Fukushima, Tepco conferma: fusione anche nei reattori 2 e 3

Con evidente ritardo, la Tepco ha confermato che anche nei reattori 2 e 3, oltre che nel n.1, c'è stata la parziale fusione delle barre di combustibile a pochi giorni dal terremoto/tsunami che ha provocato il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima.

Fukushima, Tepco conferma: fusione anche nei reattori 2 e 3
È ufficiale: anche nei reattori 2 e 3, oltre che nel n.1, c'è stata la parziale fusione delle barre di combustibile a pochi giorni dal terremoto/tsunami che ha provocato il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima. Soltanto due giorni fa la Tepco ha dunque comunicato ciò che molti esperti avevano dedotto subito dopo il disastro. L'evidente ritardo nell'annuncio del gestore dell'impianto ha inevitabilmente sollevato dubbi circa la disponibilità dei funzionari a chiarire da subito la portata della crisi. Intanto in un edificio adibito allo smaltimento dei rifiuti del complesso nucleare di Fukushima sarebbe in corso una perdita di acqua radioattiva. Tale perdita è destinata ad aumentare le difficoltà nei lavori per il completamento di un sistema per decontaminare un'ampia quantità di acqua radioattiva accumulata nell'impianto, che potrebbe rappresentare un rischio crescente sia per il Pacifico che per la falda acquifera locale. A largo della centrale nucleare di Fukushima i livelli di radioattività sono al di sopra del limite legale. Lo ha affermato Greenpeace dopo aver effettuato test su numerosi prodotti del mare. L'associazione ha riferito di aver riscontrato livelli di radioattività nettamente superiori alle norme legali nelle alghe “suscitando gravi preoccupazioni sui rischi a lungo termine che rappresenta l'acqua di mare contaminata per la popolazione e l'ambiente”. La prefettura di Fukushima ha fatto sapere che le attività di pesca non sono riprese in questa zona e che nessun prodotto del mare della regione viene commercializzato. Greenpeace ha criticato le autorità giapponesi per le “risposte inadeguate alla crisi nucleare di Fukushima”. Il 24 maggio scorso è intanto partita la missione dell'Agenzia dell'energia atomica internazionale (Aiea) in Giappone con l'obiettivo di valutare le condizioni della sicurezza dopo i danni causati dal devastante doppio cataclisma che ha colpito il Paese e in particolare l'impianto nucleare di Fukushima. Nell'arcipelago nipponico la squadra di esperti visiterà l'impianto di Fukushima, quello che ha subito i maggiori danni, insieme ad altri siti. Scopo della missione è quello di effettuare una valutazione preliminare sulle questioni della sicurezza legate all'incidente di Fukushima, identificando quindi le aree che necessitano di ulteriori analisi, sulla base degli standard di sicurezza dell'Aiea. La missione, che terminerà il 2 giugno ed include 20 esperti dell'Aiea ma anche della comunità internazionale, è guidata dal capo ispettore degli impianti nucleari in Gran Bretagna, Mike Weightman, che presenterà il suo rapporto alla conferenza ministeriale dell'Aiea sulla sicurezza nucleare, fissata il 20 giugno prossimo a Vienna. “Siamo qui – ha affermato Weightman - per raccogliere informazioni e per cercare di imparare la lezione, perché le basi per alti standard in tema di sicurezza nucleare non sono mai sufficienti”. Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha affermato che rivedrà il piano energetico nazionale per far fronte alle nuove sfide, prima fra tutte la sicurezza dell'energia nucleare. Il premier nipponico ha anche annunciato un piano per rendere obbligatoria l'installazione di pannelli solari su tutti i nuovi edifici. Intanto, un sondaggio pubblicato dal quotidiano Ahai rivela che il 42% dei giapponesi sono contrari al nucleare, rispetto al 18% registrato prima del disastro.

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