Energia, quale futuro per l'Italia? Risponde Alberto Sasso

Dopo la vittoria clamorosa dei sì nei 4 referendum del 12 e 13 giugno, in molti si chiedono che cosa accadrà ora nel campo dell'energia in Italia. Per approfondire il tema, abbiamo intervistato l'architetto Alberto Sasso, esperto progettista e certificatore Klima Haus Agentur, nonché collaboratore dell'Associazione Paea.

Energia, quale futuro per l'Italia? Risponde Alberto Sasso
Dopo la vittoria clamorosa dei sì nei 4 referendum del 12 e 13 giugno in molti si chiedono che cosa accadrà ora. I nuclearisti sostengono che ora siamo 'condannati' a dipendere dal nucleare francese o dai gas russi, altri prevedono un ritorno delle centrali a carbone, altri ancora un aumento vertiginoso delle bollette. In realtà, le soluzioni (se esistesse la volontà dei privati e della politica di attuarle) sarebbero molteplici. In particolare, si potrebbe e dovrebbe iniziare dall'efficienza e dal risparmio energetico e solo dopo aver effettuato interventi di questo tipo, si dovrebbe ragionare su quali e quante fonti rinnovabili. Questa è almeno l'idea che ci siamo fatti qui in redazione. Ma per approfondire il tema, abbiamo intervistato l'Architetto Alberto Sasso esperto progettista e certificatore Klima Haus Agentur, nonché collaboratore dell'Associazione Paea. Gli italiani hanno bocciato il nucleare. Che cosa comporta per il nostro futuro energetico? Tale bocciatura rappresenta una presa di posizione chiara della popolazione, che fa ben sperare sulla ripresa di consapevolezza dell'essere cittadini e pertanto di ragionare per il bene collettivo. Dire no al nucleare significa rivolgersi in maniera netta a scelte più intelligenti di gestione e utilizzo delle risorse disponibili. Il nostro futuro energetico risiede nella ottimizzazione dei sistemi e delle risorse, poiché l'energia migliore è quella che non viene consumata ma soprattutto sprecata. Quali le alternative economiche e politiche? Le alternative economiche e politiche sono evidenti soprattutto nella necessità per la politica di lavorare concretamente con la popolazione. Il referendum ha sancito una cesura netta e chiara con la politica fatta dagli scranni che non sente i problemi veri della gente e sembra davvero non occuparsi di un serio piano energetico nazionale. Senza delle linee guida chiare e sostenibili non si può pianificare nulla. Purtroppo sono consapevole che tutta la classe politica è assolutamente inadeguata sia moralmente che tecnicamente a gestire problemi e materie che evidentemente sono più grandi di loro. E questo è davvero un peccato, poiché ora ci sarebbero le opportunità per gestire una nuova economia ed una nuova politica davvero partecipata. L'economia potrebbe essere capace di prosperare sulle ottimizzazioni dei sistemi: basti pensare alle società “Esco” che possono addirittura guadagnare sull'efficienza energetica. La politica partecipata è il modo perfetto di gestire una democrazia innovativa, capace di lavorare per costruire un futuro luminoso, non oscuro e prigioniero di bolle economiche, interessi lobbistici e altre catastrofi artificiali! Siamo condannati a dipendere dall'estero e a comprare energia nucleare in Francia e gas dai russi? Assolutamente no, questa è una occasione preziosa per istituire un piano attivo di efficientamento di tutto il sistema paese, ovvero dal comparto edilizio pubblico e provato a quello di produzione di energia per finire alla logistica dei trasporti e dell'approvvigionamento delle risorse sia energetiche che alimentari. In pochi evidenziano quanto significhi lo spreco di risorse nella mancanza di ottimizzazione, ma solo rivedendo alcune di queste voci si potrebbe facilmente e nel giro di 3-4 anni arrivare ad una diminuzione dei consumi del 30% senza neppure accorgercene. Le nostre bollette sono destinate a 'salire'? Con l'attuale politica (sia di destra che di sinistra) la risposta purtroppo è sì: le bollette attualmente contengono molti costi grigi riferiti ad approvvigionamento di risorse non autoctone, per cui soggetti a scelte di politica