Greenpeace: «In Europa si disboscano anche foreste protette»

Ci sono antiche foreste nel cuore dell’Europa che vengono distrutte legalmente e illegalmente da aziende pubbliche e private per la vendita di legname e di prodotti derivati a diversi Paesi UE, compresa l’Italia. Lo ha scoperto Greenpeace Repubblica Ceca con un'indagine.

Greenpeace: «In Europa si disboscano anche foreste protette»

Ci sono antiche foreste nel cuore dell’Europa che vengono distrutte legalmente e illegalmente da aziende pubbliche e private per la vendita di legname e di prodotti derivati a diversi Paesi UE, compresa l’Italia. Lo ha scoperto Greenpeace Repubblica Ceca, con un’indagine che ha interessato le foreste vetuste dei Monti Metalliferi, catena montuosa al confine tra Repubblica Ceca e Germania, e della Foresta di Ždánice, geologicamente parte dei Carpazi. La distruzione di queste foreste è un crimine contro la natura e la biodiversità.

«Tramite dispositivi di tracciamento GPS, Greenpeace Repubblica Ceca ha rilevato che il legno tagliato illegalmente nei Monti Metalliferi veniva venduto come legna da ardere per le case ceche, mentre il legno della foresta di Ždánice veniva trasportato in una cartiera in Slovacchia di proprietà della multinazionale Mondi Group (leader nel settore degli imballaggi e della carta) e molto probabilmente esportato in altri Paesi dell’UE - spiega l'associazione ambientalista - Il caso dimostra sia la mancanza di un’efficace protezione delle foreste europee, anche quando dovrebbero essere tutelate, sia la carenza di controlli sulla destinazione del legname dentro l’UE. La Repubblica Ceca è uno dei maggiori esportatori di legname dell’Unione Europea: circa la metà della sua produzione di legname finisce all’estero, principalmente verso Germania (32%), Austria (15%), Slovacchia (8%), Polonia (8%) e Italia (4%), secondo i dati del 2021 della Banca Mondiale».

«Circa il 93% delle foreste vetuste mappate dall’indagine è incluso nella rete Natura 2000, un sistema di aree protette istituito dall’UE che comprende importanti siti di riproduzione e di riposo per specie rare e minacciate, e la gran parte dovrebbe essere sottoposta a una rigorosa protezionedall’interferenza umana - prosegue Greenpeace - Ma questa garanzia, come dimostra l’indagine, rimane spesso solo su carta, nonostante gli impegni presi dall’Unione Europea. La selvicoltura industrialeapprofitta infatti della mancanza di una protezione efficace e danneggia la complessità naturale delle nostre foreste più ricche di biodiversità. Ciò è possibile a causa di una combinazione di quadri giuridici ambigui (non esiste una definizione di “foresta vetusta” a livello europeo), di un’inadeguata mappatura delle superfici forestali e della deforestazione illegale».  

Cosa sono le foreste vetuste 
Le foreste vetuste sono sistemi forestali non intaccati dall’essere umano da tempi remoti e che per questo hanno conquistato caratteri di naturalità che li rendono simili alle foreste primarie, cioè alle foreste più antiche e incontaminate del nostro Pianeta. 

Quasi il 40% dell’Europa è coperto da foreste, ma quelle vetuste rappresentano appena il 3%. Ricche di biodiversità, svolgono un ruolo significativo nelprevenire e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. 

«Proteggere la ricchezza ecologica unica delle foreste dei Monti Metalliferi e della Foresta di Ždánice, che ospitano molte specie protette e in via di estinzione, è un contributo essenziale che l’Unione Europea dovrebbe dare alla lotta contro la crisi climatica - spiega ancora Greenpeace - L’Europa non resti a guardare mentre le sue foreste vengono distrutte. È ora di tradurre in azioni concrete gli impegni assunti con l’adozione del Quadro globale per la biodiversità Kunming-Montreal e della Strategia UE per la Biodiversità al 2030».

 

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