Generazioni Future: «Mancano presìdi di garanzia, occorre una resistenza politica»

Generazioni Future, organismo che ha tenuto a battesimo la Commissione Dubbio e Precauzione di cui fanno parte tra gli altri Ugo Mattei e Massimo Cacciari, si pronuncia duramente sulle decisioni adottate dal governo in questi ultimi giorni.

Generazioni Future: «Mancano presìdi di garanzia, occorre una resistenza politica»

Generazioni Future, organismo che ha tenuto a battesimo la Commissione Dubbio e Precauzione di cui fanno parte tra gli altri Ugo Mattei e Massimo Cacciari, si pronuncia duramente sulle decisioni adottate dal governo in questi ultimi giorni.

Riportiamo il testo integrale diffuso da Generazioni Future.

«Con uno/due micidiale, la Costituzione Italiana, nata dalla Resistenza, è stata messa a tappeto.
Il Governo ha prorogato, senza alcuna base scientifica, lo stato di emergenza forzando la soglia psicologica dei due anni di durata massima previsti dalla Legge sulla protezione civile, fin qui invocata (peraltro fuori da ogni base costituzionale) a sostegno dell'emergenza. Contestualmente, la Corte Costituzionale che, nel completo appiattimento della Presidenza della Repubblica sull'esecutivo, dovrebbe restare ultimo baluardo della Costituzione repubblicana, ha apertamente abdicato al proprio ruolo, dichiarando inammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato da una ventina di parlamentari a tutela del proprio diritto di accesso alle Camere senza green pass. Questa micidiale doppietta che allinea definitivamente sulle posizioni dell'esecutivo le due massime istituzioni di garanzia (Presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale) lascia ben poche speranze alla via giudiziaria per il ripristino della normalità politica, assolutamente necessaria dopo due anni di logica emergenziale. È la Corte Costituzionale infatti che, fin dalla sentenza 8/56 ha stabilito che lo stato di emergenza deve essere motivato e temporaneo. Ancora essa ha chiarito, nella sua giurisprudenza sui decreti legge (in partic. nella sent. n. 360 del 1996), che la reiterazione dei provvedimenti emergenziali è incostituzionale perché a distanza di (troppo) tempo risulta evidente che non si tratta più di una emergenza (ma che la situazione si è normalizzata) e dunque i provvedimenti stessi sono illegittimi.
In mancanza dei presidi di garanzia, spazzati dal clima di terrore pandemico che spinge anche la Corte ad allinearsi, la risposta non può che essere innanzitutto culturale (a tal fine abbiamo istituito la Commissione DuPre). Nessuno può tuttavia sottrarsi al dovere di resistenza politica contenuto nell' art 54 della Costituzione.
Crediamo sia giunto il tempo che i Parlamentari che condividono l'analisi qui esposta circa la crisi terminale del costituzionalismo liberale, si uniscano a intellettuali, studenti, e lavoratori in un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale volto a ripristinare la fedeltà alla nostra forma di governo. Noi siamo pronti!».

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