Austria, attivisti contro la "follia nucleare" di Berlusconi

Ieri, 15 settembre, Greenpeace ha manifestato contro i piani nucleari di Berlusconi in Austria bloccando l'ingresso dell'ambasciata italiana a Vienna. E mentre aumentano i vertici a sostegno dell'atomo, c'è chi si batte per un futuro energetico pulito: l'appuntamento è per il prossimo 18 settembre a Perl.

Austria, attivisti contro la
Ieri 15 settembre, in mattinata, circa trenta attivisti di Greenpeace hanno bloccato l'ingresso dell'ambasciata italiana a Vienna, mentre altri sono saliti sul balcone principale del palazzo per stendere uno striscione con la scritta in tedesco "Stop alla follia nucleare di Berlusconi". Niklas Schinerl, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace Austria, ha chiesto al ministro degli Esteri austriaco Spindelegger e al cancelliere Faymann di intervenire contro i piani di Berlusconi sul nucleare: "Berlusconi vuole tornare all'energia nucleare, ignorando la volontà dei cittadini italiani e austriaci. Il governo austriaco non fa nulla, lasciando le persone da sole con questa minaccia nucleare che incombe". "Il governo italiano ed Enel hanno nascosto per più di un anno le loro ipotesi sui siti nucleari con la scusa della mancata creazione dell'Agenzia per il nucleare. Sappiamo tutti che hanno già deciso ma, nonostante siano trapelate alcune voci isolate sui siti degli impianti, il governo italiano continua a mantenere il massimo riserbo" ha dichiarato Schinerl. E mentre c'è chi manovra, da un lato, iniziative a sostegno del nucleare nonostante siano stati più volte messi in luce i grandi buchi di questa politica energetica, dall'altro lato c'è chi si batte per un futuro diverso, sobrio ed equilibrato. Il 18 settembre, infatti, a Perl una località tedesca nel "triangolo" di confine tra Germania, Francia e Lussemburgo, dove sorge il ponte di Schengen, si terrà quella che si annuncia come una delle più grandi manifestazioni contro il nucleare degli ultimi anni. Non potremo non essere lì.

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