Grillo e l'astensionismo travolgono la politica fallimentare

Risultato credibile per una larga fetta di popolazione italiana, il Movimento 5 Stelle è stato la formazione politica più votata in Italia. Paolo Ermani analizza aspetti positivi e criticità di questo risultato ed il messaggio che questo trasmette al mondo della politica e al nostro Paese.

Grillo e l'astensionismo travolgono la politica fallimentare
Con queste elezioni si profila una crisi speriamo irreversibile di un regime fatto di politici e personaggi vuoti come pneumatici che per anni hanno fatto della politica e del paese il loro cesso personale. Con il 25% di astensioni e il risultato del Movimento 5 stelle il messaggio è chiaro: la società che i politici e loro mandanti vogliono costruirci addosso è fallimentare e tanta gente non la vuole né proposta, né imposta. Molti non credono più alle promesse degli imbonitori di professione e in modo anche veemente hanno voluto esprimere il dissenso o non votando o dando fiducia a Grillo che nonostante sia stato dipinto dai media in modi assai pesanti, a giudicare dai numeri, è risultato credibile per una larga fetta di popolazione. Andare a cercare a tutti i costi scheletri nell’armadio di Grillo quando gli altri sono tenutari di interi cimiteri si è rivelato forse pure un boomerang che ha sortito l’effetto opposto a quello voluto da chi sperava di metterlo in difficoltà. Ma analizziamo nello specifico aspetti positivi e criticità del risultato del Movimento 5 Stelle. Negli interventi pubblici di Grillo si sono ascoltate affermazioni come: “Il buon senso è rivoluzionario, ognuno deve fare qualcosa per gli altri, bisogna ritornare indietro per andare avanti”. Affermazioni che hanno una portata notevole di rottura laddove tutti i politici ad esempio ci dicono che bisogna sempre e comunque andare avanti, costi quel che costi, anche finire dritti in fondo ad un burrone. Da segnalare poi l’arrivo alla grande massa di 'parole eretiche' quali: no Tav, no inceneritori, rifiuti zero, energie rinnovabili, case passive, permacultura, addirittura anche usare meno energia e meno materia. Grillo è stato pesantemente criticato dai paladini della crescita quando ha detto che l’obiettivo in prospettiva è lavorare meno, magari solo venti ore a settimana e non oltre i sessanta anni. Interessante è stata la sua riflessione sul lavoro a cui non si deve dedicare l’intera vita, ma che c’è anche altro, ci sono le relazioni umane, la famiglia, le proprie passioni, la cultura. Grillo ha smitizzato il moloch della televisione a cui ogni essere umano deve immolarsi (o umiliarsi) per avere i suoi agognati cinque minuti di celebrità. E nonostante non sia andato alle trasmissioni che avrebbero fatto carte false per averlo è riuscito comunque a fare arrivare dappertutto il suo messaggio usando un mix fra uso della rete e rapporto diretto con le persone. Una criticità di questo successo è che per fare accadere tutto ciò è dovuta intervenire una persona ricca come Grillo che ha messo a disposizione le sue capacità e i suoi soldi per veicolare molte cose sensate e non idiozie ma questo è evento rarissimo, quasi unico e di solito accade il contrario. Quindi oltre ai contenuti è servito anche un ingente impegno economico personale e una grande capacità mediatica. Un'altra problematica è cosa succederebbe se un domani Grillo decidesse di farsi da parte per qualsiasi motivo. Come si organizzerebbero le persone del Movimento 5 Stelle? Come riuscirebbero a fare arrivare la loro voce senza il megafono di Grillo? Questo è un possibile limite che si ha quando una persona concentra su di sé le attenzioni e i messaggi. Allo stesso tempo credo che Grillo faccia un po’ da collante perché ho l’impressione che senza questo collante le persone tenderebbero a litigare fra di loro piuttosto che tentare di trovare strade di collaborazione e di rimanere unite per raggiungere gli obiettivi. Forse la cultura della collaborazione sta crescendo ma mi pare che ancora troppo spesso prevalga il vizio italiano di dividersi su tutto piuttosto che unirsi sul tanto. Altro possibile limite è l’inesperienza ma non dal punto di vista politico come volevano insinuare i detrattori, che è invece solo un bene ma da un punto di vista progettuale concreto. Decurtarsi stipendi, non dipendere dai grandi poteri, non fare della politica una carriera sono tutte cose condivisibili e giuste ma bisogna poi mettere efficacemente in pratica i vari punti del programma. È importante parlare di energie rinnovabili, di risparmio energetico ma anche sapere come calare questi argomenti nell’organizzazione di un quartiere, un paese, una città, una regione, una nazione. E se su questi aspetti non ci si prepara, non ci si forma adeguatamente, si rischiano due cose: da una parte (in buona fede) di affidarsi a furbacchioni animati da intenti ben poco etici e dall’altra di rimanere immobili per paura di sbagliare. L’intervento su temi di grande portata come quelli ambientali non si può limitare a qualche pannello fotovoltaico su di una scuola e alla raccolta porta a porta. È quanto mai necessaria una progettazione sistemica, complessiva e incisiva che non si può improvvisare. Ci vuole etica, impegno ma anche competenza come ricordava Casaleggio nel suo breve intervento a Roma. Ed infine l’aspetto fondamentale del coinvolgimento diretto dei cittadini ha bisogno di informazione, formazione, pianificazione, capacità progettuale e interventi mirati. Tutto fattibile e realizzabile ma per il Movimento 5 Stelle sarà decisivo attrezzarsi bene se vuole vincere queste difficili sfide.

