Glifosato: per ora nessuna decisione sul rinnovo dell'autorizzazione

Sul rinnovo per altri 10 anni della licenza di uso in Europa del glifosato per ora nessuna decisione, per mancanza di maggioranza qualificata al Comitato permanente della Commissione Europea per le piante, gli animali e gli alimenti. Ora la parola passa dallo “Steering Committee” al Comitato di appello, che si dovrà riunire entro la prima metà di novembre; la decisione deve essere presa entro il 14 dicembre.

Glifosato: per ora nessuna decisione sul rinnovo dell'autorizzazione

Nessuna decisione sul rinnovo per altri 10 anni della licenza di uso in Europa del glifosato, il più diffuso degli erbicidi a livello mondiale. Si è risolta con una non decisione, per mancanza di maggioranza qualificata, la riunione del Comitato permanente della Commissione Europea per le piante, gli animali e gli alimenti che doveva decidere e poteva farlo solo in base a un voto favorevole o contrario della maggioranza qualificata degli Stati membri. Ora la parola passa dallo “Steering Committee” al Comitato di appello, che si dovrà riunire entro la prima metà di novembre, visto che la decisione deve essere presa entro il 14 dicembre.

L’Italia ha votato a favore del rinnovo, a differenza di quanto fatto nel 2017, quando era stata decisa una proroga di soli 5 anni.

Alla base della proposta di rinnovo per l’utilizzo dell’erbicida della Commissione Europea, il parere favorevole di EFSA, l’agenzia europea per gli alimenti, che – come da protocolli – prende in considerazione ricerche provenienti sia da enti indipendenti che dai laboratori delle aziende produttrici. Nel caso del glifosato, parliamo della più grande multinazionale dell’agrochimica, Bayer-Monsanto. Lo IARC – l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’OMS – aveva invece inserito il glifosato nella lista delle sostanze probabilmente cancerogene.  Negli Stati Uniti, nell’indagine che poi è stata chiamata ‘Monsanto Papers’, i giudici di numerosi Stati hanno condannato l’azienda a pagare centinaia di migliaia di dollari ad agricoltori che avevano fatto ricorso contro l’azienda per i danni alla salute provocati dall’esposizione all’erbicida. Alla base dei giudizi, il riconoscimento che molti degli studi che dimostravano la non cancerogenicità del glifosato erano stati pilotati da Monsanto.

“Il glifosato ha degli effetti accertati e unanimemente accettati sugli ecosistemi acquatici e terrestri”, chiosa Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. “Soprattutto, nella visione dettata dalla Strategia europea Farm to Fork, l’obiettivo è quello di ridurre della metà da qui al 2030 l’utilizzo di pesticidi chimici di sintesi. Perché questo, oltre a far bene all’ambiente, fa bene alla salute umana, minacciata da centinai di agenti inquinanti. Le alternative al glifosato ci sono, e l’agricoltura bio è pronta a fare la sua parte per diffonderle e migliorarle: questa battaglia in favore dell’erbicida più potente che ci sia sembra più una battaglia ideologica per fermare la conversione ecologica dell’agricoltura europea che una reale necessità. Chiediamo al Governo italiano di approfondire il tema e cambiare il suo voto nel Comitato di appello”.

Fonte: Campagna Cambia la Terra

 

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