Corchiano, cultura e musica nel comune delle buone pratiche

Lo scorso venerdì si è tenuta a Corchiano, il comune in provincia di Viterbo che nel 2010 ha ricevuto il riconoscimento assoluto Comuni a 5 stelle, la serata di premiazione della XIII edizione del “Fescennino d’Oro”, istituita per riconoscere ad un artista il merito di aver diffuso e tutelato le tradizioni, la cultura e il teatro popolare. Ospite premiato di questa edizione è stato l’attore Leo Gullotta.

Corchiano, cultura e musica nel comune delle buone pratiche
Teatro, cultura e buona musica sono le chiavi di lettura di questo spettacolo. L’idea di istituire una serata di riconoscimento artistico nasce nel 2000 dalla collaborazione tra il sindaco del Comune, Bengasi Battisti, e il musicista Nicola Piovani, originario del posto. Perché proprio il Fescennino? Il territorio di Corchiano è considerato la culla di questi versi caratterizzati da dialoghi rozzi e disarmonici, i Fescennini appunto, recitati in occasione delle feste del raccolto e considerati da Tito Livio come l’origine del teatro romano. Memoria e identità culturale. “Gli abitanti sono sempre stati legati alle loro terre”, riflette Bengasi Battisti, “spesso hanno solo bisogno di riscoprire questo legame. Un buon sindaco non deve far altro che indirizzare i cittadini in questo senso”. Guidata da questa filosofia la comunità di Corchiano è diventata il simbolo delle buone pratiche - dalla raccolta differenziata porta a porta, stabile a quota 80%, fino alla gestione pubblica delle risorse idriche – ma soprattutto della partecipazione attiva dei cittadini. Tra le iniziative che svolge l’amministrazione di Corchiano un ruolo fondamentale è occupato dalla riscoperta della memoria legata alla conservazione dei territori e dei paesaggi che circondano il Comune: salvando da rifiuti e liquami i sentieri nelle Forre (le intricate valli formate con lo scorrere millenario del Rio Fratta) o riconvertendo e valorizzando le strutture dell’archeologia industriale, come la vecchia stazione dismessa. Si può definire un’orgogliosa normalità quella dell’amministrazione di Corchiano, un comune di circa 4 mila abitanti che ha riscoperto i vantaggi e l’utilità di una guida del buon senso. Prima di essere sindaco o assessore, i rappresentanti della giunta sono persone che puntano alla buona riuscita dei loro progetti con la consapevolezza che il legame degli abitanti con il territorio è una componente fondamentale per far sì che le buone pratiche siano diffuse e radicate. Per garantire la buona conservazione è fondamentale creare affezione, senza questa consapevolezza il territorio diventa facile preda della mercificazione. Non è quello che sta succedendo in molte politiche urbanistiche delle città grandi e piccole? I quartieri non sorgono più intorno alle piazze ma si espandono circondando i centri commerciali, luoghi sempre più affollati dove il tempo è spersonalizzato e si incarna il paradosso dell’impossibilità di incontro pure in mezzo a tanta gente. Prima di tutto a Corchiano c’è tessuto sociale. Dal palco il vicesindaco Livio Martini racconta la storia dell’installazione della fontana nella piazza del paese. “Intorno a quella fonte abbiamo visto (e vissuto) l’incontro tra gli abitanti della comunità corchianese: italiani, pakistani e rumeni che condividevano un bene comune”.

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