Expo, tutti dentro!

Il sistema dei lavori pubblici in Lombardia gestito da una sorta di "cupola per gli appalti" che avrebbe condizionato anche alcune opere di Expo 2015. In manette, tra gli altri, il direttore acquisti di Expo 2015 Spa Angelo Paris, l'ex senatore di Forza Italia Luigi Grillo, l'ex segretario amministrativo della Dc milanese Gianstefano Frigerio, l'ex segretario dell'Udc ligure Sergio Cattozzo, l'imprenditore Enrico Maltauro e Primo Greganti, il compagno G dell'epoca di Tangentopoli. Ai domiciliari Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture lombarde. L'editoriale di Paolo Ermani.

Expo, tutti dentro!

Ricordo ancora le parole di Pisapia appena insediato, quando sembrava incarnasse chissà quali speranze di rinnovamento e autonomia dai partiti, che ribadiva l’assoluta imprescindibilità dell’Expo. Il sindaco di Milano era ancora in tempo per fare quella che sarebbe stata la cosa migliore e più opportuna di tutte: opporsi alla solita truffa dalla quale attingere soldi a piene mani da parte di tutti, destra o sinistra che sia. Bisognava subito chiudere, annullare, perché niente sarebbe stato peggio di un Expo in terra italica.

Ci dicono ogni giorno che non ci sono soldi, che siamo in crisi, che si deve tagliare ma i soldi per le cose più assurde, inutili, dannose e fonte di ogni ruberia, guarda caso, li trovano sempre. Fino a quando gli italiani accetteranno di essere governati da simili soggetti e di farsi prendere in giro sempre e comunque?  E’ lungo l’elenco di follie odierne: Tav, trafori, tangenziali, autostrade, trivellazioni, centrali, inceneritori, rigassificatori, tutti dalla dubbia utilità e sicuro danno, che arricchiscono i soliti noti, che devastano l’ambiente calpestando la volontà delle popolazioni. E ciò accade in un paese che è il primo in Europa per cementificazione, dove a breve verrà lastricato di cemento anche il Mediterraneo. Un paese dove il maggior numero di infrazioni alla legislazione europea sono proprio quelle ambientali.  E la ciliegina sulla torta è questo gigantesco spreco di denaro chiamato Expo dove si celebra l’assurdità della globalizzazione in un mondo che sarà per forza di cose sempre più locale, altro che globalizzazione. Ogni paese attraverso l’Expo si mostra in un apoteosi di sperpero e sfarzo idiota con l’immancabile risultato di spianate di cemento e future cattedrali nel deserto.

La stessa Germania super efficiente, ha ancora alcune parti dell’Expo 2000 in rovina, figuriamoci cosa può  succedere da noi, basta guardare che cosa hanno lasciato di immondizia edile le olimpiadi di Torino.

Gli danno un titolo accattivante, ci mettono qualche parolina sulla sostenibilità, invitano qualche personaggio noto di questa o quella iniziativa umanitaria o ambientale  e cercano di coprire il vero  obiettivo che hanno questi circhi: lucrare sulle spalle di tutti con il benestare interessato e complice di politici di ogni sorta e colore.

Ma come fa ad essere sostenibile un evento che solo per lo spostamento delle persone che si muoveranno da tutto il mondo determinerà una produzione altissima di gas serra?

Un paese veramente progredito e moderno deve dire basta a questa megalomania insensata. Basta con le cosiddette grandi opere ormai solo grandi ladrocini, i soldi si usino per ricostruire il tessuto locale, la comunità , per salvaguardare l’ambiente, per creare lavoro utile e non dannoso.  A cosa serve costruire gigantesche infrastrutture quando in futuro, proprio a causa dello spreco e l’assurdità di questo agire, andremo in giro con gli asinelli?

Ormai è evidente, laddove ci sono tanti soldi per grandi opere è inevitabile la corruzione. E quelli che vengono beccati con le mani nel sacco sono solo la punta di un iceberg che sembra ormai essere l’intera penisola.  Non sono questi o quelli ad essere disonesti, è un sistema che è marcio, è il sistema che va cambiato da cima a fondo senza tentennamenti, senza compromessi perché il compromesso non è altro che un modo per ricominciare tutto daccapo appellandosi alle famose e roboanti riforme che non significano assolutamente nulla. Un cadavere non è riformabile, ci vuole nuova vita.

Vi ricordate "Tutti dentro" con Alberto Sordi? Che Italia....

Eccolo qui: Tutti dentro

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Commenti

In linea di principio condivido le sue critiche sig. Paolo, però criminalizzare tutto senza vedere qualcosa di positivo mi sembra pco costruttivo. Bisognerebbe trovare il modo si sensibilizzare e aiutare un senso etico a chi pilota questi businnes; lo spostamento di persone ed il loro incontro è stato fondamentale per il progresso tecnologico, certo a discapito della conservazione ambientale, ora questo si può limitare in certi ambiti grazie ad internet ma in altri no, necessita; sta a noi contribuire per trovare il giusto equilibrio al fine di far coesistere le molteplici esigenze dell'uomo e dell'ambiente.
roberto ghisellini, 12-05-2014 02:12

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