Formula1 a Roma: una corsa contro la biodiversità

Il quartiere EUR di Roma, raro esempio di equilibrio tra costruzioni e verde pubblico, rischia adesso di essere sommerso da una colata di cemento. Gravissime le ripercussioni sull’ambiente e sulla biodiversità che la costruzione del circuito di Formula 1 comporterebbe. L’Enpa, insieme ad altre associazioni e comitati, chiede l’archiviazione di un progetto 'devastante'.

Formula1 a Roma: una corsa contro la biodiversità
L’Ente Nazionale Protezione Animali si unisce al grido di allarme lanciato dai comitati e dalle associazioni che hanno presentato il dossier 'Le mani sull' EUR' contro la Formula Uno nello splendido quartiere della capitale. "Rivolgiamo anche noi un appello al sindaco Alemanno, ai ministri dei Beni Culturali e dell'Ambiente perché sia archiviato un progetto devastante sotto ogni aspetto", ribadisce l'associazione. Un’operazione che stravolgerebbe una zona ormai storica della Capitale, considerata un esempio molto raro di equilibrio tra costruzioni e verde pubblico, un patrimonio architettonico apprezzato e studiato a livello internazionale. La Protezione Animali sottolinea che gravissime sarebbero le conseguenze per l’ambiente e per la biodiversità. Sarebbero previsti tra l'altro inutili infrastrutture, finanziate con il pubblico denaro in aree verdi: come nel caso della realizzazione del ponte delle tre fontane – di cui la cittadinanza non sente alcun bisogno – e che porterebbe allo sbancamento della collina che sorregge la via Cristoforo Colombo e, quindi, alla distruzione del parco – compresi i numerosi alberi di alto fusto. Inoltre, vi sarebbero tutta una serie di varianti che consentirebbero la costruzione di immobili dalle rilevanti cubature, che stravolgerebbero completamente la fisionomia del quartiere. È paradossale che l’amministrazione di Roma, che ha chiamato addirittura Jeremy Rifkin per realizzare una metropoli sostenibile, affermi invece giorno per giorno un modello di città insostenibile per la qualità della vita dei cittadini, per l’ambiente, per gli animali che ancora la popolano. Parimenti, è un contrasto stridente che mentre in Giappone, a Nagoya, 190 paesi cercano una difficile linea comune per salvare la biodiversità del pianeta, nella capitale d’Italia, maestra di cultura nel mondo, si pensi ad operazioni urbanistiche che proprio la biodiversità colpiscono con durezza. La Protezione Animali ricorda che negli ecosistemi dell'EUR vivono falchi e rapaci notturni, piccoli mammiferi e numerose specie di uccelli che non solo vedranno distrutto il loro habitat con conseguenze irreversibili, ma che saranno enormemente disturbati dall’inquinamento acustico prodotto dal rumore, ben al di sopra dei limiti di tollerabilità anche per l’uomo. Tutto questo, tra l’altro, avverrebbe proprio nella stagione di riproduzione della fauna selvatica, un periodo particolarmente delicato in cui è vietata ogni azione di disturbo secondo le normative nazionali e le direttive comunitarie.

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