internazionale con problemi etici ed ambientali, per non parlare delle innumerevoli accise che lo stato applica (dalla guerra in Eritrea all'imposta sull'imposta...). Quali interventi andrebbero fatti (realisticamente) a livello di politiche energetiche? Si dovrebbe creare un piano energetico nazionale rivolto alla comprensione della condizione di partenza, ovvero un catasto energetico. Si dovrebbe quindi puntare sulla eliminazione delle inefficienze, sulla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio ed impiantistico esistente (anche idrico), ed investire nella ricerca riferita a innovazioni ed integrazioni edilizie. Questi interventi, che andrebbero assolutamente monitorati, incrementerebbero anche il know how delle amministrazioni per futuri sviluppi sia edilizi che di gestione del territorio. Una politica volta solamente a questo primo passo nell'arco di 10 anni potrebbe arrivare a cifre record sia di riduzione di consumi ed emissioni, ma soprattutto ad un indotto economico basato sull'efficienza che fungerebbe da volano nei sistemi della new economy. E a livello di privati? Il privato è il vero motore della consapevolezza ecologica ed andrebbe perfettamente informato. Sarebbe necessario e vitale che cifre spese per inutili campagne pubblicitarie formassero consapevolezza e conoscenza pubblica riferita a pratiche di basso impatto ambientale, consumi consapevoli e riduzione degli sprechi. Purtroppo molta parte di consumi eccessivi o inquinamenti ambientali è prodotta dal modo di vita di ciascuno di noi. Il primo passo è informazione e formazione. Una iniziativa a dir poco meritoria ed eccellente sotto questo profilo è sempre stata la casa ecologica gestita dall'Associazione Paea, che in quasi 17 anni ha tastato con mano la potenzialità di una informazione vera, apolitica e volta al benessere comune. Una informazione corretta crea scelte consapevoli. Dove li troviamo i soldi per incentivare efficienza energetica e fonti rinnovabili? Io personalmente aborro qualsiasi tipo di incentivo. Un incentivo fiscale è la dimostrazione di una debolezza dell'azione che si propone di incentivare. Gli incentivi riferiti alle fonti rinnovabili come il fotovoltaico hanno creato un sistema economico dove il privato è scomparso a favore di enormi interventi atti solo a ottenere incentivi statali che poi pesano sulle bollette energetiche degli italiani. L'efficienza va promossa poiché è una politica Win Win, cioè vince il privato perché risparmia, vince l'ambiente perché ci sono meno emissioni inquinanti, vince la collettività poiché l'efficienza è sintomo anche di progresso di formazione e capacità tecnologica. Credi che questi interventi verranno fatti o tutto continuerà come prima? Io credo che sia fondamentale per ogni cittadino essere parte attiva del sistema, dunque come ha dimostrato il referendum e anche il recente brillante successo delle liste civiche a 5 stelle, la risposta è una politica dal basso che condizioni e trasformi il sistema politico attuale, che va sbloccato, sostituito e veicolato sugli interessi reali dell'Italia e del mondo complessivamente. Personalmente mi spendo in prima persona per continuare le campagne di divulgazione pro efficienza della “casa ecologica”, proponendo sempre dalla radio ai comuni, la possibilità di creare una politica reale di interesse collettivo. Vista la non particolare lungimiranza della nostra classe politica, cosa possono fare gli italiani per dare un seguito alla scelta sancita dal voto? Partecipare attivamente a tutte le iniziative politiche dei propri comuni, dalle assemblee comunali agli interventi in radio alla evidenza degli sprechi al fine di eliminarli. È inoltre necessario che venga trasmesso questo genere di consapevolezza a livello istituzionale, nel campo della stessa educazione scolastica, al fine di agevolare le generazioni future a ragionare con una mentalità più completa e innovativa. Partecipare e rappresentare il buon esempio con il prossimo e con i nostri figli è il regalo più grande che possiamo fare al nostro paese ed alla nostra madre terra.

