Governo Letta, chi sono i ministri?

L'Italia ha un nuovo Governo. Dopo lunghe trattative, sabato pomeriggio il Presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta ha sciolto la riserva e presentato la sua squadra di governo. Ecco i nomi, gli incarichi e le storie dei nuovi ministri.

Governo Letta, chi sono i ministri?
5 Ministri al Pdl, 9 al Pd, 3 a Scelta Civica e 4 “esterni”. È questa la spartizione fatta, nella migliore tradizione del Manuale Cencelli, dal Presidente del Consiglio incaricato Enrico Letta nella formazione del nuovo governo. Bisogna dare atto al Vice segretario del Pd che, rispetto ai toto ministri che tiravano fuori dal cappello dei nomi tristemente noti (Violante alla Giustizia, la Gelmini all’Istruzione), se l’è cavata abbastanza bene. Ha abilmente evitato di formare un esecutivo troppo “inciucista” per salvare Berlusconi dal carcere o troppo “reazionario”. Letta ha scelto alcuni ministri per nulla scontati. L’età media è piuttosto bassa (53 anni) e questo fa ben sperare in un ricambio generazionale che non si fermi qui (lo stesso Letta ha 46 anni). Presenza record anche di donne (7 su 21, di cui una di colore, unicum nella storia italiana), che offrirà su un piatto d’argento la possibilità di sbandierare e di intestarsi quel famoso “cambiamento” invocato da più parti. Spiace vedere alcuni ministri con solo la licenza liceale assegnati in dicasteri importanti (anche se con poca competenza del settore), ma nel complesso i laureati sono comunque la maggioranza. Vediamoli nel dettaglio. Presidente del Consiglio: Enrico Letta 46 anni, vice segretario del Pd e reggente del partito dopo le dimissioni di Bersani. Allievo di Beniamino Andreatta (Democristiano DOC). Nipote di Gianni Letta. Laureato in Scienze Politiche, è stato Ministro delle Politiche Comunitarie nel governo D’Alema e dell’Industria nel governo Amato-2; sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel governo Prodi-2 e parlamentare europeo nel 2004. Si era già candidato nel 2007 alle primarie per la scelta del segretario del Partito Democratico, arrivando terzo dopo Veltroni e Rosy Bindi. Durante il governo Prodi-2 , Letta finì al centro di una polemica, passata subito in secondo piano, per non aver fatto applicare diverse sentenze della Corte di Giustizia Europea che dichiaravano l’illegittimità di Rete 4 e imponevano l’assegnazione delle frequenze (occupate abusivamente) all’emittente che ne aveva diritto: Europa7. Letta non ascoltò anche i richiami del Ministro Paolo Gentiloni e diede mandato all’avvocatura di Stato di continuare a difendere, dinanzi alla Corte, la legge Gasparri che teneva in piedi questa situazione anormale. Frasi tristemente note: “Sembrerà assurdo, ma se non si era ancora capito, io sono un grande fan di Berlusconi. Berlusconi ha fatto la storia d'Italia degli ultimi 10 anni”. (“Libero”, 18 settembre 2005) “Nel Partito democratico vorrei gente in gamba, anche se sta nella Cdl: penso a mio zio Gianni, a Casini, a Tabacci, a Vietti e a Tremonti”. (“Corriere della Sera”, 15 settembre 2007) “Preferisco che i voti vadano al Pdl piuttosto che disperdersi verso Grillo”. (“Corriere della Sera”, 13 luglio 2012). Vice premier e Ministro degli Interni: Angelino Alfano Agrigentino, classe 1970. Laureato in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, entra in politica con la Democrazia Cristiana, della quale diventerà poi segretario provinciale giovanile nella sua Agrigento. Nel ’94, con la trasformazione della DC nel PPI di Martinazzoli, decide di aderire alla neonata Forza Italia, che lo fa entrare – nel 1996 – come deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Nel 2001, entra alla Camera dei deputati, sempre tra le fila dei forzisti. Nel 2005, diventa coordinatore regionale per FI in Sicilia. Con la vittoria di Prodi, viene rieletto deputato e anche con il ritorno di Berlusconi, nel 2008, varca nuovamente la soglia di Montecitorio. Da sempre nelle grazie del Cavaliere, Alfano viene chiamato a ricoprire – una volta che Berlusconi conquista per la quarta volta lo scranno di Palazzo Chigi – l’incarico di Ministro della Giustizia. Celebre la sua proposizione del cosiddetto “Lodo Alfano”, che prevedeva la sospensione dei processi – per reati anche extra funzionali, non correlati alla carica – per il Presidente del Consiglio, della Repubblica, di Camera e Senato. Tale lodo, approvato il 22 luglio 2008, venne in seguito dichiarato incostituzionale (come il precedente, il “Lodo Schifani”) dalla Corte Costituzionale il 7 ottobre 2009, perché palesemente in violazione degli articolo 3 e 138 della Costituzione. L’11 luglio del 2011 viene nominato segretario politico del Pdl. Da Ministro degli Interni, mormorano le malelingue, avrà accesso a tutti i dossier segreti, compresi quelli sui processi a carico di Silvio Berlusconi. