Geotermia, i soldi di Enel sull’Amiata. Aspettando Bagnore 4

Carlo Carlucci torna a parlarci delle centrali geotermiche dell'Enel sul Monte Amiata. Qui le riserve d'acqua che soddisfano un bacino d'utenza di 700mila persone si sono drasticamente ridotte e la situazione è destinata a peggiorare con l'entrata in funzione, prevista per la prossima primavera, del nuovo impianto Bagnore 4.

Geotermia, i soldi di Enel sull’Amiata. Aspettando Bagnore 4
I soldi di Enel, come compenso ambientale, fanno la differenza - e che differenza - qui sull’Amiata. Le riserve d’acqua che soddisfano un bacino d’utenza di 700 mila persone si sono drasticamente ridotte (circa il 50%)? Pazienza, raddoppiamo la produzione geotermica e la nuova centrale da 40 MW, Bagnore 4. Si aggiungerà (annunciata per la primavera prossima!) a quella già esistente da 20 MW, per il principio molto democratico di più MW, più soldi. Pochi ai ‘comuni geotermici’ dell’Amiata, il grosso alla Regione Toscana. Si sa che cosa significa diventare ‘comune geotermico’ (calo demografico, turismo azzerato, allineamento progressivo ai comuni geotermici storici, i più poveri in assoluto della Toscana, etc.). Se le riserve d’acqua sono diminuite progressivamente soprattutto a partire dalla entrata in funzione di Bagnore 3, che avverrà con Bagnore 4 di potenza doppia? È inutile farsi queste domande; sono capziose, obiettano i signori dell’Enel, l’acqua diminuisce perché piove meno, e basta. La ricarica del bacino geotermico profondo avviene in buona parte attraverso il bacino superficiale (vale a dire idropotabile) dicono tutti i manuali di geotermia? Sarà, ma sull’Amiata non è così, lo attestano ponderosi studi commissionati da Enel. Eppure finché le centrali geotermiche si erano tenute lontane dall’Amiata le sue sorgenti erano rimaste purissime e intatte. Nella chiesetta di Bagnore vi è una lapide commemorativa in ricordo di un felice soggiorno del futuro Papa Montini, venuto a prendere forze respirando le purissime arie dell’Amiata, e ristorandosi con le altrettanto purissime acque. Bei tempi, in cui Bagnore era una rinomata cittadina termale premiata per la sua acquaforte all’Esposizione di Parigi nel 1900. La preziosa acquaforte è venuta a mancare con le centrali geotermiche, ma se glie lo domandassimo a Enel direbbe che è una mera coincidenza. Gli studi, parecchi, commissionati dalla Regione Toscana vanno tutti nella direzione di assolvere la geotermia ed Enel da qualsiasi responsabilità ambientale e, automaticamente, il committente stesso e cioè la Regione. E così vanno le cose nell’ex Bel Paese. Domani si compierà il ciclo dei danni ambientali: acqua, aria, salute umana? La colpa non sarà di nessuno. Gli amministratori, in primis la dott.ssa Bramerini che ha traghettato l’Enel al protocollo milionario, saranno protetti dagli studi commissionati, che assolvono (due piccioni con una fava) poi pure Enel da qualsiasi responsabilità. Gli esimi professori che hanno redatto gli studi, nelle conclusioni, con sapiente uso degli avverbi, tuttavia, qualora etc., si sono cautelati da qualsiasi addebito. Diceva Benedetto Croce a un suo brillante e focoso allievo, Carlo Muscetta, comunista (non Pd!), che auspicava l’avvento di uno stato fondato sulla giustizia sociale: “Ma Muscetta, non si rende conto che siamo in Italia, qui tutto si aggiusta con la penna…”. Che la geotermia sia una risorsa, oggi che il petrolio scarseggia, e chi lo nega. Ma intanto queste ‘compensazioni ambientali’ vengono pagate coi certificati verdi (e con la possibilità, per Enel, di fare altrettanti KW a carbone), sono quindi compensazioni ambientali pagate da noi tutti. E poi la risorsa geotermica qui sull’Amiata che rischia il tracollo ambientale, così come si è venuta sviluppando - vuoi per la tecnica di estrazione del vapore, vuoi perché le centrali (oltretutto vecchie) insistono troppo a ridosso del bacino idropotabile - non è una risorsa, ma un danno ambientale in atto che mina e rischia