Commenti

Credo una ottima soluzione oltre al risparmio energetico sia incrementare la pastorizia, perchè le aziende a questo punto o delocalizzano o chiudono. ULTIMA CIFRA aggionata RISULTA: Costi incentivi energie rinnovabili: 100 miliardi di euro.. non noccioline. Con questi costi dell'elettricità l'industria italiana CHIUDE. Perchè credete che ALCOA volesse andarsene dalla Sardegna e la Thyssen stesse chiudendo gli stabilimenti di Torino? La fiorente industria dello stampaggio materie plastiche è MORTA? Prendiamo il caso ALCOA 24 Novembre 2009 La società nelle ultime settimane ha minacciato la chiusura degli stabilimenti: "A questi prezzi dell'energia, in Italia non è possibile operare". http://www.pieroiannelli.com/?p=1149 Arriviamo al 27.05.2010: Alcoa, bonus energia per tre anni http://www.pieroiannelli.com/?p=1153 Ossia una "NON" soluzione.. I guadagni della multinazionale vengono quindi pagati dalle tasse dei contribuenti. Nessuna intenzione di allinearci e renderci competitivi, con investimenti infrastrutturali energetici. Ora Si parla di "RISPARMIO" "pannelli fotovoltaici" e pale eoliche. Dunque non resta che delocalizzare le aziende in Giappone, che andrà COMUNQUE a nucleare, o meglio in Cina in cui vedo... megapiano cinese di costruzione di oltre 100 centrali nucleari nei prossimi anni... Per chi non lo sapesse, nel fotovoltaico già l'anno scorso oltre il 60% della produzione mondiale di pannelli veniva realizzata in Cina.. Quasi tutta questa produzione è destinata all'export. http://www.pieroiannelli.com/?p=1166 In Italia pertanto meglio tornare sereni alla pastorizia, perché al dramma dei costi energetici si sommeranno le inutili e dannose ( sotto ogni profilo ) rinnovabili che producono il "NULLA" a costi folli, economici sociali e ambientali. Credo sia ora chiaro il "PROBLEMA": A questi prezzi dell'energia, in Italia non è possibile operare. Il sistema paese non può sovvenzionare AZIENDE peraltro estere, distribuendo il carico sui cittadini, ma invogliare le aziende ad investire allineando i prezzi dell'energia e renderli competitiva con i paesi nostri concorrenti. Non sembrerebbe difficile da comprendere, ma così è stato. Una notizia PARADOSSALE per chi ha votato il "NO" al nucleare. Le centrali a CARBONE o a GAS, sono radioattive ben più di una centrale nucleare. http://www.pieroiannelli.com/?p=822 Cordialmente. Piero Iannelli
Piero Iannelli, 17-06-2011 12:17
Il signor Piero Iannelli mi sembra molto informato su costi e tecnologie; io non ho la stessa preparazione: vorrei però esprimere lo stesso un modesto parere: da tempo mi chiedo se non sarebbe il caso di consentire ai cittadini, con tutti i mezzi possibili, siano essi privati o imprenditori,di installare i pannelli solari e fotovoltaici nelle loro case o nei loro capannoni in maniera da renderli pressochè autonomi per la fornitura di energia. In questo modo, mi domando, di quante centrali si potrebbe fare a meno? Quanti posti di lavoro si verrebbero a creare? Quanto ne guadagnerebbe in termini ambientali il mondo? Potremmo anche incrementare la pastorizia in maniera da avere prodotti caseari sani e lana per i maglioni e gli isolamenti termici delle abitazioni. Potremmo anche incrementare la coltivazione della canapa, ovviamente quella legale, di cui l'Italia era fino ad alcuni decenni fa la seconda produttrice mondiale per quantità e la prima per qualità del prodotto; con la canapa si fanno abiti, isolamenti termici negli edifici e altro ancora; vogliamo anche incentivare la piantumazione di querce da sughero così da continuare a tappare le bottiglie