Lo strano caso di Porto Tolle

Pubblichiamo un intervento di Carlo Carlucci sul caso della centrale di Porto Tolle che l'Enel intendeva convertire a carbone, il combustibile fossile più inquinante.

Lo strano caso di Porto Tolle
Il caso della centrale (Enel) di Porto Tolle è emblematico. Una centrale ad oli (combusti magari) dismessa. Stavano lavorando per ripristinarla a metano (il meno inquinante) vista anche la prossimità di un Parco quando probabilmente si sono chiesti: "ma perché non farla a carbone (costa poco)? Ci sono i nuovi filtri del famoso know how dell’Enel per i fumi del carbone e si dimostra (sempre Enel naturalmente) che così facendo (coi filtri) il fumo residuo è meglio del metano". Poi il solito PM che ci voleva vedere chiaro quando arriva al dunque, e scopre cioè che il carbone sarebbe addirittura meglio del metano, si incavola. Allora Enel passa la palla al Presidente di una associazione da lui fondata, un certo Violante da bosco e da riviera, e il Mr. Violante (Pd) avverte Alfano che c’è appunto un PM sospetto (comunista?!). E Alfano manda subito gli ispettori del Ministero per indagare sulla ennesima tracotanza della Magistratura che osa indagare su un fatto così semplice, chiaro, lampante: "il know how dell’Enel è così magico che trasforma il carbone in qualcosa di meglio del metano. Ci voleva così poco a capirlo"! Con i filtri Enel il carbone (che tra l’altro costa poco) può diventare, Violante ed Alfano garanti, il combustibile del futuro. Altro che il sole o il vento o le maree. I pannelli solari e le pale eoliche le può fare chiunque. E che si può mettere una tassa sul sole o il vento? Ma operare sui filtri che catturano il carbonio lo può fare appunto solo una azienda leader e unica come Enel. Siamo o no il paese di Leonardo da Vinci? Poi è intervenuto nella questione, provvidenziale come sempre, il WWF e i giudici, che in buona parte non credono alle magie della scienza, e che anno dopo anno ne vedono di cotte e di crude (da parte della scienza), hanno ristabilito che un contiguo Parco rimane un Parco, che come combustibile il carbone rimane carbone (altamente inquinante) e la centrale, se Enel la vuole fare, la deve fare a metano. Allora a Enel non è rimasta che la carta dei lavoratori (dipendenti) che sono andati a Roma a strillare che se non si fa come vuole il padrone (Enel), il padrone chiude e la centrale (anzi centrali a bizzeffe) a carbone e a oli combusti le può fare all’estero mentre i poveri lavoratori italiani così restano sul lastrico. Lasciamo perdere cose vecchie come il Vajont, che ci sono voluti ben tre gradi di condanna per obbligare Enel obtorto collo a scucire il rimborso ai parenti delle vittime. Oggi nel mondo gli ingegnieri dell’Enel - che sanno parlare meglio di qualsiasi avvocato - fanno cose egregie quando il committente è ad esempio il governo USA (vedi le splendide centrali geotermiche a ciclo binario, magari le facessero anche da noi!). Ma gli USA sono gli USA, altrove, vedi in Italia (le centrali geotermiche dell’Amiata) o in Ruanda, Enel la fa da padrone appunto con la magia del suo know how scientifico e la splendida parlantina dei suoi ingegnieri. E purtroppo aziende leader come l’Enel o come l’Eni sono da annoverare fra le responsabili della progressiva erosione e distruzione della bellezza e della salute del pianeta (e dei suoi abitanti). Il profitto costi quel che costi è il motto dei grandi distruttori. Ma da Fukushima e con Fukushima una pagina nuova si è finalmente aperta. Quello che Goethe in una delle sue ultime lettere aveva sconsolatamente definito “un’epoca distruttrice animata da un commercio distruttore” (eravamo agli inizi del l800) sta forse finendo. I grandi distruttori della bellezza e della ricchezza del pianeta hanno probabilmente i giorni contati. E così la loro colossale ipocrisia (vedi Enel Greenpower), gli interventi double face, nel primo o nel terzo mondo, il savoir faire che maschera la spietatezza dell’unico interesse che li anima (fare i propri interessi) stanno forse volgendo alla fine. E si legga a questo proposito la documentazione impressionante e implacabile che Gesualdi e il suo Centro Nuovo Modello di Sviluppo da anni stanno accumulando a carico dei grandi sfruttatori del pianeta. O la fine di un mondo così sovrappopolato e terribilmente brutto e desolato o qualcosa di radicalmente nuovo e aperto alla speranza. Non vi sono altre alternative.