di distruggere del tutto un ecosistema unico e prezioso. Tutto questo la Regione Toscana lo nasconde sotto una montagna di parole (i famosi ‘studi’). Non ha mai completato il promesso bilancio idrico. Una mancanza doppiamente grave dato che il raddoppio previsto della produzione geotermica può mettere la parola 'fine' all’acquifero dell’Amiata. La Regione ha fatto la trivellazione per il piezometro a Poggio Trauzzolo che ha rilevato l’acqua ben 200 metri sotto la soglia attesa da Enel, ma anche qui con due ghirigori si è più o meno aggiustato l’ammanco. Mancano le due trivellazioni piezometriche (per monitorare il bacino idropotabile) a monte di dove sorgerà la nuova centrale Bagnore 4, la Regione le ha promesse. Le farà? Forse sarebbe più opportuno un bello ‘studio’ in luogo dei piezometri? Siamo o non siamo in Italia? Il paese senza memoria, dove tutto si può aggiustare con un tratto di penna. Non c’era Enel fino a poco fa assieme al lesto fante Scajola a preparare il rilancio in grande stile del nucleare? E sì che un referendum aveva detto a suo tempo un no definitivo all’atomo. Ma siamo appunto in Italia mentre adesso in Giappone si stanno volgendo alle fonti alternative ma non per ora alla geotermia perché, udite udite, metterebbe in pericolo le sacre e sacrosante fonti termali. E le fonti termali millenarie situate sulle pendici dell’Amiata? Si sussurra da tempo di un calo progressivo di temperatura e forse di portata. Ma per come si è cementato il litorale toscano, di fronte al progetto Pdl/Pd della nuova autostrada, di fronte alle esaltate parole degli amministratori locali (Pd) per la lungimiranza dei progetti Enel, rivolgere anche un pensiero a quanto (le fonti termali) era prezioso fino dai tempi degli etruschi, sarebbe veramente pretendere troppo. Noi non diciamo, e lo ripetiamo da tanto tempo, un no a questa risorsa geotermica, diciamo un no alle centrali coi fumi tossici, diciamo no alle ‘compensazioni ambientali’, una formula di comodo analoga alle compensazioni ambientali escogitate dal governo e da Enel per i futuri (e definitivamente tramontati) comuni ‘nucleari’. Enel è sotto accusa da tempo, in Italia e in tutto il mondo (in Cile per esempio ha acquistato dalla spagnola Endesa i ‘diritti’ su tutte le acque interne!), per la maniera ‘disinvolta’ con cui opera, laddove disinvolta è un gentile eufemismo. L’Amiata da tempo chiede aiuto, Bagnore 4 può mettere definitivamente la parola fine all’acqua della Montagna sacra agli etruschi, all’ad meata dei latini, sottacendo il resto, la storia dei veleni che vanno per l’aria, i disinvolti studi epidemiologici commissionati dalla Regione per spiegarsi le morti sospette. Da tanto aspettiamo altre proposte per l’utilizzo, senza danni all’ambiente e alle persone, di questa risorsa e quindi altre centrali, le centrali a ciclo binario per esempio, senza emissioni. L’assessore all’ambiente della Regione Toscana, anche per accontentare ‘gli ambientalisti’ si è recata negli USA, dove Enel ha costruito una centrale a ciclo binario ed opera rispettosa dell’ambiente (almeno lì!) ed è ritornata col laconico non possumus, non si può, ricalcando ciò che Enel da anni ci ripete. Ma esiste solo Enel? Se proprio non si può (e vogliamo augurarci che non si può non perché le centrali a ciclo binario costino di più) allora non si facciano e si aspetti eventualmente l’elaborazione di una tecnologia più consona. Che fretta c’è, una centrale geotermica è pur sempre limitata nel tempo (30- 40 anni), perché dobbiamo mettere a repentaglio l’acqua, il bene comune per eccellenza, e probabilmente la salute di tante persone? Per le ‘compensazioni ambientali’ che l’Enel mette a disposizione utilizzando il denaro di noi tutti? A quando la fine di questi giochi di cui la stampa bipartisan non parla, esattamente dal 2007, da quando l’Enel ha spropositatamente messo sul piatto i 650 milioni di euro? Tanto non sono soldi suoi.

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