Francia: dal 2013 "transizione energetica ed ecologica"

La Francia vuole ridurre la sua dipendenza dal nucleare nella produzione di energia elettrica e ha aperto un dibattito pubblico. Si tratterà di ridurre dal 75% al 50% la produzione di energia elettrica proveniente dal nucleare entro il 2025, creando almeno 100.000 nuovi posti di lavoro nei settori dell’efficienza energetica. Sarà davvero una “transizione ecologica”, com’è stata definita?

Francia: dal 2013
Pochi giorni fa, il Ministro francese dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia, Delphine Batho, ha dichiarato: “L’anno appena iniziato sarà l’anno della transizione energetica, durante il quale i francesi parteciperanno a scelte decisive per il paese: le scelte sulla politica energetica nazionale”. La discussione pubblica si a concluderà a fine giugno 2013 con una nuova Legge di programmazione energetica nazionale, che dovrà essere il più possibile condivisa e partecipata. La transizione energetica del 2013 si accompagnerà alla “transizione ecologica”, che – nelle intenzioni del Ministero dell’Ecologia - ha due priorità: da una parte, la creazione di almeno 100.000 nuovi posti di lavoro nei settori dell’efficienza energetica, green economy, gestione idrica e gestione dei rifiuti; e dall’altra, la tutela dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini francesi. Attraverso la transizione energetica, il governo si augura di poter concretizzare la “promessa elettorale” di ridurre dal 75% al 50% la produzione di energia elettrica proveniente dal nucleare entro il 2025. Tutti i cittadini francesi e gli esperti del settore sono chiamati ad esprimere le loro opinioni in merito a 4 punti principali: la definizione di un “mix energetico” (nello specifico, un “mix elettrico”) da attuare entro il 2025; la politica di risparmio ed efficienza energetica; lo sviluppo delle energie rinnovabili; e il finanziamento della politica energetica. Secondo Delphine Batho, è necessario investire sulle reti elettriche: “Tra le decisioni che dovremo prendere, avrà grande importanza la fornitura di energia, che dovrà essere accompagnata da nuovi investimenti sulle reti elettriche”. Il Ministro, in occasione di una recente visita a RTE e ERDF – filiali di EDF che si occupano della gestione delle reti elettriche – ha elogiato “il lavoro dei tecnici del servizio energetico pubblico, che lavorano per garantire la fornitura di energia elettrica, affinché tutti possano usufruire di illuminazione e riscaldamento 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, Capodanno compreso”. Il Ministro, infine, ha lanciato una serie di “giornate del patrimonio energetico”, che accompagneranno tutto il dibattito sulla politica energetica nazionale. “Mi auguro che durante questa discussione pubblica, alla quale tutti i francesi possono partecipare, si organizzino le “giornate del patrimonio energetico”, durante le quali tutti gli impianti energetici francesi potranno essere visitati dai cittadini”, anche se - ha subito puntualizzato - alcuni siti particolarmente “sensibili”, forse, non verranno aperti al pubblico.

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