I ghiacci dell'Artico scendono al minimo storico

Lunedì scorso l'estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il minimo storico e probabilmente diminuirà ulteriormente nelle prossime due settimane. L'allarme viene dal National snow and ice data center (Nsidc), il quale riferisce che lo scioglimento dei ghiacci è da attribuire all'aumento globale delle temperature e alle recenti condizioni meteo, con ondate di caldo eccezionali.

I ghiacci dell'Artico scendono al minimo storico
Lunedì scorso l'estensione del ghiaccio marino artico ha raggiunto il minimo storico e probabilmente diminuirà ulteriormente nelle prossime due settimane. L'allarme viene dal National snow and ice data center (Nsidc), l'Istituto Usa che controlla i livelli di ghiaccio e neve. L'area coperta dai ghiacci artici si è ridotta a 1,58 milioni di chilometri quadrati. Nel 2007, ultimo minimo, l'area era pari a 1,61 milioni di chilometri quadrati. Normalmente la calotta artica raggiunge la minima estensione annuale a metà settembre, per poi iniziare a riallargarsi. Il 27 agosto scorso, tuttavia, il livello è calato di ben 69mila chilometri quadrati, un'area grande quanto il West Virginia, oltre il vecchio record. Il Nsidc riferisce che lo scioglimento dei ghiacci è da attribuire all'aumento globale delle temperature e alle recenti condizioni meteo, con ondate di caldo eccezionali. Gli esperti del Nsidc avvertono che si tratta del “minimo registrato dall'inizio dell'era dei satellite artificiali”. Il ghiaccio marino artico segue un ciclo annuale di fusione attraverso i mesi estivi caldi, cui segue il ricongelamento in inverno. Nel complesso l'estensione del ghiaccio marino ha mostrato un drastico calo globale nel corso degli ultimi trenta anni. Tale calo è da considerarsi una prova del riscaldamento globale, sebbene gli scettici del riscaldamento globale continuino a mettere in discussione che le emissioni di gas serra stiano contribuendo al cambiamento climatico. “Questi eventi mostrano che l’Artico si sta muovendo verso un nuovo stato”, ha spiegato Tom Wagner, scienziato della Nasa che si occupa dei ghiacci. Secondo Waleed Abdalati, capo scienziato della Nasa, questi dati indicano “un passo significativo” verso il giorno in cui non ci sara più una quantità di ghiacci rilevante nell’Artico durante l’estate. Eppure i ghiacci regolano il clima ed i fenomeni meteorologici e per questo un cambiamento significativo potrebbe alterare l’equilibrio delle condizioni climatiche sulla Terra.

Commenti

Non sono convinta del riscaldamento globale; tesi portate avanti da organizzazioni/istituzioni per favorire interessi strategici ed economici americani su piano globale. Vi è una maggioritaria (e censurata) letteratura scientifica che non avvalorerebbe tale tesi anzi propenderebbe per un periodo, di lungo termine, di "raffreddamento". caneghira@blogspot.com
caneghira, 29-08-2012 01:29
La Terra ha bisogna di respirare. Il cemento - che sìa di palazzi, di marciapiedi, di aziende.... và demolito. Via il catrame dalle strade. Via i decespugliatori, lungo i fiumi. Erba, arbusti, alberi, pietra e mattoni forati per le strade. Quando lo capirete sarà già troppo tardi. A Verona si usano i diserbanti sui sentieri lungo i fiumi e canali
Ermanno MASCIULLI, 30-08-2012 05:30
i tubi di scarico delle auto, degli aerei, le ciminiere incontrollate delle industrie, le tonnellate di rifiuti tossici sotterrati dai mafiosi che inquinano il suolo e le falde acquifere del sottosuolo
Ermanno MASCIULLI, 30-08-2012 06:30
Minimo storico a partire da quando? Per poter difendere il nostro pianeta dobbiamo prima diventare capaci di comprendere quali sono i problemi per poi scegliere bene (ed educare chi ci succederà). Finché le nostre scelte saranno umorali e ignoranti faremo l'interesse di chi ci vuole condizionare e che non sempre coincide con il nostro (anzi quasi mai). E' provato che sulla terra si sono susseguite ere più calde e più fredde. Ammesso che ora si stia andando verso un riscaldamento (anche se come dice caneghira molti scienziati non sono d'accordo) bisognerebbe capire in quale misura la variazione è da considerarsi dovuta all'intervento umano. Teniamo anche conto che l'uomo generalmente si sopravvaluta e che per quanto potente si senta, anche nell'ottica di fare danni, è una nullità. Come più volte dimostrato la natura può annientare i nostri sforzi con uno scricchiolio della sua crosta, con un po' d'acqua o con una manciata di batteri. Figuriamoci cosa può fare il resto dell'universo.
Siebenschläfer, 03-09-2012 10:03

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