di buon vino con il meraviglioso tappo in sughero e a produrre gli ottimi pannelli isolanti termoacustici? Vogliamo deciderci a mangiare meno carne(che non fa molto bene alla salute) la cui produzione costituisce una grande fonte di inquinamento? Inoltre: è proprio vero che le Aziende migrano solo per gli elevati costi dell'energia e non perchè vanno a sfruttare i lavoratori(anche minori) in paesi dove i diritti umani(sacrosanti) vengono continuamente violati? In ultimo: è ora di cambiare mentalità e modi di vivere che non significa ritornare alle candele o a lavare i panni a mano, ma significa dare il vero valore alle cose e alle persone che non sono solo squallidi "consumatori" ma hanno anche sentimenti ed emozioni che non si misurano con.... gli "euri" o i "petrodollari". Interrompo il mio delirio augurandovi buona vita a tutti. Giovanni Gregoretti
Giovanni Gregoretti, 17-06-2011 05:17
@ Sig.GIOVANNI GREGORETTI. Solo per spiegarLe cosa sono i pannelli. Unica reale "FUNZIONE" è l' incentivo. . Ricordo che compriamo energia a 6 Cent, (3,5/4,5 cent alla fonte),pagando mediamente 48 cent il kW fotovoltaico, cui aggiungiamo i "cert. verdi". --- I conti tornano. il «biglietto verde» pesa infatti per i due terzi dei ricavi complessivi. Paghiamo l'energia OLTRE QUINDICI VOLTE IL VALORE DI MERCATO? http://www.viadalvento.org/informazioni-sulleolico-in-sicilia/nella-foresta-dei-mulini-a-vento-che-senza-incentivi-non-sorgerebbero-corriere-della-sera/ A fronte di spese FOLLI siamo allo 0,54% dell'energia consumata. http://www.pieroiannelli.com/?p=861 Per comprendere meglio : Costi incentivi energie rinnovabili: 100 miliardi http://www.pieroiannelli.com/?p=770 /--------/ Ecco cosa contengono i "VERDI" pannelli: Tellururo di cadmio (CdTe), Solfuro di cadmio (CdS), Arseniuro di gallio (GaAs), Diseleniuro di indio rame (CIS), Diseleniuro di indio rame gallio (CIGS)-- Il cadmio e' vietato in tutta la comunita' europea con l'unica eccezione dei pannelli solari (Normativa ROHS) Il cadmio come il mercurio si concentra nella catena alimentare, anche piccole quantità sono estremamente tossiche Bruxelles: nessuna messa bando per il fotovoltaico al cadmio .. "con l'intento di conseguire gli ambiziosi obiettivi dell'UE in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica" http://www.pieroiannelli.com/?p=739 Ma col CADMIO si muore: Il 10% del riso cinese è contaminato da cadmio-- http://www.pieroiannelli.com/?p=855 /-------/ Riguardo i posti di lavoro: Il Sole 24 Ore: ..i posti di lavoro creati dall'energia rinnovabile, ci costerà davvero cara. SETTE VOLTE più cara di quello che i sussidi pubblici possono produrre nel resto dell'industria.. http://www.pieroiannelli.com/?p=889 Va bene rispettare il voto popolare.. NO AL NUCLEARE! Emigreremo profughi in Cina dove di centrali NUCLEARI ne stanno costruendo cento.. http://www.pieroiannelli.com/?p=1166 Ma ci vendono pannelli, loro non li montano, li vendono. Cordialmente. Piero Iannelli
Piero Iannelli, 20-06-2011 02:20
Le informazioni da lei condivise sono incomplete signor Iannelli. Pur essendo anche io contrario alla produzione e installazione di celle al CadmioTellurio, lei certamente sapra´ che la maggior parte del fotovoltaico ad oggi installato in Italia e in Europa si basa su celle in silicio monocristallino, silicio policristallino e silicio amorfo. Tutte queste tipologie di materiale non contengono gli elementi da lei citati. La sua equazione FOTOVOLTAICO = VELENO mi sembra una generalizzazione un po´ faziosa.
filippo, 21-06-2011 02:21

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