Eco-bonus del 65%: le considerazioni del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle rivendica la paternità del nuovo Eco-bonus del 65% che partirà il 1° luglio prossimo, sollecita la stabilizzazione della defiscalizzazione per gli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici e punta alla tutela del suolo e a migliorie sul versante idrogeologico e antisismico.

Eco-bonus del 65%: le considerazioni del Movimento 5 Stelle
Il 31 maggio scorso il Consiglio dei Ministri ha varato un provvedimento che proroga e potenzia l'attuale regime di detrazioni fiscali per chi vuole ristrutturare la propria abitazione ed eseguire interventi di efficienza energetica, innalzandolo dal 55% al 65%. Il nuovo Eco-bonus del 65% relativo agli interventi di miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici partirà dal 1 luglio e terminerà il 31 dicembre 2013 per i privati, mentre scadrà un anno più tardi, cioè il 31 dicembre 2014, per i condomini. “Così - si legge comunicato stampa di palazzo Chigi del 31.05.2013, relativo all'approvazione del Decreto-Legge - per le spese documentate sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 30 giugno 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio), spetterà la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo”. Il Movimento 5 Stelle, dopo l'approvazione dell'Eco-bonus, ha affermato di aver vinto la sua “prima battaglia ambientale: il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato l’Ecobonus che aumenta gli incentivi di riqualificazione energetica degli edifici fino al 65%. Il Governo ha preso spunto dalla Risoluzione 7-00003 della Commissione Ambiente, in cui siamo stati proprio noi ad inserire la possibilità d’incremento oltre il 55%. Siamo certi che questo provvedimento avrà risvolti occupazionali e ambientali molto positivi”. Per avere chiarimenti in merito, abbiamo raggiunto e intervistato Alberto Zolezzi, deputato del M5S e membro dell'8a Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici” della Camera, tra i redattori della Risoluzione 7-00003. Alberto, il vostro Ufficio stampa ci ha segnalato che il recente incremento dell'Eco-bonus al 65%, contenuto nel Decreto Legge approvato dal CdM lo scorso 31 maggio 2013, è frutto di una proposta del M5S. Ci può dire quando questa proposta è stata inserita nella Risoluzione 7-00003 ( “Risoluzione in commissione 7-00003” della Commissione della Camera (8a Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici)? Il 15 maggio si è tenuta una discussione importante in 8a Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici: il tema era la proroga dell'incentivo fiscale alla riqualificazione energetica degli edifici, a grave rischio di stop. La “decrescita felice” (cioè la riduzione selettiva e mirata di tutti i consumi inutili ed evitabili, n.d.a.) prevede la "chiusura dei fori del secchio" come primo provvedimento utile a ridurre gli sprechi energetici e il ricorso alle fonti fossili, a mantenere adeguati livelli di occupazione, a migliorare la qualità di vita e l’economia. Nella versione PD della Risoluzione di impegno al Governo era scritto: “dare stabilità all'agevolazione fiscale del 55 per cento per l'efficientamento energetico degli edifici”. Abbiamo portato i nostri emendamenti (evidenziati in grassetto, nda) e, in particolare, abbiamo chiesto “opportuni adeguamenti degli incentivi fiscali in base ai risultati ottenuti (ad esempio, incentivo del 66% in caso di ottenimento di classe energetica minore di almeno 2 classi)”, accettando la seguente versione finale: “...impegna il Governo: a rafforzare le politiche ambientali e a favorire l’edilizia di qualità ed energeticamente efficiente attraverso iniziative dirette alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare, in particolare assumendo iniziative dirette a dare stabilità, se non ad incrementare, all’agevolazione fiscale del 55 per cento per l’efficientamento energetico degli edifici, (previa valutazione mediante perizia asseverata della classe energetica, con opportuni meccanismi di controllo)”. Ecco alcune parti su cui ci siamo maggiormente impegnati (sempre in grassetto): ...favorire “b) l’estensione degli interventi al consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente, compresi gli interi edifici, rendendo obbligatoria la certificazione antisismica degli edifici pubblici e privati e i relativi controlli strutturali periodici; c) nuovi strumenti che vaglino l’efficacia degli interventi sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo economico in relazione ai periodi di fruizione della detrazione, con opportuni adeguamenti degli incentivi fiscali in base ai risultati ottenuti, con l’obiettivo di prevedere un periodo di ammortamento di cinque anni; d) l’individuazione di adeguate forme di incentivazione anche per i soggetti fiscalmente incapienti che intendano investire in interventi di efficientamento energetico, seguendo l’esempio delle ESCO, metodo applicabile anche in questi casi e che può favorire la qualità degli interventi; e) l’incentivazione dell’utilizzo di materiali di bioedilizia certificati; f) in ogni caso, nell’allestimento degli immobili, l’utilizzo di materiali e manufatti a basso impatto ambientale e a ridotto consumo energetico”. Mi soffermo sull’ultima parte: ci impegniamo ad informare