Generazione Placebo. Lettera ai posteri con un desiderio da esaudire

Come ultimo desiderio, se mai dovessi soccombere dando il mio tributo alla statistica, chiedo a 800 lettori di fare un esercizio statistico che chiameremo Florida, in onore di Al Gore, che in fatto di conteggi e riconteggi purtroppo la sa veramente lunga. Aspetto i risultati delle vostre verifiche nel mondo reale.

Generazione Placebo. Lettera ai posteri con un desiderio da esaudire

Se mi leggete significa che la grande onda è passata e siete sopravvissuti, vi siete trasformati in Leggenda e la risacca non fa più paura.

La medicina olistica ha vinto, l’effetto Placebo ha debellato l’ennesimo attacco.

L’organismo umano ha retto all’immane sfida virale che un manipolo di guasconi aveva creato alterando sequenze di DNA in un tetro laboratorio orientale brevettandoli a più riprese sin dal 2004 e che, sempre in simpatia, aveva involontariamente disperso nell’ambiente per una serie di circostanze fortuite e casuali che prendono il nome di legge di Murphy o Tempesta Perfetta (tradotte: quando la sfiga ci si mette non c’è niente che puoi fare se non sederti e fumarti una sigaretta).

Poi le nostre poderose scelte strategiche in materia di medicina territoriale e svuotamento degli ospedali, la totale incapacità di gestire numeri, comprendere statistiche e definire strategie hanno fatto il resto, determinando indirettamente un numero di decessi indegno di un paese civile per cui qualsiasi popolazione avrebbe licenziato i governanti invece di osannarli, compatirli e apprezzarli. Chi semina vento altrove raccoglie tempesta. In Italia no.

Con buona pace di chi sa fare marketing e sa fiutare il business.

Non so se sopravviverò a questa immane tempesta virale, le statistiche per chi ha la mia età, dicono che ho lo 0,1% di probabilità di morire in caso di contagio e di infezione trascurata o non compresa.

Vorrei sperare che mi visitino solo medici bravi, e in Italia per fortuna ce ne sono tanti, e mi curino a casa. Con statistiche così è molto più facile morire di incidente stradale (e io sono uno che viaggia molto), tumore (per fortuna non fumo), infarto (per fortuna non fumo e non bevo e raramente mangio carne, però sono sovrappeso ma ho 50 battiti al minuto).

Ancora non ce l’ho fatta ad affidarmi alle cure sperimentali come in tanti stanno facendo.

Per un normaloide come me è troppo bassa la probabilità di avere una fiala placebo, come direbbe uno youtuber: “non conto un bip”.

Le fiale placebo le hanno usate tutte per i ricchi, i politici, le Forze Armate che, in ossequio ai principi di risk management, non hanno assunto farmaci sperimentali che possono avere effetti neurologici (non possono averlo fatto, ditemi che non lo hanno fatto) e così garantiscono e garantiranno negli anni a venire il corretto funzionamento delle istituzioni, mentre i virologi opinionisti hanno preso i placebo perché devono garantire la prosecuzione della specie.

Per un normaloide come me, che si è sempre vaccinato, ma ha minime competenze statistiche e metodologiche, è troppo alta la probabilità di una fiala proveniente dai lotti che provocano effetti collaterali.

Ma basta con le chiacchiere; visto che è andato, va e andrà tutto bene, come ultimo desiderio, se mai dovessi soccombere dando il mio tributo alla statistica, chiedo a 800 lettori (ho visto le statistiche e quelli che mi leggono fino in fondo sembrano essere un po’ di più) di fare un esercizio statistico.

Anzi, visto che sono ottimista e sono circondato da bravi medici, vi chiedo di farlo indipendentemente dal fatto che io possa soccombere alla SARS COV2, dato che ce la metterò tutta per sopravvivere, perché per certe cose è meglio non aspettare.

Questo esercizio statistico lo chiameremo Florida, in onore di Al Gore che in fatto di conteggi e riconteggi purtroppo la sa veramente lunga.

Appartenendo a un paese come l’Italia la cui la storia poggia sui Comuni (fino al 2019 perché dopo tutto è stato maldestramente centralizzato come ai tempi di Cincinnato ignorando normative e leggi), a ognuno degli 800 volontari chiedo di andare nell’ufficio anagrafe dei Comuni (a meno che non siate fortunati e le statistiche siano on line) e fare un confronto sulle statistiche della mortalità dei primi sei mesi del 2020 e quelle dei primi sei mesi del 2021.

Così potranno verificare se le cure sperimentali hanno avuto un impatto, dato che sono l’unica variabile interveniente.

Anche se non è vero, voglio essere magnanimo e dico che inquinamento e stili di vita sono rimasti sempre agli stessi livelli e quindi non hanno alterato andamenti, tranne per le morti da influenza “classica” che grazie alle mascherine e al distanziamento potrebbero essere diminuite nel 2020… Certo se lo chiedete a un politico vi dirà che l’inquinamento è diminuito e tutto migliora grazie ai suoi immani sforzi, ma noi siamo malfidati…

A quelli degli 800 che hanno un minimo di preparazione statistica chiedo anche di verificare se esiste una correlazione diretta.

Queste sono cose che ai virologi e ai politici non interessano, dato che si curano con la medicina olistica, quella che potenzia l’effetto placebo.

A un comune mortale figlio della cultura occidentale, che non crede all’omeopatia, alla medicina ayurvedica a quella cinese e agli sciamani, invece, possono interessare…

Se poi, tra quegli 800 che pazientemente hanno fatto la verifica sulla mortalità, ce ne fosse qualcuno che volesse fare semplici indagini da Bar dello Sport (le uniche che valgono nelle trasmissioni degli opinionisti), vedendo l’andamento di post con parole tipo “malore improvviso” nel primo semestre 2020 e lo paragonasse ai risultati ottenuti per le stesse parole nel primo semestre 2021, avrebbe uno spaccato di come sui social e, genericamente in Rete, siano ritratte le cose (la chiamerebbero rappresentazione della realtà sui social).

L’ultima cortesia che chiedo ai famosi 800 è di pubblicare, Comune per Comune, il risultato della verifica e, soprattutto, evidenziare l’andamento della mortalità suddividendolo per classi d’età come farebbe l’ISTAT che, però, ci mette tempo a elaborare dati, validarli, darli in anteprima (proprio come accaduto in Florida) e i risultati arriverebbero troppo tardi.

Chissà se farò mai in tempo a vedere qualche risultato ma i pochi dati che ho vi garantisco che sono molti interessanti, veramente molto. Ma NON VE LI DICO perché non voglio essere prepotente né suscitare pensieri malevoli.

Dovremmo seguire tutti l’esempio delle nostre guide illuminate che per rimanere saldamente al potere e portare la Nazione fuori dalla procella si sono sacrificate sull’altare della scienza e verificano la reale capacità dell’organismo di reagire. In fondo in America lo dice pure la FDA che corrisponde alla nostra AIFA che il Placebo funziona sul serio e più di quanto ci si immagini.

Nel nostro caso il Placebo funzionerà almeno fino al 2023, poi finirà l’emergenza e ci cureremo con i rimedi della nonna: purghe, aceto e pezze calde.

 

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