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Filippo Patroni Griffi Ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione del Governo Monti, è stato Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Capo dell'Ufficio legislativo del Ministero della funzione pubblica con i ministri Sabino Cassese (governo tecnico Ciampi), Giovanni Motzo (governo Dini), Franco Bassanini (primo Governo Prodi, Governo D'Alema II e secondo governo Amato) e Franco Frattini (Governo Dini). È stato inoltre Capo di Gabinetto del Ministro per le Riforme Istituzionali Giuliano Amato, nel Governo Prodi, capo di gabinetto della Funzione pubblica con il Ministro Renato Brunetta (quarto governo Berlusconi) e capo del Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio nel secondo Governo Prodi. Aleggia ancora la questione della casa a sua insaputa. Lo potremmo definire una specie di emulo di Scajola visto che, grazie ad uno scoop de Il Fatto Quotidiano, finì l’anno scorso al centro di una polemica per una casa vista Colosseo. Certo, a lui non gliel’hanno pagata a sua insaputa, ma in compenso incassa l’affitto di ben 109 metri quadri di appartamento, che acquistò nel 2008 ad un prezzo irrisorio: 178 mila euro. L’immobile era, inizialmente, di proprietà dell’Inps – quindi dello Stato – e il Ministero dell’Economia voleva rivenderlo a prezzo pieno. Diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato (di cui Griffi è giudice) fermarono i voleri di via XX Settembre e lo declassarono a casa popolare, facendo pagare al neo sottosegretario 1.630 euro al metro quadro (cinque volte di meno rispetto al “mezzanino” di Scajola). Ministro degli Affari Europei: Enzo Moavero Milanesi 57 anni, laureato in Legge alla Sapienza, è stato ministro per gli Affari Europei del governo Monti. Stretto collaboratore dell’ex premier quando era commissario europeo all’Antitrust, ha studiato a Yale, Bruges e Dallas. Ha fatto il consigliere dei governi Amato e Ciampi, ha lavorato a lungo a Bruxelles e Strasburgo, nel 2002 è stato nominato segretario generale aggiunto della Commissione Europea, nel 2006 è diventato giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie Locali: Graziano Delrio 52 anni, laureato in Medicina (specializzazione in endocrinologia), considerato facente parte dell’ala “renziana” del Pd. È sindaco di Reggio Emilia dal 2004 e presidente dell’ANCI dal 2011. È fondatore dell’associazione “Giorgio La Pira” (della quale è stato anche Presidente), ha promosso e organizzato numerose iniziative culturali ed allacciato rapporti con alcuni paesi del Medio Oriente. Ministro dei Rapporti con il Parlamento: Dario Franceschini 54 anni, laureato in Giurisprudenza, avvocato e scrittore. È deputato del Pd. Democristiano di lungo corso, si iscrive alla DC, in seguito all’elezione di Benigno Zaccagnini. Nel 1980 entra nel consiglio comunale di Ferrara. Vice segretario nazionale del Partito Popolare tra il 1997 e il 1999, è tra i fondatori della Margherita. Nel 2007 è il braccio destro di Veltroni, che lo vuole vice segretario del PD. Prenderà le redini della segreteria dal 21 febbraio al 25 ottobre 2009. È stato presidente del gruppo PD alla Camera dal 17 novembre 2009 al 19 marzo 2013. Ministro delle Riforme Costituzionali: Gaetano Quagliariello 53 anni, laurea in Scienze Politiche, è professore ordinario di Storia dei partiti politici all’Università LUISS di Roma. È stato il vice capogruppo al Senato per il PdL dal 2008 al 2013. Si avvicina alla politica con il Partito Radicale ed entra nel ’94 in Forza Italia. Strenuo difensore del disegno di legge Calabrò sul fine vita e tra i principali critici del caso di Eluana Englaro (arrivò ad urlare, rivolgendosi ai senatori del Pd: “Eluana l’avete ammazzata voi”). Nel 2011 firma una lettera, scritta ai cattolici italiani, per chiedere di sospendere ogni giudizio morale nei confronti di Silvio Berlusconi, indagato per prostituzione minorile e concussione. Ha fatto parte dei cosddetti “saggi” nominati da Napolitano il 30 marzo scorso. Ministro degli Affari Esteri: Emma Bonino 65 anni, laurea in Lingue e Letterature Straniere, è una delle figure politiche più importanti e influenti del radicalismo liberale