Una discarica nel Parco Nazionale del Cilento? Il no dei cittadini

Il progetto di costruire una discarica nel Parco Nazionale del Cilento ha scatenato la rivolta dei cittadini. Di fronte alle proteste e alle manifestazioni è crollata persino l'iniziale indifferenza dei politici, che hanno infine dato ascolto ai comitati in cerca di soluzioni alternative. L'ultima ipotesi è quella di un polo ecologico. Ma l'attenzione della cittadinanza resta alta: l'inizio dei lavori per adesso, è solo rimandato.

Una discarica nel Parco Nazionale del Cilento? Il no dei cittadini
Tra i comuni di Laurito e Montano Antilia, nello splendido Parco Nazionale del Cilento e Valle del Diano, hanno progettato una discarica. Svariati ettari di terreno dedicati allo sversamento di frazione organica stabilizzata. “È una scelta oculata, non si vede la costa”, ha dichiarato il consigliere regionale Giovanni Fortunato all'emittente locale 105 tv. I cittadini della zona, però, non si sono trovati d'accordo e fin da subito si sono costituiti nel comitato “Cilento oltre il rifiuto”. Proprio loro, i cilentini, che a tal punto si impegnano nella raccolta differenziata da risultare fra i primi in Italia (da una ricerca Legambiente), costretti a vedere il polmone verde della regione, l'ultima zona veramente incontaminata, venire violentata dalle decisioni di politici e amministratori locali. È una terra che ti porti dentro, il Cilento. Come avviene per Silvia De Luca, storica dell'arte a Firenze ma anche attivista contro la discarica, talmente legata alle proprie origini da tentare in ogni modo di portare l'opinione pubblica a conoscenza dello scempio in atto. “Era la soluzione più facile, quella di fare un'altra discarica, scavare un altro buco – ci racconta – e come sempre i politici hanno optato per quella. Come se non bastassero le 2500 discariche, fra abusive e no, presenti in Campania”. Già, 2500 discariche che hanno ottenuto l'unico risultato di aumentare a dismisura l'inquinamento del suolo ed incrementare giri d'affari illegali. Perché è una soluzione, la discarica, che non risolve ma posticipa i problemi. E li peggiora. Nella fattispecie la discarica di Laurito era stata proposta dallo stesso sindaco, Filippo Carro, nel 2008, in seguito ad un'improvvisa emergenza rifiuti dovuta ad un guasto dello Stir (Stabilimento di tritovagliatura ed imballaggio rifiuti) di Battipaglia. “Il sindaco di Laurito - continua Silvia De Luca - aveva proposto la zona tre anni fa, poi l'emergenza era rientrata e l'ipotesi era stata accantonata. Ma ultimamente è tornata alla ribalta, anche in seguito ad altri malfunzionamenti dello Stir di Battipaglia. D'altronde si sa, le emergenze rifiuti in Campania sono cicliche, ma non si risolvono certamente con un nuovo inceneritore.” Dunque, dicevamo, i cittadini hanno formato il comitato “Cilento oltre il rifiuto”. Non appena costituito, il comitato ha iniziato a fare pressioni sui politici e gli amministratori locali, fino ad allora rimasti su posizioni ambigue, che di fatto avallavano la discarica. In particolar modo suscitava scalpore il silenzio di Amilcare Troiano, Presidente del Parco Nazionale, colui che sopra ogni altro avrebbe dovuto lottare per la salvaguardia della riserva. Ma i cittadini non si sono lasciati scoraggiare dall'indifferenza dei politici e del mancato appoggio delle istituzioni. Il prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia dell’Università Federico II di Napoli, ha pubblicato una ricerca che definisce l'area in questione "non idonea ad ospitare una discarica". Così, il 12 dicembre, giorno in cui le trivelle per il carotaggio avrebbero dovuto entrare in funzione, si sono presentati in tanti a presidiare la zona. Un presidio permanente. Solo allora, rendendosi conto delle dimensioni assunte dal movimento, si è mossa in blocco la classe politica. Le trivellazioni sono state sospese, ed il comitato è stato ascoltato nelle sedi istituzionali alla ricerca di soluzioni alternative. È nata così l'ipotesi di costruire un polo ecologico nel vicino comune di Vallo, al posto della discarica. Un'ipotesi che sembra godere dei favori tanto dei cittadini quanto della classe politica. Tuttavia, ci ricorda Silvia, che a Vallo ci è nata, “anche questa proposta non esclude del tutto la possibilità della discarica. Le trivellazioni, per adesso, sono state soltanto sospese, non annullate, per questo motivo è importante che quante più persone possibile firmino la petizione on-line”.

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