Una discarica a Corcolle, forti critiche alla proposta del prefetto Pecoraro

Il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro vuole realizzare a Roma una discarica a Corcolle, a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana, un complesso archeologico più vasto di Pompei situato in corrispondenza del condotto dell'Acqua marcia che porta l'acqua a Roma e della falda sotterranea che alimenta i pozzi di Acea, ovvero i rubinetti della capitale. Il progetto ha suscitato forti critiche da parte di cittadini e associazioni e ha scosso il Governo.

Una discarica a Corcolle, forti critiche alla proposta del prefetto Pecoraro
Il prefetto-commissario Giuseppe Pecoraro vuole realizzare a Roma una discarica a Corcolle, ovvero a poche centinaia di metri dagli scavi di Villa Adriana, un complesso archeologico più vasto di Pompei. L'immondizia vicino alla residenza dell'imperatore Adriano, insomma, che nel 1999 è stata inserita nell’elenco dei patrimoni mondiali dell’Unesco. Il progetto, inevitabilmente, ha suscitato forti critiche da parte di cittadini e associazioni e ha scosso il Governo. Se il presidente del Consiglio ha ribadito la fiducia al prefetto Pecoraro dando di fatto il via libera alla nuova discarica, il ministro dei Beni Culturali Lorenzo Ornaghi si è detto “contrarissimo” spiegando che “i vincoli paesaggistici e archeologici che insistono su quell'area non sono derogabili per nessun motivo”. “Non possiamo permetterci un'ondata di legittime critiche internazionali – ha aggiunto il ministro - Per il bene del Paese, Villa Adriana e il suo ambiente storico-naturalistico non possono essere sfregiati”. Contrario al progetto anche il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. E se il presidente della Regione Polverini appoggia Pecoraro, il sindaco Alemanno ha dichiarato che su Corcolle rimangono tutte le sue “contrarietà e perplessità”. Ad essere allarmata è anche la direttrice regionale dei beni culturali del Lazio, Federica Galloni, per la quale la discarica a Corcolle potrebbe creare danni irreparabili a Villa Adriana. Peraltro, la discarica di Corcolle, oltre a comportare lo sfregio di un patrimonio culturale di grande valore, potrebbe compromettere le falde acquifere. Come ha infatti spiegato Legambiente, sotto il sito vi è il condotto dell'Acqua marcia che porta l'acqua a Roma e la falda sotterranea che alimenta i pozzi di Acea, ovvero i rubinetti della capitale. Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, ha affermato che per la realizzazione di questo “scempio” sarebbero necessarie “tali e tante deroghe alle norme di legge e spese enormi e inutili da rendere irrealizzabile l'opera”. “È ora di smetterla – ha affermato Parlati - con questa guerra al vetriolo sulla pelle dei cittadini, di una politica vecchia che ancora non ha capito che è finita una fase e rischia più o meno consapevolmente di creare un conflitto enorme tra i romani e le istituzioni”. L'associazione Italia Nostra si è appellata al sindaco di Roma Gianni Alemanno “perché eserciti le proprie dirette prerogative di sindaco che ha la responsabilità civile e penale relativa alla protezione della salute dei suoi concittadini”. L'associazione ha quindi sottolineato che porterà avanti la sua battaglia in tutte le opportune sedi nazionali ed internazionali per la salvaguardia di Corcolle - Villa Adriana. Immediata è stata anche la reazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano), che si è schierato al fianco dei ministri Clini e Ornaghi opponendosi al progetto di costruire la discarica nell’area in provincia di Roma ad altissimo valore archeologico, paesaggistico e agricolo. Secondo il Presidente FAI, Ilaria Borletti Buitoni, “se la costruzione della discarica di Corcolle dovesse andare a buon fine sarebbe la sconfitta di quell’Italia che crede nella tutela culturale e ambientale come primario obiettivo dell’azione pubblica in un paese civile”. “La scelta di un sito a poca distanza da Tivoli e quindi da Villa Adriana, uno dei gioielli del nostro Patrimonio culturale, è totalmente contraria a qualsiasi criterio ragionevole”. Il FAI richiede la realizzazione di una matura e responsabile politica di gestione dello smaltimento volta alla riduzione della quantità di rifiuti da conferire agli impianti di trattamento. Tale obiettivo secondo il FAI può essere raggiunto “aumentando la differenziata e il recupero di materie ed energia, privilegiando la raccolta della frazione umida per la produzione di compost e rendendo pienamente efficienti gli impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti”.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.