La geotermia del XXI secolo

Il 15 marzo scorso si è tenuto a Firenze un convegno dal titolo La geotermia del XXI secolo organizzato dall'associazione Giga, Gruppo Informale per la Geotermia e l'Ambiente, con il patrocinio della Regione Toscana e dell'Università di Firenze. Un resoconto e alcune considerazioni di Carlo Carlucci, attivista amiatino.

La geotermia del XXI secolo
La geotermia del XXI secolo è il titolo del convegno nazionale che si è tenuto a Firenze [1] con fior di geologi, ingegneri e imprese. Il convegno era patrocinato dalla Regione Toscana che l’ospitava nella prestigiosa sala della Giunta Regionale. A fare gli onori di casa la dott.ssa Bramerini, mentre l’organizzazione e promozione dell’incontro era dell’associazione no profit GIGA (Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente). Il ‘convitato di pietra’ e cioè sdegnoso assente era proprio Enel forse non interessato alle nuove frontiere della geotermia ovvero ‘dai cicli inquinanti ai cicli chiusi’ come recitava il titolo della relazione del presidente GIGA dr. Sauro Valentini. La relazione a seguire del prof. De Natale, (La riconversione possibile) trattava appunto della geotermia sostenibile in aree urbanizzate mentre il prof. Gabbani dava al suo intervento un titolo augurale: Il futuro è a media entalpia. E il trend degli interventi tutti era univoco: sì a una risorsa energetica, no all’inquinamento ambientale. Dietro tutto questo ci sono le aziende che hanno presentato richieste di permessi di ricerca (di fonti geotermiche) e sono un bel po’ e ci sarebbe il legittimo sospetto di vedere tutto un pullulare di piccole centrali che con la scusa di essere pulite e non inquinanti (come quelle di Enel) stringerebbero d’assedio uno degli ultimi lembi di paesaggio (quasi) incontaminato. In realtà, e questo era anche il pregio del convegno nazionale, questo riformare e rilanciare la geotermia ha come progettualità l’estendere l’uso della risorsa, attraverso la media e bassa entalpia, un po’ a tutto il paese, aree urbane incluse, e non solo, si è parlato di coinvolgere in primis gli abitanti dei siti vocati. E il convitato di pietra sdegnosamente assente? Pochi giorni dopo l’ing. Montemaggi si faceva vivo attraverso la stampa, usata come quelle auto con altoparlante (in questo caso La Nazione): “Si avverte la popolazione della prossima apertura della Centrale Bagnore 4… posti di lavoro a sfare... abbattitori di sostanze inquinanti a sfare… prossima apertura della Centrale di Bengodi… correte, correte…’. Ma ing.Montemaggi per chi ci prende? Qualcuno di noi si ricorda ancora di aver letto Pinocchio. Al Convegno di Firenze a un certo punto di fronte ai geologi presenti è stata sollevata la domanda: ma è vero (come si sostiene) che Bagnore 4 non si può realizzare a ciclo chiuso, cioè con zero inquinanti? La risposta dei geologi presenti è stata affermativa, cioè tutto il contrario di quanto Enel (e la Regione) sono venute affermando in questi anni. E certi comportamenti ‘codificati’ dell’Arpat costretta a comunicare a Enel con ben 15 giorni di preavviso l’effettuazione dei controlli prescritti? Come se la Guardia di Finanza avvertisse per tempo bar e ristoranti dei controlli. Ma di Enel bisogna fidarsi ciecamente. Sì, è un Ente che è stato pubblico ma che non si è peritato, in quanto pubblico, di resistere per ben 3 gradi di giudizio ai tempi del Vajont. Ed ora che è ente privato non aveva già preparate le magliette pubblicitarie per disseminare di centrali nucleari tutto il paese, non ricordate il sorriso del suo partner il ministro, lesto-fante, Scajola? E per quanto riguarda ‘l’invenzione’ del carbone pulito da usare per la mega (200 MGW) Centrale di Porto Tolle in sostituzione del prescritto, ma molto più costoso gas? Siccome due PM coraggiosi volevano vederci chiaro nell’oscuro carbone, subito Alfano e Violante, bipartisan, intervenivano per inquisire i due malcapitati PM rei di aver ‘osato’ inquisire il ‘carbone pulito’ spacciato come pochissimo inquinante da Enel. E il colpo di mano, sempre Scajola-Enel, col quale tutte le centrali geotermiche, quasi tutte prive di VIA, venivano prolungate al 2024? Dobbiamo fidarci di Enel e della sua Bagnore 4 quando l’arsenico ha invaso tutte le fonti dell’Amiata proprio a partire dall’entrata in funzione di Bagnore 3? Va bene ora ci sono i filtri a sabbia installati o pronti per essere installati per restare al di sotto della soglia 10. Ma se prima dell’entrata in funzione di Bagnore 3 l’acqua dell’Amiata (escluse, guarda caso, le fonti di Piancastagnaio e Abbadia dove insistono le centrali più antiche) era a posto! Fidarci di Enel? Impossibile. Note: 1. Lo sfruttamento dell’energia geotermica in Italia ad oggi avviene tra Larderello e l’Amiata ed ha, per la Regione Toscana, come partner storico Enel Green Power.

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Francesco, 15-06-2012 10:15

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