in Italia. Vicepresidente del Senato dal maggio 2008 al marzo 2013, ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee del secondo governo Prodi. Ex Commissario Europeo ed eurodeputata a Strasburgo. Molto criticata le sue posizioni troppo “garantiste” sulle richieste di arresto giunte in Parlamento, nei confronti di deputati come Nicola Cosentino. Il suo nome circolava nei giorni scorsi come possibile candidata al Quirinale. Ministro della Giustizia: Anna Maria Cancellieri 68 anni, romana, laureata in Scienze Politiche all’Università La Sapienza. Ministro degli Interni del Governo Monti, ha lavorato a lungo alla Prefettura di Milano. È stata commissario straordinario del Comune di Parma nel 1994, prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. Dopo le dimissioni di Flavio Delbono, è stata anche commissario prefettizio del Comune di Bologna. Una delle critiche che vengono rivolte al neo Guardasigilli, riguarda il prolungamento di 7 anni del contratto da 81 milioni di euro con la Telecom (siglato nel 2003 e scaduto nel 2011) per la fornitura di braccialetti elettronici per detenuti. Un enorme spreco di denaro pubblico per la Corte dei Conti che ha ritenuto tale intesa “antieconomica ed inefficace”. Finora sono 14 i detenuti che avrebbero utilizzato questo dispositivo elettronico. La Telecom, per ringraziare la Cancellieri, nomina suo figlio, Piergiorgio Peluso, a capo del settore di Administration, Finance and Control dell’azienda. Ministro della Difesa: Mario Mauro 52 anni, laureato in Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, è capogruppo al Senato di Scelta Civica. Ex berlusconiano convinto, è stato prima un dirigente di Forza Italia e poi del Pdl. Membro di Comunione e Liberazione, è stato vice presidente del Parlamento europeo nella legislatura 2004/2009. Nel 2009 viene rieletto a Bruxelles e ricopre l’incarico di capo della delegazione dei deputati PdL. Lascerà l’incarico nel gennaio 2013, aderendo a Scelta Civica con Monti e criticando aspramente la ricandidatura di Berlusconi. Era tra i “saggi presidenziali”. Ministro dell’Economia e delle Finanze: Fabrizio Saccomanni 70 anni, laureato in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Come rappresentante della Banca centrale italiana ha lavorato al Fondo Monetario, la Banca Centrale Europea, la Banca dei Regolamenti Internazionali e l’Unione Europea. Si è parlato spesso di lui come governatore della Banca d’Italia. Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: Maurizio Lupi 53 anni, laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Membro, come il Ministro Mauro, di Comunione e Liberazione, negli anni ’90 entra al settimanale “Il Sabato”, per il quale si è occupato di marketing e promozione. Entra in politica nel 1993, come consigliere comunale di Milano per la DC, ai tempi della giunta di Marco Formentini. Assessore comunale alla casa della giunta di Gabriele Albertini, si è occupato di edilizia privata e arredo urbano. Entra in Parlamento nel 2001 come deputato di Forza Italia. Verrà rieletto nel 2006 e nel 2008, sempre alla Camera. Nella scorsa legislatura e in quella in corso, è Vice Presidente della Camera in quota Pdl. Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: Nunzia De Girolamo 37 anni, laureata in Giurisprudenza, avvocato, è deputata del PdL. Nel 2007 è coordinatrice di Forza Italia di Benevento e nel 2008 entra per la prima volta alla Camera, dove è stata nuovamente eletta nel 2013. Il 23 dicembre del 2011 si sposa in municipio con il deputato PD Francesco Boccia, dal quale ha avuto una bambina: Gea. Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare: Andrea Orlando 44 anni, diploma di liceo scientifico, è deputato del Pd dal 2008. Comincia a fare attività politica nel 1989, quando diventa segretario provinciale della FGCI. Dal 1990 al 2002 è consigliere comunale del Comune di La Spezia. Nel 1997 diventa anche assessore, sotto la sindacatura di Giorgio Pagano, prima alle attività produttive e poi alla pianificazione territoriale. Nel 2006 entra nella segreteria nazionale dei DS come responsabile dell’organizzazione. Nel 2006 entra alla Camera per i DS alla Camera e rieletto nelle legislature successive con il Pd. Portavoce dei democratici dal 2008, ha mantenuto l’incarico anche sotto la segreteria di Franceschini. Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: Enrico Giovannini 56 anni, laureato con il massimo dei voti in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma, è il presidente dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) dal 2009. Dal 2001, è stato anche capo statistico dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). Singolare l’incarico che ebbe dal Governo Monti come capo della Commissione governativa incaricata di esaminare i redditi dei politici di sei principali stati europei per equiparare i nostri con gli altri. La conclusione fu: “Nonostante l'intenso lavoro svolto nei mesi scorsi i vincoli posti dalla legge, l'eterogeneità delle situazioni riscontrate negli altri paesi e le difficoltà incontrate nella raccolta dei dati non hanno consentito alla Commissione di produrre i risultati attesi. Nessun provvedimento può essere assunto dalla Commissione per i fini previsti dalla legge”. Un nulla di fatto. Anche Giovannini era uno dei “saggi”. Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: Maria Chiara Carrozza 47 anni, deputata del Pd alla prima legislatura, laurea in Fisica all’Università di Pisa e dottorato di ricerca in ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna. Ricercatrice e docente accademica in Italia e all’estero. Dal novembre del 2007 a febbraio 2013 è stata Rettore della Scuola Superiore di Sant’Anna. Ministro della Salute: Beatrice Lorenzin 41 anni, diploma di liceo classico, deputata del PDL. Nel 1996 si iscrive all’organizzazione giovanile di Forza Italia e diventa coordinatrice delle giovanili del Lazio e poi di quelle nazionali fino al 2008. Nel 2001 entra al consiglio comunale di Roma. Nel 2008 varca la soglia di Montecitorio. Verrà riconfermata anche per la legislatura in corso. Candidata inizialmente alle elezioni regionali del Lazio del 2013, ritira la candidatura per sostenere quella di Storace. Ministro della Coesione Territoriale: Carlo Trigilia 62 anni, fiorentino (ma nato a Siracusa), laureato in Sociologia, insegna Sociologia Economica alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Firenze. In passato ha insegnato anche presso l'Università degli Studi di Palermo, l'Università degli Studi di Trento, e l'Università di Harvard. Fa parte della fondazione dalemiana ItalianiEuropei ed è Presidente della fondazione RES, istituto di ricerche siciliano. Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione: Cécile Kyenge 48 anni, laurea in Medicina e Chirurgia all’Università del Sacro Cuore di Roma, medico oculista. È nata Kambove, nella Repubblica Democratica del Congo. In Italia dal 1983, è sposata con un italiano e madre di due figlie. Vive a Castelfranco Emilia. Nel 2009 è stata consigliere comunale della Provincia di Modena per il Pd. È responsabile per l’Emilia Romagna delle politiche dell’immigrazione del Pd. Nel 2013 entra in Parlamento come deputato. Ministro delle Pari opportunità, sport e politiche giovanili: Josefa Idem 48 anni, senatrice del Pd alla prima legislatura. Idem ha partecipato a 8 olimpiadi gareggiando nel kayak individuale (K1). Partecipando alle primarie per i parlamentari del Pd in Emilia Romagna nel dicembre 2012, è risultata la più votata nella provincia di Ravenna. Ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione: Gianpiero D’Alia 46 anni, avvocato cassazionista, deputato dell’UDC e vicepresidente del gruppo Scelta Civica per l’Italia a Montecitorio. Era già stato deputato centrista nella legislatura 2001/2006 e 2006/2008. Ad aprile del 2008 era stato rieletto, ma al Senato. È famoso per aver presentato il celebre emendamento che metteva la mordacchia a Internet ma che fu fortunatamente abrogato. Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: Massimo Bray 54 anni, laurea in Lettere e Filosofia, neodeputato del PD. Nel 1991 entra nell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani come redattore responsabile della sezione di Storia moderna. Nel 1994 diventa il direttore editoriale. Dirige la rivista Italianieuropei (dell’omonima fondazione) e presiede il consiglio d'amministrazione della fondazione Notte della Taranta. Ministro dello Sviluppo Economico: Flavio Zanonato 63 anni, diploma di perito industriale, sindaco di Padova per il Pd. Oltre a guidare la giunta attuale del comune di Padova, Zanonato ha governato la città per altre due consiliature negli anni Novanta. Anni fa è finito al centro di alcune polemiche relative alla costruzione del muro di via Anelli fatto erigere nel 2006 per ragioni di ordine pubblico.

Commenti

Semo dentro 'na botte de fero ... con dentro i chiodi che rotola giù dalla china ...
Claudio, 29-04-2013 12:29

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