sull’esistenza e sui metodi delle Energy Service (Saving) Companies (E.S.C.O.), che potrebbero essere applicati proprio ai condomini, per interventi oltre il 25% del perimetro. Il provvedimento del 55% ha generato un mercato, nel 2012, intorno ai 17 miliardi di euro, con oltre 1.400.000 lavori intrapresi e con un guadagno finale per lo Stato (tasse residue pagate dal committente e tasse pagate dalle imprese); il provvedimento, in definitiva, non ha avuto bisogno di copertura finanziaria. Auspichiamo che andare oltre al 55% possa significare un’ulteriore spinta agli investimenti in questo settore, ad oggi un importante intervento di risparmio energetico nell’arco di circa 7 anni viene assorbito dall’incentivo fiscale e dalla riduzione delle bollette. È importante stimolare gli investimenti in questo settore di chi ha qualche capitale e reddito a disposizione, con il metodo ESCO è possibile favorire gli investimenti degli incapienti e, magari, completare gli investimenti in un condominio dove non si raggiunga la totalità degli aderenti. Ci risulta che nella prima bozza del DL la percentuale dell'Eco-bonus fosse pari al 75%. Anche questa percentuale era una proposta del M5S? La nostra proposta, portata per iscritto ed esposta verbalmente, era di salire oltre il 55%, pensando ad un bilancio economico e ambientale che a nostro parere sarebbe stato ancor più positivo in caso di ulteriore incremento. Il Governo ha recepito favorevolmente le indicazioni della Commissione: si può confrontare la Risoluzione definitiva (“Risoluzione conclusiva 8-00001”) con il Decreto governativo (Decreto-Legge 04 giugno 2013, n. 63 - GU n.130 del 05.06.2013). Come giudica il M5S l'attuale Eco-bonus, così come inserito all'interno del DL 31.05.2013? L’Eco-bonus è un punto di partenza. Ora deve partire un’ampia informazione in merito al provvedimento: per questo motivo, chiedo di diffondere il video che abbiamo realizzato a Mantova nel 2011 , dove è possibile vedere uno dei tanti esempi in merito, che ha portato ad un netto miglioramento della qualità di vita degli abitanti, con un investimento che rientrerà in pochi anni. Il lavoro delle Ditte impegnate in questi provvedimenti è tutelato proprio dalla fiscalità, dalla qualità degli interventi, dalla passione degli imprenditori e dei committenti. Non crede che l'estensione dell'Eco-bonus per i privati a fine 2013 sia un periodo di tempo troppo esiguo per i cittadini che abbiano intenzione di ristrutturare ed efficientare la propria abitazione dal punto di vista energetico? Il tempo va sfruttato, la situazione economica e ambientale italiana è critica. Questo provvedimento stimola l’occupazione in un’ottica di bene comune: lavorare per il proprio ambiente e la propria società è il modo migliore di ricreare una comunità e di puntare al “bene-essere”. In ogni caso, noi spingeremo per la stabilizzazione della defiscalizzazione. Come giudica il M5S l'operato del Consiglio dei Ministri in tema ambientale? Auspichiamo che, in particolare, i Ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive mantengano le promesse di provvedimenti migliorativi dell’attuale situazione; nelle nostre recenti mozioni (contro la semina del mais OGM e contro la Strategia Energetica Nazionale-SEN, approvata dal precedente Governo) abbiamo richiesto la tutela dell’alimentazione sana e della biodiversità, della produzione energetica diffusa con piccoli impianti tarati sulle necessità locali, insomma abbiamo richiesto la sostenibilità. Infine, quali sono le prossime proposte che il M5S presenterà in Commissione Ambiente alla Camera e in 13a Commissione Territorio, Ambiente e Beni ambientali del Senato? Come esposto anche in questa Risoluzione, puntiamo a migliorie sul versante idrogeologico e antisismico nel nostro Paese e alla tutela del suolo e la recente Proposta di Legge da noi depositata (Atto 1050 – Proposta di legge C. 1050 "Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio" presentata il 24 maggio 2013) va in questa direzione; nasce dalla sensibilità dei componenti della Commissione unita ad un confronto proattivo con gli attivisti, la rete, comitati ed esperti del calibro di Settis e Berdini. La nostra proposta è ben diversa da quella di parte PD, che vincola il consumo di suolo solo alle possibilità economiche degli immobiliaristi; altre proposte mirano alla razionalizzazione dei consumi elettrici e ad un piano energetico nazionale con regole autorizzative per i grandi impianti a biomasse e biogas per cui sono stati spesi negli ultimi 4 anni circa 40 miliardi di euro in Italia fra impiantistica e incentivi… Si potevano pagare i debiti alle PMI… Basta vedere il recente Decreto: abbiamo 120 GWh di potenza elettrica installata, con un consumo medio di 30 e una bolletta di oltre 60 miliardi di euro è insostenibile. Abbiamo presentato una Proposta di Legge sul tema dei reati ambientali, stiamo per depositare una Proposta di Legge in merito alla rimozione dell’asbesto e stiamo studiando un Testo Unico sui rifiuti. Inoltre, in Commissione e in Parlamento, stiamo affrontando il tema dell’ILVA di Taranto, stiamo compiendo un’analisi approfondita e ci stiamo confrontando con tutte le parti in causa, nei prossimi giorni avverranno audizioni di esperti in commissione.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.