Commenti

E' anche vero che Grillo anni addietro ha sempre consultato premi nobel nel loro campo per avere sempre opinioni autorevoli su una qualche iniziativa, non vedo perche' dovrebbe essere diverso ora, ad esempio per creare un piano energetico nazionale di lungo respiro...
Stefano, 26-02-2013 03:26
senza neanche sapere del tutto come va a finire, ma fin d'ora, se nel PD ci fossero delle intelligenze non in pausa: con il 5stars si fanno 4/5 Leggi su: a) legge elettorale (proporz secca o due turni e dimezzamento parlamentari,etc), b. legge anticorruzione, c. legge per falso in bilancio, d) confitto di interessi e). legge su RAI TV e poi si va a VOTARE sulle cose concrete entro ottobre 2013....o no?
maurizio costantino, 26-02-2013 04:26
E' già un risultato ma l'astensionismo è il modo di comportarsi più incivile che una persona possa tenere e questo si spiega con il fatto che siamo stati resi sempre più ignoranti da politici indegni di sedere in Parlamento,la cui mira è sempre stata,e l'abbiamo visto,quella di lavorare per sé stessi e,come si sa,un popolo ignorante,si manipola meglio. Mi rivolgo a tutti ma,in particolare,agli astensionisti.Avremmo potuto liberare il Paese se avessimo dato il 51% a noi stessi,cioè al M5S. RIFLETTIAMO BENE PER LE PROSSIME ELEZIONI e smettiamola di perdere tempo.
Maria-Rossella Maccolini, 26-02-2013 04:26
Io non ho votato il M5S e forse ho fatto male. Bisogna avere il coraggio di cambiare quando le cose non vanno bene. Il mio dubbio è derivato dalla eccessiva personalizzazione del M5S. Come giustamente si dice nell'articolo la domanda è legittima: se Grillo decide di sparire, che fine fa il M5S? E allora mi sono affidato alla mia tradizione: ho votato centrosinistra. Ciò che mi stupisce veramente però è l'elevata percentuale di votanti del centrodestra: come è possibile?
Giovanni Gregoretti, 26-02-2013 06:26
Condivido pienamente quanto sopra riportato. A proposito delle competenze sarà necessario aiutare il Movimento 5 Stelle e dargli una mano nella progettazione necessaria ad attuare i suoi buoni propositi. Grillo ha più volte ripetuto ai cittadini presenti alle varie manifestazioni: "non lasciateci soli, abbiamo bisogno del vostro aiuto". Credo che competenze come quelle di PAEA saranno di grande utilità per raggiungere questi obiettivi, e la necessaria reciprocità e solidarietà tanto spesso decantata e auspicata richiederà che tali competenze siano messe a disposizione del cambiamento e del nuovo sistema Italia che vogliamo creare.
Nicola Roberto, 27-02-2013 12:27
..diciamo pure che non ci vuole molto per essere piu' competenti degli storici politici .possiamo aggiungere che forse sarebbe stato molto meglio se non avessero MAI messo mano a niente ,lasciando le cose come erano.avrebbero sicuramente creato meno danni; e dire che vengono prevalentemente dalla bocconi...ma che gli insegnano in quella scuola materna?...a fare profitto personale usando a proprio il bene comune ?!?...QUALSIASI MASCALZONE PUO' FARE LA STESSA COSA e anche lo strapotere dell' alta finanza si puo'bloccare di fronte alla volonta' popolare ( l'ISLANDA DOCET)-
carlo, 27-02-2013 06:27
il movimento 5 stelle dovrebbe chiedere aiuto anche a realtà come quelle intorno a questo sito, io consiglio a voi del Cambiamento di prendere contatti col M5S ed avanzare delle proposte di collaborazione come supporti tecnici ed organizzativi, sarebbe fantastico vedere gente come voi dare una mano al M5S
marco, 27-02-2013 10:27
Questa analisi meravigliosa è come quando metti quel pizzico di peperoncino sul cibo e senti le papille che si animano, complimenti paolo!
nicoletta_gandolfi, 28-02-2013 12:28

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