Commenti

Non è proprio così. Il cosidetto "carbone pulito" non è un'invenzione dell'Enel ma deriva dalle recenti innovazioni tecnologiche definite CCT (clean coal technologies). Il progetto di Porto Tolle è tra i più innovativi al mondo in termini di efficienza e di sostenibilità. Noi andiamo fin troppo a metano (il 60% della nostra produzione elettrica deriva da questa fonte) che è molto costoso ed insicuro in termini di approvvigionamento. Viene infatti da poche aree non proprio politicamente stabili: Algeria e Russia in primis. Vi ricordate quando l'Ucraina "rubava" il gas ai Russi? Se ci chiudono i rubinetti noi restiamo a terra. E' necessario considerare la sicurezza energetica. Siccome andiamo a metano per il 60% e non abbiamo nucleare, la nostra bolletta elettrica costa il 30% in più dei nostri amici europei. In bolletta paghiamo anche le sovvenzioni al fotovoltaico che rende pochissimo e quando non c'è sole deve essere supportato comunque da una centrale termica tradizionale. Il carbone abbasserebbe il costo dell'elettricità delle nostre bollette. Inoltre se mettiamo il naso fuori di casa troviamo che ad esempio la verdissima Danimarca va per il 50% a carbone! Il carbone è un prodotto naturale: una biomassa invecchiata e come tale ha una concentrazione di elementi che esistono proprio in natura. Inquina solo se lo brucio nel mio caminetto non in una centrale termica moderna fatta ad hoc. Ma come diceva Einstein "E' più facile spaccare un atomo che un pregiuzio"!
Tiziana Ferrarese, 27-05-2011 10:27
Diamo per buone la sua affermazione secondo la quale con le clean coal technologies il carbone è molto migliorato nell'utilizzo. Ma noi e così l'azione dei PM in quel di Rovigo contestiamo il metodo dell'Enel.Deve o non deve dare convincenti elementi di giudizio? E' vero che si può innescare un contenzioso coi profani locali o non locali che vogliono mettere il becco e il naso su tutto. Ma il proponente e cioè l'Enel è un santo. Anzi. Se no non si dava tanto da fare per il nucleare. Tanto per dirne una. Siamo entrati in una fase che il mondo non può più permettersi scelte che a posteriori si verificano come erronee. Scomodare Einstein per difendere la tesi che con tecnologie pulite il carbone sarà pulito forse è un pò troppo. Non le pare?
carlo carlucci, 27-05-2011 02:27
Che bello nel 2011 avere l'aifon a l'aipad e ricaricarli con il carbone pulito! (sigh) o gas o petrolio o solare o eolico o nucleare o ... Le tecnologie per creare energia a costo zero senza inquinare ci sono e sono quasi obsolete come tutte quelle che ho elencato, soltanto mai usate e indovinate perchè? daiiiiiiiiiiiiiiiiiii Rossi e Focardi invece ne hanno una nuova, di tecnologia dico, una specie di fusione fredda, ovviamente italiani, hanno già sperimentato la loro invenzione e stanno costruendo la prima centrale proprio in questi mesi ... in Grecia! Noi in italia carbone pulito! WAKE UP MATE!
Lele Tesla, 28-05-2011 04:28

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