Facciamo dell’Italia una comunità a emissioni zer0, resiliente e autosufficiente

Sono anni che sentiamo solo chiacchiere sull’ambiente da politici e istituzioni. Eppure un'Italia a emissioni zero è possibile ma occorrono volontà, determinazione e impegno. Gli strumenti ci sono e altri ulteriori sono perfettamente realizzabili. È quanto ho spiegato nel mio libro appena uscito: "L'Italia verso le emissioni zero".

Facciamo dell’Italia una comunità a emissioni zer0, resiliente e autosufficiente

Sono anni che sentiamo solo chiacchiere sull’ambiente da politici e istituzioni. Le inutili conferenze internazionali si susseguono e la situazione si aggrava sempre di più, i dati ambientali sono catastrofici da ogni punto di vista. L’umanità si sta suicidando e non sono solo mie affermazioni ma anche quelle ufficialissime dell’ONU.

Inutile poi ribadire gli innumerevoli studi dell’IPCC che ormai da anni certificano senza ombra di dubbio la tragedia per mano umana. Quindi si conferma quanto da sempre noi abbiamo affermato, o si cambia o siamo spacciati. E’ il momento di agire, senza se e senza ma, per cambiare nel concreto la situazione partendo dal nostro paese e puntando decisamente e velocemente alle emissioni zero.

Abbiamo tutte le possibilità alla nostra portata, siamo un paese dalle ricchezze immense e meraviglie ad ogni angolo. Con le nostre potenzialità, capacità e competenze, potremmo diventare indipendenti dal punto di vista energetico ed alimentare in relativamente poco tempo. Come scrivo nel mio libro appena uscito "L'Italia verso le emissioni zero" (Paea Edizioni), il primo indispensabile passo è ridurre drasticamente gli enormi sprechi che ci sono in ogni settore perché solo riducendo gli sprechi, si può raggiungere l’autoproduzione alimentare ed energetica. Ma perché ci sono così tanti sprechi, quindi di conseguenza rifiuti che non sappiamo più come gestire? Perché la società non è stata strutturata per dare il necessario e una vita dignitosa a tutti, bensì per fare diventare merce tutti e tutto. Dove l’unico valore è quello monetario e ognuno deve inseguire il lusso, ma non inteso come merci di lusso ma inteso come superfluo, quel superfluo che viene dipinto come necessario da campagne pubblicitarie martellanti.

Per vivere felicemente non serve molto, di sicuro non la stragrande maggioranza delle merci di cui la pubblicità ci bombarda. Riducendo gli sprechi diventa fattibile avere il necessario per tutti, a maggior ragione in un paese come l’Italia che è l’Arabia Saudita delle fonti rinnovabili e dalla ricchezza, fertilità e varietà agricola strepitosa dove cresce praticamente qualsiasi cosa.

Nel perseguire questi obiettivi si avranno solo vantaggi.

Qualche esempio? Diminuzione di sovvenzionamenti e costi per comprare combustibili fossili, diminuzione dell’inquinamento con relativi costi, miglioramento della salute, della qualità della vita e della socialità, controllo diretto della nostre risorse, indipendenza da paesi esteri quindi non essere sottoposti a black out o ricatti, aumento dell’occupazione e conseguente assorbimento totale della disoccupazione, riscoperta delle capacità manuali e del proverbiale saper fare italiano, aumento dell’uguaglianza economica che ora vede disparità incredibili. E ancora: riscoperta della comunità come elemento base che fa rifiorire arte e cultura; riduzione drastica dei rifiuti di ogni tipo, riscoperta e rinascita di innumerevoli luoghi abbandonati ovunque di strepitosa bellezza; riavvicinamento alla natura e aumento dell’attività fisica con grandi benefici per la salute. Avendo poi meno bisogni indotti, sprecando meno e autoproducendosi cibo ed energia, vivendo in una comunità di scambio e supporto reciproco, si ridurrà drasticamente la necessità di denaro per vivere e di conseguenza anche il tempo di lavoro, lasciandoci quindi la possibilità di dedicarci ai nostri interessi, alla cultura, ai nostri cari e amici, alla socialità in genere.

L’obiettivo a cui tendere non può essere la suicida e impossibile crescita infinita in un mondo dalle risorse infinite; l'obiettivo deve essere invece costituito da benessere, prosperità e un aumento della qualità della vita per tutti, nessuno escluso. E per raggiungere questo obiettivo tutte le persone di buona volontà si dovranno mobilitare: istituzioni, amministrazioni, gruppi, associazioni, enti di vario tipo, scuole, università, tecnici, artigiani, aziende, cittadini, agricoltori uniti nella più grande sfida di sopravvivenza che l’umanità ha mai dovuto affrontare.

La comunità Italia, resiliente, autosufficiente può avviarsi verso le emissioni zer0, basta volerlo e ora chi vuole agire subito ha una guida pratica per farlo.

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