonia, i cui operatori sono stati sanzionati più volte dall’Antitrust e dall’Autorità garante delle comunicazioni. Questo controspot affronta il caso, tutt’altro che infrequente, di servizi attivati dai gestori telefonici senza un consenso espresso dell’utente. Se vuoi avere qualche altro esempio, leggi questa scheda di approfondimento. E guarda anche le proposte presentate dalle associazioni dei consumatori per ampliare le garanzie esistenti, anche attraverso nuove procedure di acquisizione di un consenso realmente consapevole. Vanno poi segnalati i casi di pratica scorretta nelle vendite porta a porta effettuate da agenti senza molti scrupoli, incaricati dalle aziende, che cercano di 'estorcere' il consenso dei poveri malcapitati (spesso persone anziane o poco informate) con ogni mezzo: esemplari sono le vicende della Fondazione Marilena Ferrari (FMR – ART’E’) (che ricorreva ad una vera e propria 'pressione psicologica' nei confronti delle persone che accoglievano gli addetti alla vendita presso la loro abitazione) o di alcune aziende che operano nel settore della fornitura di energia elettrica e gas (vedi i casi della Italcogim energie e di Acea ed Edison). Problemi possono sorgere anche nelle vendite per corrispondenza, come nei casi degli articoli per il giardinaggio della Bakker (con informazioni errate su presunti 'omaggi', sulla garanzia e sul diritto di recesso), delle pubblicazioni della Hachette (che occultava i costi reali da sostenere) o dei libri e dvd della International Masters Publishers (che parlava di prodotti gratuiti mentre si trattava di un vero e proprio abbonamento). Particolarmente insidiosi possono essere alcuni sms, specie quando promettono 'premi' (tacendo dei costi da sostenere, come nel caso delle società Quizzone e Jet multimedia ) oppure ti sollecitano a chiamare urgentemente un numero di telefono, che risulta... a pagamento (sono state recentemente sanzionate Telecom e altre tre società). Un discorso a parte merita la questione degli acquisti on line: internet è un’ottima opportunità, anche per risparmiare, ma occorre prestare molta attenzione per evitare spiacevoli 'sorprese' o vere e proprie truffe. Su questo tema torneremo in una prossima occasione. Leggendo questo articolo, molti potrebbero reagire con una semplice alzata di spalle, pensando “A me non accadrebbe mai… sono stati davvero ingenui a cascarci…”. Ma siamo sicuri che siano davvero così 'sprovvedute' le decine di migliaia di persone cadute nella 'trappola' di Estesa limited, che sembrava dare la possibilità di scaricare 'gratis' da internet tanti programmi, mentre invece si trattava di un abbonamento molto costoso? Provate a chiederlo a coloro che hanno pagato o che continuano a ricevere minacce di azioni legali da questa società con sede nelle lontane isole Seychelles… In tutti questi casi vale la raccomandazione di esigere sempre il contratto scritto, in modo da poterlo poi leggere con attenzione (e magari chiedere qualche consiglio a familiari ed amici); e ricordarsi che per tutti i casi di contratti stipulati al di fuori dei locali commerciali la legge garantisce la possibilità di ripensarci e cioè di recedere dal contratto entro 10 giorni dalla firma o dal ricevimento del bene, senza dover pagare penali o dover motivare le ragioni. È un diritto: utilizziamolo sempre quando ne abbiamo la necessità…. P.s.: A chi fosse interessato alle più recenti pronunce in materia di pratiche commerciali scorrette, segnalo l’ultimo numero della newsletter mensile Guarda che ti riguarda, con un resoconto anche di un recente seminario con gli studenti del Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’università La Sapienza di Roma.

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